“La malattia di crohn: manifestazioni cliniche”. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 73° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive.
Le prime sono le afte, di due o tre mm., che consistono in ulcere puntiformi centrali circondate da un alone più arrossato e leggermente rigonfio per edema, che insorgono sulla mucosa sana di tutto l’apparato digerente, dalla bocca all’ano, con preferenza all’ileo terminale (l’ultima parte del piccolo intestino). Sono il risultato del contatto tra la mucosa ed il contenuto intestinale. Nelle fasi successive si formano delle ulcere più profonde e di dimensioni maggiori, da notare che, contrariamente alla RCU, tra le afte e le ulcere sono presenti tratti di mucosa normali. Le ulcere si possono estendere a tutto lo spessore della parete, con una infiammazione che può interessare anche gli organi limitrofi, che possono evolvere ulteriormente sino a creare delle fistole, cioè delle comunicazioni con organi vicini o con la cute. Con l’ulteriore evoluzione questa infiammazione porta ad una fibrosi, cioè alla formazione di un tessuto resistente e consistente che può determinare il restringimento di alcuni segmenti intestinali, le stenosi, che ostacoleranno il transito del materiale sino ad aversi delle occlusioni parziali (subocclusioni), o anche complete nei casi più gravi.
Come già detto il Crohn, contrariamente alla RCU che interessa solo il colon, può interessare tutto l’apparato digerente, dalla bocca all’ano, ma il tratto più interessato è l’ultima ansa del piccolo intestino, la valvola ileo-ciecale (che lo separa dal colon) ed il cieco, che è la prima parte del colon. Circa la metà dei pazienti con Crohn possono avere un interessamento sia dell’ileo terminale che del colon. Più raramente si possono avere coinvolgimenti anche dell’esofago, stomaco e duodeno, che però sono sempre accompagnati dalle localizzazioni all’ileo terminale e al colon.
I sintomi della malattia di Crohn sono molto variabili e dipendono dai segmenti intestinali coinvolti e dalla sua gravità, andando da una sintomatologia che può simulare forme lievi di colon irritabile sino a gravi forme di occlusione intestinale. Per questo motivo la diagnosi è spesso tardiva e spesso avviene, in media, solo dopo circa 3 anni dall’insorgenza dei primi sintomi. Il sintomo più frequente è il dolore addominale che si ha a causa dell’infiammazione che coinvolge anche le parti molto sensibili come il peritoneo, questa è un’altra differenza con la RCU in cui il dolore è molto più leggero. Poiché la localizzazione più frequente è l’ileo terminale spesso, almeno un tempo, veniva scambiato per quello di un’appendicite. Se ci sono dei restringimenti dell’intestino il dolore può essere molto intenso per subocclusione o occlusione intestinale. In buona parte di pazienti si hanno dolori a livello del canale anale, per la formazione di fistole o ascessi, che a volte possono precedere le manifestazioni intestinali. Un altro sintomo tipico è la diarrea e questo per l’alterazione dei processi di assorbimento da parte dell’intestino sofferente, ma anche per secrezione di liquidi e proteine,con scariche che possono superare anche le 10 al giorno; il loro numero e l’intensità dipende sempre dal tratto interessato, dalla sua estensione e dall’intensità dell’infiammazione. Per le alterate capacità di assorbimento e per l’essudazione di proteine e liquidi, si possono avere deficit di ferro, acido folico, vitamina B12, calcio, magnesio, zinco, proteine, tanto da determinare malnutrizione e perdita di peso. Con il passare del tempo, come abbiamo detto, si possono formare dei restringimenti dell’intestino per cui si manifestano, oltre al dolore, sintomi di ostacolato transito, come gonfiore, nausea e vomito, in particolare dopo l’ingestione di cibo. In circa un terzo dei pazienti si può avere anemia per scarso assorbimento di ferro, per perdite di sangue, per scarso assorbimento della vitamina B12 e dell’acido folico.
Infine, in una percentuale variabile dal 6 al 25 %, si possono sviluppare sintomi extraintestinali che possono interessare le ossa, le articolazioni, la cute, l’occhio, il fegato e le vie biliari, il sistema circolatorio, e altri organi molto più raramente. Ci può essere una maggiore predisposizione alle fratture ossee a causa del malassorbimento del calcio, della vitamina D, del fumo e della terapia cortisonica. Le articolazioni possono essere interessate da fenomeni artritici, la cute può essere interessata da pioderma gangrenoso con presenza di papule, pustole e formazioni di ulcere cutanee al minimo contatto, oppure dall’eritema nodoso con formazione di noduli sottocutanei, spesso associato ad artropatie. Molti pazienti con Crohn , ma anche con RCU, possono essere soggetti a frequenti afte del cavo orale e anche da cheilite angolare, lesioni agli angoli delle labbra. Altro distretto è l’occhio con episclerite (infiammazione della sclera e della congiuntiva) o con una uveite (infiammazione di una regine dell’occhio chiamata uvea) che si manifesta con dolore profondo all’occhio, mal di testa, lacrimazione, visione sfocata, fotofobia (non si tollera la luce). Nel 25 % dei casi di Crohn sono presenti calcoli della cistifellea. Infine c’è una tendenza a formare dei trombi venosi, a volte con tromboembolismo.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it