Dopo la proclamazione dello stato di crisi delle strutture di riabilitazione non complessa-FKT, l’Aspat Basilicata, associazione maggiormente rappresentativa delle strutture di riabilitazione-fkt e che attualmente vede l’adesione anche dei Laboratori di analisi, ha convocato per il 2 ottobre prossimo un’assemblea straordinaria per decidere le azioni da mettere in campo conseguenti all’atto di diffida inviato agli organi regionali competenti ed avviare una fase di mobilitazione, allargando il coinvolgimento a tutte le associazioni degli utenti per far sentire la propria voce.
“Prendiamo atto che lunedì 28 settembre il Governatore Pittella ha convocato una riunione della maggioranza sulle questioni della sanità. La politica fa bene ad occuparsene anche se – afferma Antonia Losacco, presidente ASPAT Basilicata – avremmo voluto, insieme alle altre associazioni di categoria un confronto diretto, perché ci sono cose che deve fare la politica e cose che devono essere decise con chi lavora sul campo. In verità, ci eravamo illusi che il nostro messaggio di qualche tempo fa inviato al Governo Regionale e raccolto con grande attenzione dagli organi di informazione fosse arrivato a destinazione. Purtroppo, dobbiamo ricrederci perché sono passati molti mesi, senza che nulla sia accaduto!
Ci era stato promesso – continua Losacco – che ad inizio settembre, la Giunta Regionale avrebbe dato attuazione a quanto previsto dall’art. 12 della legge di stabilità e francamente non possiamo accontentarci di un ennesimo vertice di maggioranza. Prendiamo atto che non rientra nelle priorità della Giunta regionale e del Dipartimento Salute trovare soluzioni alle tante sperequazioni esistenti all’interno del Sistema cosi come non rientra nelle priorità adottare le giuste misure per porre fine alle tante inappropriatezze. Viene in soccorso – a parere di Aspat Basilicata – il cosiddetto “decreto appropriatezze” del Ministro alla Salute Lorenzin. A tal proposito va rimarcato però, che inappropriato è anche tutto ciò che è utile e non viene erogato”.
Inoltre, la presidente ASPAT B. sottolinea, che “in Basilicata dopo la pausa estiva si sono ripresentati i problemi di sempre: raggiungimento dei budget che determina o lo STOP all’erogazione delle cure o la mancata retribuzione per le prestazioni rese agli utenti oltre il budget contrattualizzato. Tutto ciò, oltre a creare inappropriatezza erogativa, è un attacco spietato e diretto ai titolari delle strutture agli utenti e ai lavoratori. A differenza delle altre associazioni di categoria della sanità privata accreditata che, forse, perseguono le proprie strategie facendo ricorso ad un altro genere di concertazione, l’ASPAT Basilicata continua a credere che la programmazione finanziaria nel comparto sanitario deve assicurare prioritariamente la partecipazione delle associazioni di categoria. Per programmare la spesa in modo corretto è necessario correggere l’attuale sistema erogativo al fine di generare una giusta domanda e un’offerta seria da cui far scaturire il reale fabbisogno, in modo da garantire i Lea e l’appropriatezza delle cure. Saremmo pure gli ultimi sostenitori del confronto “alla luce del sole” o se vogliamo “a carte scoperte” ma non intendiamo rinunciarci. In caso contrario, non ci resta che un’unica strada: quella dei ricorsi, delle azioni giudiziarie e della protesta a tutela dei legittimi interessi delle piccole imprese della sanità, continuamente ignorati o calpestati”.