Sono stati presentati questa mattina, nella sala “Inguscio” della Regione Basilicata, i risultati dello screening sulla popolazione delle ex “zone rosse” lucane.
Attraverso l’attività di screening, realizzata attraverso una joint venture tra Asp e Asm e con il coordinamento del direttore amministrativo dell’azienda potentina, Giuseppe Spera, sono stati sottoposti a tampone rinofaringeo e ad esame sierologico 4200 residenti dei Comuni di Moliterno, Tricarico, Irsina e Grassano.
“La mappatura epidemiologica delle zone rosse della Basilicata è il frutto di un rapporto di virtuosa collaborazione tra le Aziende Sanitarie territoriali, la Regione Basilicata e le Amministrazioni comunali coinvolte”, ha affermato Lorenzo Bochicchio, direttore generale dell’Asp Basilicata. “Un progetto assolutamente innovativo – il primo in Italia di questa tipologia, assurto a riferimento a livello nazionale – che si colloca nel solco di un più ampio processo di mappatura della popolazione lucana e, in particolare, delle componenti che scontano condizioni di maggiore fragilità o che, per ragioni professionali o sociali, sono più d’altre esposte al rischio di contrarre l’infezione da Covid-19. La contestuale somministrazione di tamponi naso-faringei e di test sierologici su un campione significativo di cittadini ha concorso a tracciare la diffusione dell’infezione, ad intercettare eventuali casi di positività asintomatica e a dimensionare, su basi statistiche, il grado di potenziale immunizzazione della popolazione. Un ringraziamento particolare lo devo al personale delle Aziende Sanitarie, che ha convintamente concorso alla realizzazione del progetto”, ha concluso Bochicchio.
“L’esperienza dello screening rappresenta un primato a livello nazionale, se pensiamo che la Val Seriate ha avviato un’analoga indagine soltanto nel mese di giugno”, ha detto Giuseppe Spera, direttore amministrativo dell’Asp Basilicata e coordinatore del progetto di screening. “La Regione Basilicata e l’ASP possono, ancora una volta, essere additate come all’avanguardia nel contrasto al SARS-CoV-2. Venendo ai risultati, possiamo sicuramente affermare come il virus abbia circolato poco in Basilicata, anche nelle zone rosse della Regione. In particolare, la metodica simil Ministero porta ad una modesta percentuale di positività dell’1,6%. Se invece consideriamo come dato affidabile la convergenza di due metodiche sulla positività, possiamo asserire che l’incidenza percentuale si riduce allo 0,7%; il che porta a stimare un numero di positivi inconsapevoli guariti attorno ai 4000 in tutta la Regione. Ciò suggerisce di attivare ogni mezzo utile a prevenire l’innesco di focolai, che troverebbero evidentemente la popolazione lucana non dotata di adeguata copertura anticorpale. L’esempio del progetto proposto dall’ASP e accolto dalla Regione Basilicata in relazione alle aree turistiche per il monitoraggio dei lavoratori del settore è un esempio di messa a frutto delle risultanze dello screening effettuato”, ha concluso Spera.