“30 anni di trapianto di rene: un traguardo da non dimenticare”. Il lucano Angelo Panio, trapiantato di rene di Bernalda e atleta della Nazionale Trapiantati, festeggia il 6 maggio l’anniversario del trapianto. Di seguito la nota integrale inviata dall’ANED, Associazione Nazionale Emodializzati – Dialisi e Trapianto – Onlus.
“io posso correre perché tu hai donato”. “devo la vita ai miei angeli custodi”. Sono alcune delle espressioni che Angelo Panio, trapiantato di rene di Bernalda, rivolge ai ragazzi delle scuole superiori quando viene invitato a testimoniare il miracolo della riconquista della vita che solo un trapianto può dare, il ricordo di quel gesto di straordinaria solidarietà e la gratitudine verso i due donatori che considera “suoi angeli custodi” e i risultati straordinari raggiunti da un settore di eccellenza della nostra sanità pubblica e della successiva assistenza clinica.
Venerdì 6 maggio p.v. Angelo Panio festeggia il trentesimo anno di trapianto di rene: un traguardo inimmaginabile dopo aver affrontato una strada impervia fatta di cure, medicine e dialisi. Dopo il trapianto ha ripreso a condurre una vita normale, praticando una regolare attività fisica ed uno stile di vita corretto, ha partecipato alle competizioni nazionali, europee e internazionali conquistando tante medaglie in diverse discipline sportive, salendo più volte sul podio, sfidando altri atleti trapiantati provenienti da diverse Nazioni con tanti dei quali è legato da una profonda amicizia. Rappresenterà la Basilicata dal 17 al 19 giugno prossimo ai XXX° Giochi Nazionali Trapiantati a Milano e nel 2023 parteciperà ai campionati mondiali che si terranno in Australia.
Angelo Panio è un atleta della Nazionale Italiana Trapiantati, la prima squadra sportiva italiana composta interamente da portatori di trapianto di organo solido o tessuti guidata dall’ANED, Associazione Nazionale Emodializzati – Dialisi e Trapianto – Onlus.
ANED è stata la prima associazione in Italia – a lungo tempo l’unica – ad organizzare una rappresentativa nazionale che partecipasse ad eventi sportivi internazionali riservati ai trapiantati.
Più che una festa, il 6 maggio sarà per Angelo una giornata dedicata alla riflessione, ai ricordi delle tante persone incontrate che lo hanno accompagnato e sorretto, ai tanti compagni di sventura persi nell’attesa vana di un trapianto ma soprattutto un’occasione di “riconoscimento alla Vita”, per diffondere nelle nostre comunità l’importanza del gesto della donazione come atto di solidarietà sociale e di altruismo, che permette di condurre una vita normale, tornando al lavoro, a praticare sport e soprattutto a progettare un futuro, con una famiglia e dei figli.
Accendere una speranza in migliaia di famiglie che, in angosciosa attesa, sono costrette a una vita mutilata e sofferta.
Un modo per dire un semplice grazie a tutte quelle famiglie che, in un momento così difficile e doloroso per la perdita di un caro congiunto, non hanno pensato alla propria sofferenza ma a salvare le vite di altre persone.
Un momento per tutti per riflettere sull’importanza dell’esercizio fisico per la migliore riabilitazione sia di chi è in dialisi, sia per le persone in attesa di trapianto, per mantenere le migliori condizioni fisiche in vista dell’intervento e migliorare gli esiti dello stesso, sia di chi è trapiantato e convincere altri pazienti ad avvicinarsi per la prima volta ad una pista atletica, ad una piscina o ad un campo da sci, perché lo sport non è solo per i campioni come Angelo Panio, ma rappresenta anche un mezzo per testimoniare al pubblico l’efficacia del trapianto.
Numerosi studi dimostrano, sia nella popolazione generale che nella popolazione con patologie croniche quali l’insufficienza renale, che l’esercizio fisico regolare e continuativo previene l’insorgere di malattie, concorre a curare disfunzioni metaboliche, aumenta la resistenza, rinforza i muscoli e porta ad una maggiore partecipazione nella gestione della propria vita, con positive ripercussioni sulla sopravvivenza a lungo termine. Inoltre, attraverso test e analisi specifiche, è stato documentato che la funzionalità di un rene trapiantato durante uno sforzo fisico è uguale a quella di una persona non trapiantata.