“Qui a Matera esperti dall’Iran, Giappone, Turchia e da molti altri Paesi di Asia, Africa e America sono al lavoro per dare tutti insieme battaglia alla sindrome di Behçet. Con questo congresso la città dei Sassi, in attesa del 2019 quando sarà Capitale europea della Cultura, diviene oggi Capitale mondiale della pace e della scienza”.
Con queste parole, questa mattina a Matera, il presidente del 17th International Conference on Behçet’s Disease, il prof Ignazio Olivieri, ha concluso l’incontro con i giornalisti. Avvenuto a margine della prima sessione del congresso internazionale che, dal 15 al 17 settembre, vede oltre 300 esperti a confronto su questa rara patologia, l’incontro con i giornalisti è stato l’occasione per fare il punto sulla situazione italiana e su quella a livello mondiale.
Con il prof Ignazio Olivieri, hanno risposto alle domande degli esponenti della stampa: il massimo esperto mondiale della sindrome di Behçet il professore Hasan Yazici, reumatologo della Turchia; il professor Carlo Salvarani che a Reggio Emilia gestisce con la sua equipe un centro di eccellenza per la cura del Behçet; l’oftalmologo dell’Università di Hokkaido e presidente della Società internazionale per la malattia di Behçet (International Society for Behçet’s Disease – Isbd) Shigeaki Ohno; il reumatologo iraniano del Centro di ricerca di Teheran Fereydoun Davatchi e il medico odontoiatra, specialista in patologie del cavo orale del Centro The Royal London Farida Fortune.
Fattori genetici e ambientali, è stato sottolineato da tutti gli scienziati presenti, sono le possibili cause di questa patologia rara e multisistemica, ovvero che può interessare vari organi e avere anche differenti gradi di severità delle manifestazioni. La ricerca è tutt’oggi impegnata nell’identificazione dei precisi meccanismi che scatenano la malattia.
I lavori de The 17th International Conference on Behçet’s Disease sono incentrati proprio sul confronto delle ultime risultanze che i vari esperti hanno portato, sia dai differenti Paesi di origine che ciascuno dal proprio campo di specializzazione, al congresso.
“La International Conference on Behçet’s Disease è un momento di studio fondamentale per tutti noi – ha sottolineato il professor Ignazio Olivieri – esperti in reumatologia, oculistica, dermatologia, neurologia, gastroenterologia, medicina interna, pediatria, immunologia clinica e genetica portano più recenti dati di ricerca sulla malattia di Behçet”.
E da questo confronto emergono nuove evidenze sulla sindrome, di origine multifattoriale, che può portare gravi conseguenze a livello di ogni organo ed apparato. Tra le più gravi: la cecità e problemi neurologici e vascolari.
L’oftalmologo dell’Università di Hokkaido e presidente della Isbd Shigeaki Ohno ha affermato che, nonostante la frequenza della sindrome sia elevata fra i giapponesi, nell’ultimo decennio si è notata una concreta riduzione dei nuovi casi che da 40 all’anno sono diventati 5. “Crediamo – ha detto il prof Ohno – che ci possa essere una correlazione con l’aumento di allergie che abbiamo registrato. E’ solo un’ipotesi di studio al momento, ma verrà verificata”.
Fra le cause ambientali anche la maggior attenzione all’igiene orale può essere alla base di una riduzione della severità della patologia, come ha spiegato la specialista in patologie del cavo orale Farida Fortune. “In Iran – è intervenuto il reumatologo Fereydoun Davatchi – le manifestazioni più gravi sono a carico degli occhi e, avendo a disposizione solo assicurazioni e non fondi pubblici, possiamo curare i nostri pazienti solo con farmaci tradizionali e non con i più costosi biologici”.
La grande differenza di condizioni economiche, in alcuni Paesi come la Turchia, fa sì che non tutti i pazienti possano accedere a diagnosi precoci e cure adeguate, causando aggravamenti del male. Un dato questo sottolineato dal professor Hasan Yazici che ha ricordato anche che la Turchia, il suo Paese, la malattia è molto diffusa e con un decorso più aggressivo.
“In Italia abbiamo centri d’eccellenza che ben dialogano fra loro – ha detto il professor Carlo Salvarani – fra noi a Reggio Emilia e l’equipe del professor Olivieri a Potenza c’è un costante scambio di informazioni e grande supporto per offrire ai pazienti le cure più adeguate. Solo diagnosticando tempestivamente la malattia si riduce l’impatto sulla qualità della vita di chi convive con la sindrome di Behçet. In Inghilterra, come ci ha detto la dottoressa Fortune, hanno calcolato che fra spese mediche e costi sociali un malato di Behçet costa allo Stato un milione di sterline. Ed è per questo che lo stato inglese ha creato un fondo per questi pazienti. Noi specialisti in Europa collaboriamo e speriamo si realizzi una rete europea dei centri per la cura della sindrome di Behçet”.
“Al momento – ha concluso Olivieri – con la mia equipe, tutti professionisti che con grande umanità si mettono a disposizione dei pazienti senza limiti di orario, cerchiamo con grande sacrifico di garantire le migliori cure e farmaci, anche sperimentali, ai nostri pazienti che al momento sono 270 di cui 40 lucani. Istituti di Cura e Ricerca Scientifica sono necessari per avviare nuove ricerche nell’ottica di una collaborazione internazionale. La ricerca è fondamentale alla cura, non dimentichiamo che i pazienti sono sempre al centro di ogni nostra azione”.
Il dott. Olivieri, primario dell’Unità Operativa di Reumatologia dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” della Basilicata, è uno dei massimi esperti mondiali di questa sindrome e partecipa ai lavori della Commissione Internazionale per la definizione delle linee guida per la diagnosi e la cura della malattia di Behçet. In Basilicata, con lui collaborano: i reumatologi, Salvatore D’Angelo, Pietro Leccese, Angela Padula e Michele Gilio del San Carlo di Potenza, Carlo Palazzi del Madonna delle Grazie di Matera, l’oftalmologa Loredana Latanza di Napoli e la neurologa Gabriella Coniglio.
The 17th International Conference on Behçet’s Disease si svolge sotto il patrocinio del Ministero della Salute, della Regione Basilicata, dell’Apt di Basilicata, delle Provincie e dei Comuni di Matera e Potenza, dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo”, dell’Azienda sanitaria locale di Matera e degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Potenza e Matera.
La segreteria organizzativa è affidata alla società Allmeetings di Matera.
La fotogallery della prima giornata della “17th International Conference on Behçet’s Disease” (foto Alessandro Capurso)