La presenza di Aspat Basilicata all’incontro con i giornalisti ieri in Regione, promosso da Anisap Basilicata, rappresenta la persistente continuità di un nostro autonomo impegno per dare risposte al profondo e crescente malessere delle strutture sanitarie private accreditate. Lo afferma Antonia Losacco, presidente di Aspat Basilicata, ricordando che nelle scorse settimane l’Aspat Basilicata ha proclamato lo stato di crisi del Comparto e l’avvio di una vertenza a tutela degli interessi legittimi e diffusi delle strutture rappresentate, ricadenti nell’ambito della Macroarea Assistenziale della Specialistica Ambulatoriale, segnatamente nelle branche di Riabilitazione-FKT e della Patologia Clinica, secondo il mandato ricevuto dall’Assemblea Straordinaria tenutasi a Potenza il primo ottobre scorso.
Nell’evidenziare che le strutture stanno lavorando in uno stato di prorogatio da anni senza regole e con tante aspettative, Losacco sottolinea che sono numerose, l’ultima del 7 ottobre scorso, le sollecitazioni rivolte al Presidente Pittella e all’Assessore Franconi a fissare un incontro urgente per affrontare le problematiche che hanno determinato le gravi criticità nell’ambito delle branche della riabilitazione non complessa-FKT e della laboratoristica e scongiurare ulteriori azioni di protesta.
In sintesi le motivazioni della nostra profonda preoccupazione:
1. la mancata adozione di appositi provvedimenti di disciplina dell’attività di riabilitazione in linea con il nuovo Piano di indirizzo per la riabilitazione 2011 “LR n. 17/2011 art. 8”;
2. la mancata definizione per la branca laboratoristica da parte della Giunta Regionale delle tariffe annuali così come previsto dalla L.R. n. 5/2015 all’art.16 commi 1 e 2;
3. la mancata definizione dei criteri per la manovra contrattuale della Specialistica ambulatoriale anno 2015/2016, di cui alla L.R. n. 05/2015 che la Giunta Regionale avrebbe dovuto adottare da Febbraio u.s. con la conseguenza che le strutture continuano a lavorare con contratti scaduti e con budget ormai esauriti, in uno stato di prorogatio da anni senza regole esposte a fattori di rischi e di incertezze.
Aspat Basilicata, in occasione dell’incontro di ieri con i giornalisti, – continua Losacco – ha ribadito la propria disponibilità a contribuire alla ricerca di soluzioni operative atte a superare le tante complessità connesse all’applicazione delle norme vigenti e con l’impegno a trovare soluzioni alle sotto elencate questioni:
A. la riprogrammazione dell’attività prescrittivo-erogativa delle prestazioni domiciliari secondo il principio di appropriatezza del bisogno, stabilendo un rapporto percentuale congruo (max 60/40) tra prestazioni ambulatoriali e prestazioni domiciliari erogabili, analogamente ad altre regioni italiane;
B. il livello minimo di Tetto di spesa ad ogni struttura, tale da garantire il sostentamento della stessa secondo i requisiti obbligatori richiesti.
C. il riconoscimento totale dei corrispettivi relativi alle prestazioni erogate specie delle prestazioni di logopedia ed elettromiografia rese dalle strutture private.
D. l’equiparazione strutture erogatrici ex 26 ed ex 26 strutture private accreditate ex art. 25 ed ex art. 26 (L. n. 833/78)
E. l’adozione dei provvedimenti attuativi previsti dalla DGR n.1373 dell’11/11/2014 al fine di ottemperare all’art.8 della L.R. n. 17/2011;
F. la definizione per ciascuna struttura privata della capacità operativa massima in relazione ai requisiti funzionali e strutturali posseduti;
G. la definizione, a tutela della serietà dell’offerta prestazionale, dell’adeguata proporzione tra il numero degli operatori e il volume delle prestazioni erogate. In relazione al tetto di spesa assegnato, ogni struttura dovrà rispettare un rapporto tra personale assunto con CCNL e personale che collabora in regime libero-professionale.
Nov 04