“La politica regionale deve accogliere gli appelli che arrivano dal comparto della specialistica ambulatoriale accreditata regionale per i provvedimenti indispensabili a garantire la continuità delle prestazioni da erogare ai cittadini in questo finale di 2022. La Giunta Regionale dica cosa intende fare e quale soluzione è possibile attuare per risolvere la crisi attuale che coinvolge decine di strutture, tra cui i laboratori di analisi, poliambulatori lucani, centri di radiologia, nei quali operano centinaia di qualificati operatori della salute”. E’ quanto afferma Roberto Cicchetti, presidente ANISAP Basilicata sottolineando che “l’alto senso di responsabilità dimostrato dagli associati e la disponibilità al confronto non possono essere scambiati per attesa perenne. Il tempo della resilienza e dello spirito di sacrificio del personale tutto delle strutture è scaduto anche perché i provvedimenti attesi non sono affatto complicati: è sufficiente individuare nella manovra finanziaria di fine anno della Giunta Regionale una posta finanziaria, di pochi milioni di euro, adeguata a coprire la remunerazione delle prestazioni che effettueremo fino al 31 dicembre prossimo”. Per Cicchetti affrontare questa situazione “è assolutamente fondamentale in quanto i cittadini sempre di più si rivolgono alle strutture sanitarie accreditate per esigenze di cure. Pensiamo ai pazienti oncologici ai quali non è consentito un ritardo delle cure. Se non arriveranno risposte a breve, il rischio di blocco della erogazione di prestazioni si fa sempre più concreto.
Pertanto, come è nel nostro modo di intendere ruolo e funzioni dell’associazione di categoria – continua il presidente Anisap Basilicata – chiediamo al Presidente Bardi e all’assessore Fanelli semplicemente di onorare gli impegni assunti anche per una semplice questione di coerenza rispetto agli impegni presi all’inizio della concertazione con le associazioni. Abbiamo apprezzato la sensibilità dimostrata nelle precedenti occasioni di confronto verso il settore della specialistica ambulatoriale a cui è seguito lo stanziamento dei 5,0 milioni di euro per fronteggiare le necessità, ma dal mese di ottobre, come del resto ampiamente rappresentato e preannunciato da questa associazione, siamo nuovamente in emergenza. I cittadini hanno il diritto di curarsi anche attraverso le strutture sanitarie accreditate che, onestamente, stanno sopperendo al rallentamento delle strutture pubbliche