“Epatite cronica e cirrosi epatica”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 127° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Molte delle patologie acute del fegato di cui abbiamo parlato negli argomenti già affrontati, se la causa persiste, oppure, in alcuni casi, se si sono instaurati dei meccanismi autoimmunitari, col tempo, ma si parla di anni, possono evolvere verso lo sviluppo di una epatite cronica che lentamente sfocia verso la cirrosi epatica che, a sua volta può evolvere verso la forma più grave di epatopatia che è l’epatocarcinoma.
Le cause sono le stesse delle epatiti acute, però non tutte hanno capacità evolutive, si è già detto, ad esempio, che l’epatite da virus A (quella che si contrae per via alimentare) non evolve maiverso una forma cronica.
I virus sono al primo posto come agenti etiologici, in particolare in Asia, America latina, Africa e bacino del Mediterraneo, e sono coinvolti i virus B,C,D,E, altri virus molto più raramente, segue, come causa di epatite cronica e cirrosi in particolare nel Nord Europa, l’abuso di bevande alcoliche di cui abbiamo già parlato nel capitolo dedicato in modo specifico alla malattia epatica da alcol. Più rare sono le epatiti croniche e le cirrosi indotte da sostanze epatotossiche, e farmaci sia della medicina ufficiale che di quella alternativa.
I sintomi per anni possono essere silenti nonostante la malattia prosegua il suo corso, essa è evidenziabile solo dagli esami di laboratorio o dall’ecografia, o altre indagini ancora; questo perché, come già si è detto precedentemente, il fegato ha una grossa riserva funzionale di circa il 90%, cioèessa dà dei sintomi solo quando questa si è esaurita, quindi nelle forme avanzate. In particolare nelle epatiti croniche possono non aversi sintomi, e questa, come detto sopra, se non diagnosticata e curata prima, evolve inesorabilmente e gradualmente verso la cirrosi epatica e solo in questa fase si sviluppano i sintomi dell’insufficiente funzionalità del fegato e questi possono essere, vista la centralità del fegato e le sue molteplicifunzioni, numerosi e variegati, nelle prossime righe parleremo solo dei tre sintomi più importanti.
La ritenzione di liquidi è il sintomo che spesso fa esordire una cirrosi epatica e che si manifesta con l’ascite (presenza di liquido nella cavità addominale) e con gli edemi agli arti inferiori che aumentano di volume per l’imbibizione liquida, a cui contribuiscono molti fattori, ma il principale è la scarsa produzione da parte del fegato di una proteina indispensabile per mantenere i liquidi all’interno del sistema circolatorio: l’albumina.
Un altro sintomo èla scarsa coagulazione del sangue, per cui, se il paziente si procura una ferita anche superficiale questa sanguina a lungo e fa fatica a cicatrizzare;oppure la facilità a formare ematomi sotto la cute, questo accade perché il fegato è deputato, tra le sue migliaia di funzioni, alla produzione dei fattori della coagulazione che, in caso di cirrosi epatica e di insufficienza, sono prodotti in minore quantità. A ciò si aggiungono altri fattori determinati dalla maggiore resistenza incontrata nel fegato dal sangue che arriva dall’intestino, che fa aumentare la pressione nel piccolo circolo e fa dilatare la milza (che distrugge più piastrine del solito, ricordiamo che le piastrine intervengono anch’esse nella coagulazione del sangue) e le vene dell’esofago e dello stomaco che possono rompersi e provocare emorragie interne molto gravi che possono anche mettere in pericolo la vita.
Il terzo sintomo è l’ittero, cioè la cute e le mucose assumono un colorito giallastro, il che è evidente in particolar modo nella congiuntiva che diventa di un giallo verdastro. Anche questo è un sintomo della insufficienza del fegato in una delle sue funzioni importanti, la metabolizzazione dell’emoglobina contenuta nei globuli rossi invecchiati e che non servono più e vengono sostituiti da nuovi globuli rossi giovani ed efficienti. La emoglobina viene trasformata in bilirubina che è ulteriormente elaborata dal fegato in bile, che viene riversata nell’apparato digerente e servirà, insieme agli enzimi pancreatici, alla digestione dei grassi provenienti dal cibo. Quando si è esaurita la grande riserva funzionale del fegato anche questa operazione è deficitaria, la bilirubina, di colore giallo, si accumula nel sangue e si deposita nei tessuti e diviene evidente a livello della cute e della congiuntiva.
Le centinaia di funzioni del fegato, che fanno di quest’organo la centrale metabolica, biochimica e distributrice dell’organismo, come si può facilmente intuire, vanno in tilt, uno alla volta, qualora ci sia un problema che ha messo in crisi il 90 % di tutto l’organo, e ognuna di queste funzioni manifesta i sintomi corrispondenti che saranno più o meno evidenti e che si intrecceranno con altri ancora in un caleidoscopico quadro clinico.
Non farò alcun cenno ai metodi di diagnosi e terapia delle epatiti croniche e della cirrosi epatica perché sono argomenti estremamente complessi e variegati, mentre, nei pochi capitoli che mi restano per completare questa carrellata di patologie dell’apparato digerente, farò cenno ad altri argomenti di epatologia che possono essere interessanti per la gente.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it