Medicina Live con Nicola D’Imperio: Il ruolo del Calcio nella prevenzione del cancro del colon. Di seguito il 3° intervento del nuovo ciclo di appuntamenti con il dottor Nicola D’Imperio per “Medicina Live”, il nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Il cancro del colon è ai primi posti nella infausta classifica dei tumori maligni ed è al secondo posto sia nell’uomo, dopo il cancro del polmone, che nella donna, dopo il cancro del seno. Questo è il motivo per cui nel nostro Paese, e in altri Paesi occidentali più progrediti, si stanno portando avanti le campagne di prevenzione nazionali e regionali per il cancro del colon.
Ma attenzione! Queste campagne di prevenzione sono di tipo secondario, cioè agiscono nel cercare di individuare o il cancro in fase iniziale o il suo precursore, e nella fattispecie il polipo del colon quando è ancora benigno, infatti è provato che più dell’80% dei cancri del colon hanno origine da un polipo benigno che si è trasformato in maligno col trascorrere degli anni, sino a diventare un cancro.
Ma la vera prevenzione di qualsiasi tipo di tumore di qualsiasi organo è la prevenzione primaria, cioè quella tesa ad agire sulle cause del cancro!
Nel caso del cancro del colon le cause sono essenzialmente genetiche ed ambientali.
Quelle genetiche consistono, e sono dimostrate ampiamente, nelle mutazioni di alcuni geni, come il K Ras, che comportano o una diminuzione delle difese, oppure un amento dell’aggressività delle cellule mutate e la loro ricerca può essere utile per individuare le persone a rischio.
Le cause ambientali consistono in fattori presenti nell’aria, nell’acqua, nel terreno, nel cibo e nelle bevande, che hanno la capacità di aggredire le cellule della parete del colon sino a trasformarle in cellule tumorali. Questo processo di degenerazione è lento nel tempo e si definisce displasia, che è l’alterazione qualitativa, o quantitativa, o morfologica o alcune di queste assieme, della struttura cellulare di un organo.
Come si può facilmente intuire quello che noi mangiamo quotidianamente non può non avere un effetto sull’apparato digerente. Centinaia, migliaia di specie di sostanze chimiche, di elementi, di minerali, di sali, e di organismi viventi quali batteri, virus, parassiti passano nel nostro intestino tutti i giorni, vengono assorbiti o scartati e interagiscono col nostro organismo e col nostro sistema immunitario. Si è calcolato che nell’apparato digerente di una persona, in tutta la sua vita, passano circa 30 tonnellate di cibo e di liquidi, una quantità enorme che non può non lasciare un segno!
I fattori alimentari che influiscono nel determinismo del cancro del colon sono ben noti e sono stati studiati in maniera approfondita e questi sono innanzitutto le fibre alimentari contenute nella frutta, verdura, legumi il cui uso è strettamente collegato alle abitudini dell’alvo, cioè l’evacuazione delle feci, di cui eventualmente parleremo un’altra volta, segue poi l’uso di carne rossa, in particolare se molto cotta ai ferri e di altri cibi ad azione ossidante.
I fattori alimentari, quando si sommano ai fattori genetici portano, ovviamente, ad un aumento del rischio di sviluppare un cancro del colon. Prova ne sono i nativi dell’Africa, che fino a quando sono in Africa hanno un basso rischio di sviluppare il cancro del colon, quando sono emigrati da decenni nei paesi occidentali ed hanno acquisito le loro abitudini alimentari, tra cui la dieta povera di fibre, presentano una prevalenza di cancro del colon simile a quella dei nativi occidentali.
Ma tutto ciò, ripeto, già ben conosciuto, non è oggetto di questo articolo; parleremo di una novità su una sostanza, il Calcio, la cui azione contrastante il cancro del colon era sinora sconosciuta.
Alcuni ricercatori dell’Istituto di Salute Pubblica dell’Università di Oxford ha preso in esame i dati dietologici provenienti da più di 542.000 persone che sono stati tenute in osservazione per un periodo medio di 16 anni allo scopo di esaminare il rapporto esistente tra i componenti della loro alimentazione giornaliera, analizzati singolarmente e il rischio di sviluppare un cancro del colon.
I risultati sono stati importanti e sicuramente il più eclatante, e sino ad ora non provato, ma solo supposto, è quello relativo al rapporto tra il calcio presente nella alimentazione giornaliera e il cancro del colon e, a causa del grosso contributo alla prevenzione primaria del cancro del colon, sono stati pubblicati su “Nature”, la più importante rivista scientifica mondiale.
Si è visto che se ad una dieta standard si aggiungono 300 milligrammi al giorno di calcio, che, in media sono contenuti in 200 ml di latte o in 100 gr. di yogurt, per un periodo medio di circa 16 anni (la durata dello studio), il rischio di formare un cancro del colon diminuisce del 17 %. E’ inoltre presumibile che se il periodo di assunzione aumenta, ad esempio, a tutta la vita, la percentuale del 17% aumenta ulteriormente.
E’ questo un invito ad iniziare già coi vostri bambini invitandoli a bere, oltre alla normale alimentazione, una certa quantità di latte intero o a mangiare una certa quantità di yogurt magro al giorno e di continuare questa abitudine per tutta la vita, questo comporterebbe anche una diminuzione del numero degli intolleranti al latte. Per calcolare la quantità si possono fare le dovute proporzioni, ad esempio se un adulto con peso medio variabile dai 50 gli agli 80 kg deve bere ogni giorno, in aggiunta alla sua normale alimentazione, 200 ml di latte intero o mangiare 100 gr. di yogurt, un bambino dai 20 ai 30 kg dovrebbe bere, in più, al giorno circa 100 ml di latte intero o mangiare 50 gr. di yogurt, per un calcolo si potrebbe usare la seguente proporzione: 200 (se latte), o 100 (se yogurt) sta a 70 (peso medio di un adulto) come x sta al peso del bambino. Ovviamente con l’aumentare dell’età questa quantità andrà aumentata sino a raggiugere i 200 ml o i 100 gr.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it