Le giornate di lockdwon trascorse dai nostri ragazzi davanti ai dispositivi elettronici e in particolare per gli studenti che stanno seguendo le lezioni di didattica a distanza hanno provocato un aumento vertiginoso dei casi di miopia. L’allarme è stato lanciato dal dottor Raffaele Tenore, specialista in oftalmologia che svolge la propria attività professionale presso la Polimedica di Melfi, nel corso del 7° webinar promosso da Sanità Futura. Una situazione che potrebbe avere delle conseguenze negative molto gravi sulla vista. Soprattutto su quella dei bambini con difetti refrattivi che sono usciti dalla prolungata quarantena con un maggior affaticamento e rischio di accentuazione dei disturbi visivi. “Stiamo procedendo da due settimane nel nostro ambulatorio oculistico di Melfi a tappe forzate ininterrottamente dal lunedì a al sabato – ha riferito il dottor Tenore – per recuperare le numerosissime visite sospese e stiamo riscontrando con i colleghi una situazione molto più difficile di quanto ci aspettavamo. Per cui i bambini che stanno meno all’aria aperta sono più predisposti a far progredire la loro miopia.”. La scolarizzazione telematica al momento è qualcosa “che ci ha ‘salvati’ – aggiunge – ma dal punto di vista della salute dell’occhio andrebbe fatta una ginnastica oculare per ridurre l’impatto sull’affaticamento visivo”. Insieme alle cure e alle prestazioni sospese da lock down, nel webinar, l’ing. Salvatore La Grotta del Laboratorio omonimo di Sant’Arcangelo, ha parlato delle attività dei laboratori che non hanno mai sospeso il proprio lavoro e che potrebbero essere uno strumento di formidabile efficacia per fronteggiare il coronavirus sul versante dei test sia sierologici che molecolari a patto che la Regione non trascuri quanto Sanità Futura suggerisce sull’argomento. Le circa 60 strutture private che sono contrattualizzate con il servizio sanitario regionale devono diventare, senza burocrazia, punti prelievo: il risultato immediato che si avrà è semplice, una rete territoriale che abbasserà gli spostamenti e aumenterà la percezione di sorveglianza regionale sui rischi di contagio, il tutto a costo zero! Basta alla burocrazia inutile e dannosa e soprattutto è l’ora della tempestività. Indugiare ancora significa rendersi complici del Covid-19. Per la campagna di screening utilizzando i test sierologici da affiancare ai tamponi – ha detto – abbiamo professionalità e strumentazioni adatte a venire incontro alle esigenze di sorveglianza e sicurezza della fase 2, fin qui siamo stati pazienti e collaborativi, abbiamo avuto rispetto delle istituzioni e abbiamo combattuto il virus, adesso chiediamo ascolto e tempestività, non possiamo resistere a lungo al rischio di chiusura, se sarà necessario combatteremo anche chi ostacola le cose urgenti da fare.
Anche per questo webinar, come per i precedenti, il filo conduttore è stato l’effetto burocrazia che incide su tutto. Il Premier Conte ha annunciato in Parlamento «la madre di tutte le riforme» per «riattivare il motore della nostra economia provata da due mesi di restrizioni e anche dal crollo generalizzato della domanda globale»: un nuovo decreto legge in cottura, «dedicato alla semplificazione amministrativa e burocratica» che «introdurrà molti elementi di novità per fornire all’Italia uno shock economico senza precedenti». Nonostante la cascata di articoli (266) di cui il DL Rilancio si compone e i circa cento provvedimenti attuativi (98) che occorrono per concretizzare i suoi effetti, senza i quali tutto rimane com’è oggi. L’on. Vito De Filippo ha confermato che il tema della sburocratizzazione è al centro dell’attenzione del Parlamento. Siamo tutti consapevoli che se gli aiuti non arrivano alle imprese, se la cassa integrazione tarda ad essere erogata, se mancano ancora mascherine e presidi di protezione personale – ha detto – qualcosa non funziona e da tempo. E per il parlamentare lucano la pandemia è diventata la “grande opportunità” per snellire procedure e smontare la macchina burocratica ma anche per cambiare la sanità nel nostro Paese. Penso che in questo – ha affermato – un ruolo importante possano svolgere le strutture della specialistica ambulatoriale che sono parte integrante del servizio pubblico e devono essere coinvolte in maniera più efficace.
Ma – ha sostenuto il presidente di Sanità Futura Michele Cataldi – tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Non c’è governo negli ultimi quarant’anni che non abbia inserito nei suoi programmi imponenti proposte di riforma della macchina pubblica. Un diluvio di leggi, regolamenti attuativi, norme di raccordo che ora anche il governo Conte promette di revisionare per avviare la “Fase 2”, quella che dovrebbe consentire al nostro Paese di superare l’emergenza e provare a ripartire. Il problema è che a dispetto dei reiterati interventi legislativi susseguitisi nei decenni il potere di interdizione dei burocrati forse non è stato nemmeno scalfito. Prevale un istintivo approccio autoconservativo. Noi non molliamo e per questo abbiamo introdotto per il nostro settimo webinar l’interrogativo: “sarà la volta buona?”. Però – ha continuato Cataldi – non resteremo a braccia conserte ad aspettare. Il nostro pressing, la mobilitazione della società, la nostra iniziativa si intensificheranno con la denuncia di piccoli e grandi misfatti di malaburocrazia – chiediamo ai cittadini di segnalarceli – e faremo proposte concrete e veloci ci sono cose che si possono e si devono fare in due ore e a costo zero.
In apertura, la prof. Vincenza Colonna ha fatto il punto del Progetto “Blocc” (Basilicata Laboratorio Contro Covid) che, sostenuto da Sanità Futura, è fortemente innovativo e prevede il processamento e il sequenziamento di campioni raccolti in Basilicata sui pazienti positivi al Covid-19 e anche sugli ex positivi, per generare dati e informazioni genetiche sul virus che saranno a disposizione della comunità scientifica internazionale in modo libero e accessibile. Il Covid-19 – ha detto – è l’occasione per fare cose diverse nella sanità, come la genetica medica in maniera più sistematica facendo in modo che entri a pieno titolo nel SSN. Dobbiamo ammettere: siamo abbastanza indietro nella sorveglianza attiva con il sequenziamento del virus per il quale – ha sostenuto la ricercatrice Cnr di Lavello – non possiamo scientificamente affermare che stia perdendo la sua aggressività. La prof. Colonna ha riferito che le relazioni con le istituzioni regionali proseguono mentre Sanità Futura, partner del progetto, ha avviato una campagna di raccolta fondi finalizzata a sostenere le spese vive.
Mag 25