Lunedì 26 luglio 2010 alle ore 07,00 di mattina partirà dal piazzale antistante l’Ospedale di Tinchi la “marcia di protesta” per Potenza, e dopo più di 100 km non-stop giungerà davanti al Palazzo della Regione.
Come è noto, il giorno successivo, martedì 27 luglio 2010, coincidente con l’arrivo dei marciatori alle ore 10,30 circa, si terrà il Consiglio Regionale convocato per decidere sulla sorte dell’Ospedale di Tinchi di Pisticci .
Alla marcia parteciperanno oltre ai liberi cittadini, anche personaggi che operano nelle Istituzioni come Consiglieri regionali e comunali.
Il gruppo di partenza comprendente già molti volontari, è suscettibile di incremento non solo all’inizio ma anche in “itinere”.
Martedì 27 luglio, dopo più di 24 ore di cammino non-stop, i Volontari della Marcia si incontreranno davanti al Palazzo della Regione con altri cittadini ivi confluiti a bordo di pulman per manifestare “contro la chiusura dell’Ospedale di Tinchi”.
Alcuni pulman sono stati messi a disposizione dalla stessa Amministrazione comunale di Pisticci.
A PIEDI DA TINCHI A POTENZA A DIFESA DELL’OSPEDALE
RISPOSTA DEL PD ALLE ACCUSE DEL PDL
PISTICCI- Nuova dimostrazione di forza e di compattezza dei comitati congiunti, Cittadiniattivi di Bernalda-Metaponto e Difesa Ospedale, sempre più uniti nella battaglia a sostegno del nosocomio. Per il 26 luglio, hanno promosso una Marcia Volontaria da Tinchi per raggiungere a piedi la sede della Regione Basilicata a Potenza, percorrendo circa un centinaio di chilometri, indossando una maglietta bianca con la scritta “L’Ospedale non si tocca”. Il polemico dibattito politico, che si è acceso, con i partiti che difendono le loro posizioni, a volte pretestuose o preconcette, rischia di creare maggiore confusione e contaminare la spontaneità della protesta.. Non a caso, più volte. i due comitati hanno respinto le avances della politica, che molto tardi si è accorta della importanza del problema, che ora rischia di essere strumentalizzato. I leader della protesta, seppure anziani, dimostrano di non aver smarrito il vigore giovanile, abituati a combattere per i diritti dei cittadini. Spesso anche derisi e mortificati, hanno continuato la loro battaglia ed oggi sono modello da imitare e sostenere. Il Pd, intanto, duramente attaccato nei giorni scorsi quale presunto responsabile della chiusura dell’ospedale, ha chiarito la sua posizione sottolineando l’importanza che esso riveste nel Metapontino ritenendo imprescindibili alcune richieste: un modello di ricovero multidisciplinare con istituzione di posti letto a disposizione dei sanitari delle discipline presenti nel presidio; un pronto soccorso con reperibilità medica, chirurgica, anestesiologica e laboratoristica; un polo riabilitativo riveniente da investimenti precedenti, come la realizzazione di una piscina terapeutica mai utilizzata, con previsione di posti-letto compresi nella modalità di ricovero multidisciplinare. E quindi una struttura che risponda agli obiettivi relativi alla gestione della malattia diabetica, che potrebbe trovare nella struttura un utile presidio, a valenza provinciale; la nefrologia e la dialisi, un ambulatorio di cardiologia, di ultrasonografia vascolare ed internistica, di neurologia ed oculistica. Alla struttura centrale potranno rapportarsi le strutture territoriali per la necessaria continuità funzionale. Potrebbero poi essere previsti riferimenti formativi ed informativi utili alla prevenzione delle malattie correlate all’obesità e al diabete; potenziati la Dialisi, l’ Endocrinologia, Laboratorio Analisi e Radiologia ed istituiti l’Endoscopia Digestiva, ORL, Dermatologia, Chirurgia ambulatoriale e Day Surgery, Cardiologia, Medicina Interna, Reumatologia, Neuropsichiatria Infantile, Ortopedia, Medicina del Lavoro, Oncologia. Un progetto ambizioso che il PD intende sostenere mantenendo vivo il confronto con le istituzioni.
Giuseppe Coniglio