“Le difficoltà di relazioni, ad oltre due mesi dalla nomina dell’Assessore Regionale alla Salute, segnalate oggi dalla UIL, sono le stesse che riscontriamo come Associazione delle strutture sanitarie private accreditate e che abbiamo già in più occasioni evidenziato”. Lo sostiene una nota dell’ANISAP Basilicata che si associa alla richiesta di incontro e sottolinea “il passo avanti compiuto dal sindacato anche in merito alle problematiche della sanità privata, augurandoci che non si limiti alle situazioni del Don Uva, dei Centri Aias e della clinica Luccioni”.
Il presidente dell’ANISAP Basilicata Antonio Flovilla, nel ricordare di aver ufficializzato la richiesta di incontro innanzitutto al Presidente Pittella, afferma che nella relazione programmatica tenuta dal Governatore in Consiglio Regionale “è stato troppo generico il riferimento ad un “modello di assistenza di prossimità ai luoghi di vita” che non trova riscontro nelle indicazioni per la medicina del territorio di cui le strutture sanitarie private accreditate sono un presidio essenziale specie per l’invocata prevenzione e il proclamato impegno di riduzione dell’ospedalizzazione. Inoltre, ci saremmo aspettati un approccio diverso in particolare dall’Assessore Francioni che, avendo assunto l’incarico istituzionale da poco, ha certamente bisogno di una ricognizione di questioni del SSR che con il confronto avremmo certamente facilitato. E’ nostra intenzione pertanto – aggiunge – realizzare un aggiornamento della situazione del sistema sanitario regionale, per riprendere il confronto interrotto ed evitare che ad ogni cambio di Giunta si debba perdere inutilmente del tempo ricominciando sempre da capo. Le notizie che circolano sui tagli alla spesa pubblica che vorrebbe attuare il Governo Renzi anche nella sanità non promettono nulla di buono mentre per noi ciò che è urgente e necessario è riqualificare la spesa, risparmiando sulle inefficienze per colmare le crepe e le tante lacune che sono anche causa dell’investimento cronicamente insufficiente sulla struttura dei Sistemi Sanitari delle Regioni italiane. E tra le priorità indichiamo il raggiungimento dell’ accreditamento istituzionale sia per le strutture pubbliche che per le strutture private, insieme ad una rete efficace di controllo sulla qualità delle prestazioni rese e sul livello di soddisfazione degli utenti, mente continuiamo a chiederci perché la Regione Basilicata a differenza di tante altre non utilizzi le capacità professionali, l’organizzazione, l’eccellenza dei Centri privati accreditati in diabetologia, e non concretizzi i tanto evocati PAC (prestazioni assistenziali ambulatoriali complessi) per cardiologia-ipertensione, medicina del lavoro, ecc. Noi – conclude il presidente dell’ANISAP – indichiamo un percorso che ha già dato, in una fase parziale di attuazione, buoni risultati: una più forte integrazione e sussidiarietà sui territori tra pubblico e privato”.