A poche settimane dal primo tavolo regionale della Giunta Pittella sul sistema della sanità privata accreditata che ha segnato innanzitutto la ripresa del confronto, interrotto da troppo tempo, l’Anisap (Associazione Nazionale Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private) Basilicata alza l’asticella del livello di qualità della nuova fase di concertazione sul tema dell’integrazione pubblico-privato. E’ stato il presidente Anisap Antonio Flovilla in un incontro con titolari delle strutture associate a presentare un’iniziativa che si terrà a Matera l’11 ottobre prossimo con amministratori e dirigenti della sanità, esperti, con l’obiettivo centrale di dare risposte al territorio.
L’integrazione tra pubblico e privato – sottolinea Flovilla – rappresenta la nuova frontiera della sanità. È un’opportunità rilevante, come riconosce il Censis, per compensare una domanda cui la sola sfera pubblica non è più in grado di fare fronte. Non è casuale che circa 6 lucani su 10 (in sintonia con i residenti delle altre regioni del Sud) ricorrono alla sanità privata. Ed è stato il Governatore Pittella, nel suo recente giro di visite agli ospedali del Materano, a sottolineare la validità della “buona miscela” tra il pubblico e il privato e a riconoscere la necessità e l’utilità di unire territorio e strutture della sanità.
L’ANISAP evidenzia che la crisi ha minato il welfare familiare, con la conseguenza che gli italiani hanno dovuto stringere i cordoni della spesa privata per sanità e assistenza. Nell’ultimo anno la spesa sanitaria privata ha registrato un calo del 5,7%: il valore pro-capite si è ridotto da 491 a 458 euro all’anno, le famiglie italiane hanno dovuto rinunciare complessivamente a 6,9 milioni di prestazioni mediche private. Tutto ciò mentre tra il 2007 e il 2013 la spesa sanitaria pubblica è rimasta praticamente invariata (+0,6% in termini reali) a causa della stretta sui conti pubblici. È aumentata, al contrario, la spesa di tasca propria delle famiglie: +9,2% tra il 2007 e il 2012, per poi ridursi però del 5,7% nel 2013 a 26,9 miliardi di euro.
Una delle principali ragioni per cui oggi le famiglie italiane si rivolgono in misura consistente alle strutture sanitarie private – aggiunge Flovilla – è rappresentata dai lunghi tempi di attesa per accedere al servizio pubblico, che non è sempre in grado di dare risposte celeri alla domanda di salute del cittadino. Ciò in quanto, il sistema pubblico, com’è attualmente strutturato, pur offrendo prestazioni di qualità, non può oggettivamente assicurare servizi di diagnosi e cura rapidamente accessibili. Diventa indispensabile il ricorso alle strutture private, in una prospettiva di integrazione e collaborazione (mai di sostituzione), dal momento che la flessibilità e la snellezza organizzative e gestionali del settore consentono di ridurre i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie, nel rispetto delle esigenze di efficienza delle risposte, appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, controllo, coordinamento e razionalizzazione delle risorse, miglioramento degli standard di qualità dei servizi.
Non abbiamo mai messo in discussione la qualità del servizio pubblico, ma – continua il presidente Anisap – riteniamo che la via dell’integrazione tra pubblico e privato, sebbene ancora lunga, è l’unica Percorribile. Peraltro, nella Regione Basilicata, con il completamento del percorso di
Accreditamento Istituzionale le strutture sanitarie private sono entrate a pieno diritto a far parte del Sistema Sanitario Regionale, consentendo al cittadino utente l’effettivo esercizio del diritto di scegliere liberamente la struttura, pubblica o privata che sia, da lui ritenuta più idonea alle sue necessità e richieste, purché dotata di determinati requisiti in termini di qualità .
Negli ultimi anni questo nuovo modello ha iniziato a dare i primi frutti in Basilicata. Pensiamo che la strada intrapresa sia quella giusta ed è nostra ferma intenzione continuare in tal senso, nella convinzione della centralità del cittadino, quale fondamentale principio ispiratore del nostro sistema sanitario. Da sempre sosteniamo che il miglioramento della qualità e delle performance della sanità può essere prodotto attraverso un’azione di rafforzamento della cosiddetta medicina del territorio, dalla medicina di base all’assistenza domiciliare, alla prevenzione e alla riabilitazione.
Rendere più efficiente il servizio sanitario regionale è possibile – conclude Flovilla – solo se funziona il mix pubblico privato.
Set 27