In occasione della Giornata Mondiale del Rene, nella mattina di giovedì 12 marzo 2015 dalle ore 10.00 alle ore 13.00 ci sarà l’allestimento di un punto informativo nell’atrio dell’Ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera.
Il personale medico ed infermieristico dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi, diretto dal dott. Franco Casino, resterà a disposizione del pubblico per domande o brevi colloqui e sarà possibile sottoporsi ad uno screening comprendente la misurazione della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca ed un esame delle urine, mentre i soci ANED distribuiranno depliant e altro materiale informativo per spiegare che i reni sono organi importanti e bisogna imparare a conoscerli e prendersene cura per evitare gravi conseguenze.
L’accesso avverrà liberamente e la consulenza sarà gratuita.
“Bevi e offri un bicchiere di acqua, celebra con noi la Giornata Mondiale del Rene!”. Il giorno 12 marzo 2015 invitiamo tutti a bere un bicchiere di acqua ed ad offrirne un’altro per festeggiare i propri reni.
Si tratta di un gesto simbolico per ricordare che i reni sono organi vitali e che si dovrebbe avere cura della loro salute; l’obiettivo è rendere le persone più consapevoli delle loro scelte rispetto al proprio stile di vita. “Quando fai questo gesto, ricordati di dire sempre che l’acqua può proteggere il rene, ma non cura la Malattia renale cronica”.
È un modo per iniziare ad avere consapevolezza dei rischi, dei pericoli e del carico della malattia renale e come prevenirla e curarla.
L’insufficienza renale cronica è una malattia silenziosa perché spesso non presenta alcun sintomo, colpisce persone di qualsiasi età e razza e può influenzare significativamente la qualità della vita.
Si stima che il 10% della popolazione mondiale soffre di malattie renali.
In Italia vivono più di 5 milioni di persone che non sanno di essere affette da una malattia renale. Ecco perché è fondamentale conoscere quando si è a rischio e come scoprire se i nostri reni sono sani o hanno problemi e poterli, quindi, tenere sotto controllo.
La terapia più valida per rallentare le malattie renali è la prevenzione, la diagnosi precoce e la ricerca. I nefrologi hanno oggi a disposizione strumenti efficaci per rallentare la progressione della malattia renale e rinviare nel tempo l’inizio della dialisi.
Il nostro benessere dipende in gran parte dai reni. Solo quando funzionano bene, riusciamo ad eliminare dall’organismo le scorie tossiche, ad esempio quelle derivate dal processo di digestione e trasformazione degli alimenti, e l’acqua in eccesso.
I reni controllano il bilancio di alcune importanti sostanze tra cui il sodio, potassio, calcio e fosforo. Inoltre producono ormoni fondamentali quali l’eritropoietina, che stimola la produzione di globuli rossi, la vitamina D, importante per la salute delle ossa e altre sostanze che modulano la pressione del sangue.
Quando i reni non funzionano più è indispensabile la dialisi, che nella maggior parte dei casi avviene mediante il rene artificiale.
È una macchina che depura il sangue dalle normali scorie tossiche e consente di eliminare i liquidi che, in caso contrario, continuerebbero ad accumularsi nel corpo.
Il paziente si deve attaccare a questa macchina, un giorno sì, un giorno no, per tutta la vita, semplicemente per sopravvivere.
La dipendenza dal rene artificiale è una schiavitù che condiziona pesantemente ogni aspetto della vita, dal lavoro ai viaggi, dai rapporti familiari all’utilizzo del tempo libero.
Non solo: la dialisi riesce a sostituire solo una parte delle normali funzioni del rene, lasciando il paziente vulnerabile a tutta una serie di problemi di salute.
Per fortuna oggi c’è una speranza di vera libertà e salute per le persone dializzate: il trapianto renale restituisce una vita pressoché normale a chi riceve un nuovo organo.
Ed è proprio con l’intento di aiutare il malato e i familiari a conoscere e comprendere il “mondo” della malattia renale, della dialisi e del trapianto che ANED ha pubblicato di recente la due Guide Informative, “Quando i reni sono malati”, rivolta ai pazienti che hanno una diagnosi iniziale di Insufficienza Renale, e “Quando i reni non funzionano più” per i malati in procinto di iniziare la dialisi.
Oggi nel nostro Paese sono più di 50.000 le persone in dialisi, oltre 22.000 trapiantati renali e migliaia sono le persone con insufficienza renale cronica che ogni anno iniziano la terapia sostitutiva. Nel complesso, nel nostro Paese, la spesa annuale per tutti i dializzati ammonta alla cifra enorme di oltre due miliardi di euro, circa il 3% della spesa sanitaria nazionale.
In Basilicata i dializzati sono circa 460, in trattamento presso 11 Centri dialisi di cui uno privato, oltre 200 i trapiantati, i nuovi ingressi sono in linea con la media nazionale, mentre centinaia sono le persone affette da malattie renali; presso l’ospedale di Matera sono in trattamento dialitico un centinaio di pazienti.
Recentemente è stato stilato un documento di indirizzo per la malattia renale cronica dal gruppo di lavoro costituito presso il Ministero della Salute, di cui fa parte anche l’ANED.
È uno strumento di lavoro utile per tutte le Regioni italiane: ha diversi obiettivi tra cui quello di istituire un registro nazionale delle malattie renali croniche partendo dallo stadio III di compromissione moderata della funzionalità renale, la collaborazione con i medici di famiglia per la presa in carico precoce del paziente nefropatico, l’adozione di stili di vita corretti e tanto altro ancora.
Prevenzione, dialisi e trapianto sono le fasi fondamentali della battaglia contro l’insufficienza renale: tre momenti di un impegno che ci riguarda tutti, per difendere la salute di tutti.