“La esofago-gastro-duodeno-scopia o egds o gastroscopia”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 103° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Nella prossima serie di argomenti di gastroenterologia parleremo degli esami utili per la diagnosi delle patologie digestive, iniziamo con la Esofago-Gastro-Duodeno-Scopia o EGDS, o, più semplicemente Gastroscopia.
Si esegue con una sonda flessibile (gastroscopio) del diametro intorno agli 8 mm, che viene introdotta attraverso la bocca. È un esame endoscopico che permette di esaminare, in visione diretta, il tratto superiore del tubo digerente (esofago, stomaco e le prime due porzioni duodenali). In corso di esame possono essere prelevati piccoli frammenti di mucosa (biopsie) per esame istologico e si possono effettuare procedure aggiuntive, diagnostiche o terapeutiche. Il gastroscopio è dotato in punta di una sorgente luminosa e di una piccola telecamera che invia le immagini ad un processore e quindi ad uno schermo.
Per quanto concerne la preparazione basta il digiuno dalla sera precedente, o almeno dalle otto ore precedenti; se la EGDS viene eseguita al pomeriggio il paziente può fare colazione al mattino. Solo in casi eccezionali, come nel rallentato transito per motivi funzionali o per un ostacolo allo svuotamento per restringimenti, può essere indicato un digiuno di 24 ore.
Gli Anticoagulanti (es. Coumadin, Tiklid o Ticlopidina) devono essere sospesi 7 giorni prima dell’esame, come anche gli Antiaggreganti (es. Cardioaspirina). E’ bene che il paziente contatti il medico che li ha prescritti per chiedergli se è possibile sostituirli con altri.
Dopo aver informato il paziente sulla procedura diagnostica e dopo aver acquisito il consenso informato del Paziente, generalmente si posiziona un accesso venoso periferico e si monitorizzano la frequenza cardiaca, la saturazione d’ossigeno del sangue e la pressione arteriosa. Viene quindi eseguita una anestesia locale faringo-laringea e una sedazione mediante somministrazione di un sedativo endovena, se il paziente lo richiede la EGDS può essere effettuata anche senza sedazione. L’indagine, se eseguita da mani esperte, è di breve durata, media 3 minuti, ed è solo fastidiosa, non dolorosa, per questo motivo molti pazienti, che l’hanno già eseguita, preferiscono solo la anestesia locale del cavo oro-faringeo. In casi più problematici si esegue anche un’analgesia e solo nei malati di mente e nei bambini al di sotto di 5 anni, si esegue un’anestesia generale.
L’esame viene effettuato sul fianco sinistro, per far sì che eventuali liquidi come saliva o succo gastrico refluito possano scorrere al di fuori del cavo orale. Per aiutare il Paziente a mantenere la bocca aperta durante la procedura e per evitare che possa mordere la lingua e/o lo strumento, si utilizza uno specifico boccaglio. Eventuali protesi dentarie mobili dovranno essere rimosse prima dell’esame.
L’esame, come già detto, è di breve durata, non è doloroso e non interferisce con la normale respirazione.
Durante l’esame:
• è utile che il Paziente mantenga, per quanto possibile, un comportamento rilassato e collaborativo, eviti atteggiamenti reattivi e controlli eventuali conati di vomito con una respirazione profonda e regolare;
• durante la procedura si insuffla aria in quantità adeguata a distendere le pareti degli organi da esaminare e facilitarne la visione; questo può causare al Paziente una sensazione di distensione addominale che non deve allarmare, in quanto assolutamente transitoria.
• saranno monitorate, frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno e, se necessario, attività elettrocardiografica.
In corso di gastroscopia è possibile eseguire, se necessario e a discrezione del medico che esegue l’indagine, prelievi per l’esame istologico (piccoli campioni di tessuto prelevati con una specifica pinza) o prelievi citologici (campioni cellulari) acquisiti con un particolare spazzolino. I campioni così prelevati saranno poi inviati al servizio di Anatomia Patologica per gli esami microscopici. Oltre ad aiutare nella distinzione tra lesioni benigne e maligne, le biopsie sono utili per evidenziare la presenza di condizioni o lesioni precancerose, o infiammazioni dell’esofago, dello stomaco o del duodeno, per effettuare la ricerca di Helicobacter Pylori, o per la diagnosi di celiachia.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it