Settimana di Ferragosto all’insegna della conoscenza del territorio per il Direttore della Asp Basilicata Antonello Maraldo che, con un vero e proprio tour de force, si è recato in gran parte delle strutture ricadenti nell’ambito territoriale della Azienda Sanitaria Locale di Potenza. Il tour, che è stato solo tecnico e di conoscenza degli operatori di ogni presidio, non ha avuto alcun carattere istituzionale pubblico ma è stato un modo per toccare con mano la situazione interna ed avviare un proficuo dialogo, garantendo apertura a tutti gli addetti ai lavori. “Il giro compiuto nel territorio- evidenzia Maraldo- ha permesso di focalizzare due aspetti: la conoscenza diretta di persone e luoghi con gli annessi nodi da sciogliere, e la conferma della grande qualità umana e professionale degli interpreti sul territorio. Nonostante il periodo feriale dell’anno tutti i servizi erano adeguatamente coperti. Ovunque è tangibile la voglia di ripartire dopo il Covid e di farlo insieme ad una Direzione che vuole fornire risposte concrete ai bisogni di salute”.
Partendo dal capoluogo e quindi dal Poliambulatorio ‘Madre Teresa di Calcutta’, per l’area Sud la visita ha interessato Senise, Lauria e Maratea mentre nell’area nord, il Direttore si è recato presso i presìdi di Venosa, Melfi e Rionero visitando il Pod, il Distretto, il Dipartimento di Salute Mentale e il Sert.
A Lauria, per l’Ospedale si è fatta una valutazione che al momento è solo in fase embrionale e che potrebbe portare alla collocazione di un macchinario per l’effettuazione di una risonanza magnetica particolare. Va verificata la fattibilità a livello dipartimentale radiologico per capire quanto possa essere utile in termini di costi rapportati all’utenza che ne dovrebbe usufruire e quanto possa essere funzionale, considerata la pressante assenza di medici radiologi.
Per il Pod di Maratea, essendo già presenti due moduli R1 ed R2 nelle Rsa per anziani e per pazienti con demenze, si potrebbe valutare in chiave di programmazione futura a medio e lungo termine la creazione di un terzo modulo per la residenzialità, valutando nel dettaglio l’utenza da servire. Un passaggio che, qualora venisse fatto, seguirebbe le fasi delle due ristrutturazioni che prevedono la creazione di un Ospedale di Comunità e la messa a norma per l’antisismica.
Su Melfi, le criticità interessano la struttura dipartimentale dove si registra carenza di psichiatri e di figure similari come psicoterapeuti e psicologi. Un problema atavico che si sviluppa a livello nazionale e locale comportando delle inevitabili ricadute sui sistemi locali. Un esempio pratico di tali difficoltà è Villa d’Agri dove non si riesce ancora ad aprire l’Spdc con i dodici posti letto previsti.
Per quel che riguarda Venosa, la criticità immediata sta nel mantenimento attuale del Reparto Covid che non è stato ancora chiuso, nonostante sia senza pazienti da maggio, perché fino ad oggi non sono stati adottati gli atti formali necessari a dichiararne cessate le esigenze. Quindi in breve tempo verrà emanata la D.D.G. che metterà ordine ad una situazione non più coerente con la situazione epidemiologica e della realtà di fatto. A seguire, ma in tempi ponderati e soprattutto d’intesa con la Regione Basilicata, dopo un riadeguamento necessario, potranno essere riattivati i posti letto già presenti in periodo Covid nella struttura riportando la capienza dagli attuali sette ai dieci del periodo pre-pandemico sia nella lungodegenza che nella riabilitazione. Si andrà a generare ulteriore valore ad una struttura importante per l’area, valutando il fabbisogno reale di personale nell’ottica del ripristino. “Si tratta di azioni- dice il Direttore Generale Maraldo- che richiedono accurata valutazione e non proclami in pompa magna, motivo per cui anche la visita presso il Pod di Venosa- al di là delle polemiche – è avvenuta in maniera privata in funzione del ruolo e della responsabilità di gestione del Direttore Generale e soprattutto sarebbe dovuta rimanere riservata senza quindi il coinvolgimento di alcun referente politico”.
“Spiace e sorprende- aggiunge ancora Maraldo- che, probabilmente dall’interno della struttura, qualcuno abbia informato in maniera distorta le autorità locali rispetto alla reale portata della visita ed alla necessità della Direzione di conoscere le problematiche interne alle varie sedi sanitarie. C’è stata una disinvolta fuga di informazioni riservate (fuori dai canali istituzionali) che non fa bene né a chi lavora per la sanità lucana, né tantomeno all’intero sistema sanitario regionale che, mai come in questa fase, ha necessità di tutelare il benessere di ogni cittadino utente”.
“Sarà mia gradita incombenza- conclude Maraldo- rapportarmi con i rappresentanti delle comunità locali in modo pubblico e trasparente, compreso ovviamente il Sindaco di Venosa”.
Il tour riprenderà con il Pod di Chiaromonte, Lagonegro e Villa d’Agri. Presto verranno anche coinvolte le istituzioni per ascoltare le proposte dei sindaci e le esigenze rivenienti dal territorio nell’ambito degli organismi che la legge prevede per tali interlocuzioni con ovvia e illimitata disponibilità immediata ad affrontare tutte le situazioni urgenti che si potranno presentare”.
Ago 20