ANED, Associazione Nazionale Emodializzati – Dialisi e Trapianto – Onlus, in una nota annuncia le manifestazioni di protesta in programma dal 3 al 5 ottobre 2023 contro l’indifferenza della Regione Basilicata sui tanti problemi vissuti dai nefropatici, dializzati, trapiantati e in attesa di trapianto. Di seguito la nota integrale.
Da mesi chiediamo un confronto sui tanti problemi vissuti dai dializzati e trapiantati.
Siamo profondamente preoccupati e amareggiati dal fatto che, nonostante i nostri continui solleciti di intervento, dalla Regione Basilicata non abbiamo mai ricevuto nessun riscontro agli innumerevoli problemi segnalati che riguardano i nefropatici, dializzati e trapiantati lucani.
Con una nota scritta inviata il 20 settembre scorso alle Istituzioni nazionali, compreso la Presidente del Consiglio dei Ministri, e alle Istituzioni regionali e sanitarie lucane, abbiamo annunciato quattro giorni di protesta per far sentire le nostre giuste ragioni in maniera diversa.
Martedì 3 ottobre 2023 lo scrivente Andrisani Donato, segretario regionale Comitato Basilicata ANED, trapiantato di rene da quasi 28 anni, non si sottoporrà ai consueti controlli ematochimici per la valutazione della funzionalità dell’organo trapiantato e del dosaggio dei farmaci immunosoppressori e non effettuerà la visita nefrologica, già programmati da tempo presso il Centro Regionale Trapianti dell’ospedale di Matera.
Mercoledì 4 ottobre 2023 i pazienti in trattamento dialitico presso dell’IRCCS CROB di Rionero in Vulture inizieranno volontariamente la dialisi alle ore 9,00 anziché alle ore 8,00, come di consueto.
Giovedì 5 ottobre 2023, ANED, con i pazienti trapiantati, dializzati e i loro familiari, organizzerà un sit-in di protesta a Potenza, dalle ore 10,00 alle ore 12,00, in Viale Verrastro, davanti al palazzo della presidenza della giunta regionale.
La manifestazione indetta dai pazienti, in trattamento dialitico presso l’ospedale di Villa d’Agri, per venerdì 6 ottobre 2023 è stata annullata a causa dell’indisponibilità del nefrologo, proveniente da Potenza, a garantire l’intera seduta dialitica. Questo è uno dei tanti problemi conseguenti alla mancanza di medici.
Da mesi chiediamo che sia convocata una riunione con l’assessore e il direttore generale del dipartimento alla Salute, i direttori generali delle azienda sanitarie e i componenti del gruppo di lavoro di nefrologia e dialisi, istituito con determina dirigenziale del dipartimento sanità regionale, di cui ANED fa parte, per affrontare i seguenti argomenti:
1. Carenza personale medico e infermieristico nelle nefrologie e dialisi pubbliche, con particolare riferimento ai centri dialisi situati nel territorio di competenza dell’Asp.
In particolare i centri di Villa d’Agri e Chiaromonte sono privi di nefrologi, condizione gravissima, il centro di Venosa ha in dotazione un solo medico, i centri di Lauria, Maratea e Chiaromonte sono gestiti complessivamente da soli 2 nefrologi, per il centro di Muro Lucano c’è la disponibilità di un nefrologo con contratto di specialistica ambulatoriale.
Da oltre un anno l’azienda sanitaria di Potenza ha sottoscritto una convenzione con i nefrologi di Matera e Potenza per coprire i turni dialisi a Villa d’Agri e Chiaromonte. A Villa d’Agri, sempre a causa della indisponibilità di medici, sono stati istituiti turni ad assistenza limitata: nei giorni dispari è sempre presente il nefrologo, nei giorni pari la presenza del medico è saltuaria. Una condizione non certo ideale soprattutto per la presenza di pazienti anziani, affetti da pluripatologie e quindi bisognosi di un’assistenza sociosanitaria più qualificata.
Il centro dialisi dell’IRCCS CROB di Rionero in Vulture dal prossimo mese rimarrà con un solo nefrologo, il quale, fra l’altro, il prossimo anno andrà in pensione.
Gli infermieri sono carenti in tutti i centri dialisi comprese le nefrologie di Matera e Potenza.
2. Proposta linee guida trasporto dializzati.
Attraverso tali linee guida suggeriamo principi fondamentali quali la presa in carico dei pazienti dializzati soprattutto non autosufficienti, il trasporto da casa al centro dialisi e viceversa come parte integrante della terapia salvavita, il divieto di richiedere ai pazienti eventuali somme aggiuntive da parte delle associazioni o ditte incaricate del trasporto.
Si rendono necessarie per garantire e salvaguardare la vita e la salute dei dializzati dopo i fatti clamorosi accaduti ad una trentina di dializzati in trattamento presso il centro dialisi dell’ospedale di Matera che, lo scorso anno, hanno ricevuto decreti ingiuntivi di pagamento delle spese di trasporto, pari a € 10.000-12.000 per ogni paziente, dalla ditta incaricata del servizio di trasporto, per contrasti sorti tra la stessa ditta e l’azienda sanitaria di Matera.
I pazienti incolpevoli, spesso sotto ricatto con il rischio di essere lasciati a casa e di non poter effettuare la seduta dialitica, hanno presentato opposizione ai decreti ingiuntivi e in questi mesi stanno affrontando i processi in tribunale per difendersi da richieste assurde. Mentre, purtroppo, ad alcuni pazienti, che non sono stati in grado di proporre ricorso, sono giunti gli atti esecutivi di pagamento per un ammontare da € 5.000 a € 7.000 ciascuno.
Nella provincia di Potenza, invece, alcuni pazienti devono versare una quota aggiuntiva al noleggiatore privato che provvede ad accompagnarli in ospedale per sottoporsi a terapia salvavita: un fenomeno sottaciuto ma a conoscenza dell’Azienda sanitaria di Potenza.
Sono vicende ignobili! Tutto questo succede per una errata interpretazione da parte delle ASL lucane dell’art. 55 dei LEA 2017 e dell’art. 33 della Legge regionale 30/12/2009 n. 42.
3. Chiusura laboratorio tipizzazione ospedale di Matera.
Dopo la chiusura di un importante e fondamentale servizio, per consentire ai pazienti lucani di essere sottoposti ai test di tipizzazione tissutale al fine dell’inserimento in lista di attesa per un trapianto d’organi e tessuti, è stata sottoscritta una convenzione tra Regione Basilicata e Regione Lazio che sta procurando diversi problemi. Infatti, alcuni pazienti lamentano l’impossibilità di essere inseriti in lista di attesa perché le indagini di laboratorio non vengono comunicati né ai pazienti né al Centro Trapianti dell’ospedale di Matera, che gestisce la lista.
4. Costituzione di una rete nefrologica e convenzioni tra le aziende sanitarie lucane per prestazioni nefrologiche.
5. Ristrutturazione centro dialisi dell’ospedale di Villa d’Agri e del centro dialisi del CROB.
6. Prevenzione e diagnosi precoce malattie renali. Applicazione Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale per l’insufficienza renale.
7. Ambulatori pre-dialisi, dialisi domiciliare, prestazioni sanitarie ad accesso diretto per i dializzati, pacchetto prestazioni sanitarie per inserimento lista attesa trapianti.
Ringraziamo i consiglieri regionali e quanti stanno sostenendo le nostre legittime rivendicazioni in questo difficile e delicato momento in cui dializzati e trapiantati mettono a rischio la loro vita a difesa del diritto alle cure e del Servizio Sanitario Nazionale.