L’alimentazione e gli stili di vita nella malattia da reflusso gastro-esofageo (mrge). L’alimentazione nelle esofagiti da caustici. E’ il tema scelto dal dottor Nicola D’Imperio, gastroenterologo materano di chiara fama, per il 92° appuntamento del nostro studio medico virtuale all’interno di SassiLive
Nei capitoli già dedicati a tale patologia abbiamo detto che è una patologia molto comune che si può manifestare con vari livelli di gravità, abbiamo parlato della terapia e della prevenzione.
In questa sede ci soffermeremo esclusivamente sui consigli alimentari.
Poiché l’obesità è una delle cause del reflusso, se il paziente è obeso consiglierei l’intervento di un nutrizionista per una dieta ipocalorica, dove il numero delle calorie e la loro composizione sia ben calcolato in funzione del fabbisogno calorico giornaliero, del peso, dell’età, dell’attività fisica del soggetto, che tenga però ben conto dei cibi sconsigliati per il reflusso, riportati nelle prossime righe.
Un’altra delle cause della MRGE è la stipsi, per cui sarà consigliata una dieta ricca di scorie, che sono contenute soprattutto nelle fibre, nella buccia e nei semi dei vegetali; la dose giornaliera di scorie dovrebbe essere di almeno 20-30 grammi al giorno, in funzione della costituzione del soggetto, da raggiungere gradualmente nel tempo, accompagnati da circa 2 litri di acqua al giorno. Tanto per fare un esempio una tazza di cereali contenuti nelle classiche colazioni americane contiene circa 8 grammi di scorie e 100 grammi di pane nero, o ai cereali, più comuni in Italia, ne contengono 6,5.
Anche l’attività fisica è consigliata sia per combattere la stipsi che l’obesità, attenti però ad evitare quella che aumenta la pressione addominale, come il sollevamento di pesi in palestra, soprattutto quando, in piedi, i pesi si sollevano da terra con un bilanciere perché la parte superiore del corpo si inclina in avanti ed in basso favorendo ulteriormente il reflusso. Se si vuole fare pesi è bene farlo su un piano inclinato in avanti. Comunque gli sport più consigliati sono lo jogging, il running, il trekking,
Alcuni pazienti chiedono una dieta specifica e personalizzata per il reflusso gastro-esofageo: non è necessaria, è sufficiente solo evitare certi cibi o bevande che possono favorire il reflusso, o che stimolano la produzione di acido cloridrico da parte dello stomaco e che possono avere un effetto irritativo locale, oppure che sono acidi e quindi aumenterebbero l’insulto acido irritativo sulle pareti dell’esofago, del faringe o del cavo orale.
Alcuni esempi: gli agrumi, la frutta non ben matura, alcuni ortaggi crudi quali pomodori crudi, cetrioli, condimenti acidi ed altro ancora.
Sono inoltre da evitare cibi grassi e fritture che avrebbero l’effetto di rilassare ulteriormente la valvola del cardias già incontinente.
Da evitare alcune spezie come il pepe o il peperoncino che avrebbero l’effetto di irritare direttamente i tessuti con cui vengono a contatto e anche di stimolare la secrezione di acido cloridrico da parte dello stomaco.
Tra le bevande sono da evitare il caffè, la cioccolata, gli alcolici sia per l’effetto irritativo locale, sia per lo stimolo alla produzione acida, sia per l’azione rilassante sul cardias. Un bicchiere di vino durante i pasti può essere concesso perché aiuta la digestione e inoltre ha un effetto benefico anche sulla circolazione.
Sono da evitare le bevande gassate perché, aumentando la pressione all’interno dello stomaco favoriscono il reflusso.
Utile, inoltre, una masticazione lenta e completa, oltre a mangiare poco e spesso (colazione, spuntino a metà mattino, pranzo, spuntino a metà pomeriggio, cena). Importantissimo è non andare a letto prima di tre ore dai pasti perché il cibo presente nello stomaco ne aumenta la pressione interna e quindi favorisce il reflusso, specie durante la notte quando lo stomaco, a causa della posizione orizzontale si svuota lentamente verso l’esofago, come una bottiglia col tappo che perde.
Ricordo, insieme a tale ultimo accorgimento, una regola sostanziale (di cui ho già riferito nei capitoli dedicati alla malattia da reflusso, ma che ritengo utile ripetere): fare assumere al letto una posizione inclinata, cioè i piedi dovrebbero essere ad un livello di 20-30 centimetri più basso del capo. Nella maggior parte dei casi i medici suggeriscono ai pazienti di dormire con due cuscini, che potrebbe essere utile se le persone mantenessero la stessa posizione durante la notte, ma molto spesso la cambiano inavvertitamente, a volta anche per un certo meccanismo di difesa nei confronti della scomoda curvatura della colonna che, per l’angolazione determinata, può anche determinare una certa dolenzia in sede cervicale o lombo-sacrale.
Per mantenere la posizione inclinata di 20-30 cm può essere più utile o sollevare tutto il letto dalla parte della testa di 20-30 cm mettendo sotto i piedi del letto qualcosa per sollevarli, oppure inserendo i due cuscini sotto il materasso, calcolandone l’altezza e avendo cura di mettere, subito a valle dei due, un altro cuscino che elimini l’angolazione formata che potrebbe dare fastidio alla colonna. Infine ricordo che in alcune sanitarie si possono trovare dei cunei, che debbono avere però una certa consistenza, una lunghezza di almeno un metro e, nel lato rivolto verso la testiera un’altezza di 20-30 cm, da inserire sotto il materasso.
Per gli altri accorgimenti e gli stili di vita si rimanda al primo volume de “La Gastroenterologia per tutti”.
Biografia di Nicola d’Imperio
Titoli di carriera
Laureato in medicina e chirurgia nel 1972 con 110 e lode
Specializzato in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nel 1978 con 110 e lode
Assistente presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1974 al 1987
Aiuto presso il Servizio di Gastroenterologia dell’ospedale Bellaria di Bologna dal 1988 al 1998
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Morgagni di Forlì dal 1998 al 2001
Professore presso la scuola di specialità di Gastroenterologia di Bologna dal 1998 al 2006
Primario presso l’UOC di Gastroenterologia dell’ospedale Maggiore di Bologna dal 2001 al 2012
Libero professionista in Gastroenterologia dal 2013 a tutt’oggi presso la Clinica Villalba di Bologna, la Clinica Anthea e la Clinica Santa Maria di Bari e presso il suo studio a Matera.
Titoli scientifici
Direttore della Rivista Italiana di Gastroenterologia organo ufficiale dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Segretario per l’Emilia Romagna dell’Associazione Italiana dei Gastroenterologi Ospedalieri
Presidente per l’Emilia Romagna della Società Italiana di Endoscopia Digestiva
Presidente della Associazione Italiana Malattie dell’Apparato Digerente
Pubblicazioni scientifiche:su riviste straniere 78 e su riviste italiane 124 libri di gastroenterologia ed endoscopia digestiva 12
Indirizzo sito: www.nicoladimperio.it