L’Associazione Amici del cuore di Matera in una nota annuncia un cerimonia per la ricollocazione di tre teche e di un defibrillatore a seguito dei furti e dei danni registrati nei mesi scorsi. Di seguito la nota integrale.
Dopo alcuni episodi di danneggiamento e sottrazione di defibrillatori e teche (in cui gli stessi sono collocati), gli Amici del Cuore di Matera possono finalmente ripristinare l’integrità della rete Matera cardiosicura, procedendo con la ricollocazione dei defibrillatori e delle teche mancanti. L’appuntamento è per mercoledì 24 marzo alle ore 10 presso la teca di Via Stigliani (tra il civico 82 e 84). Come da protocollo sottoscritto, l’amministrazione comunale ha provveduto a finanziare le spese connesse a tali ripristini.
L’auspicio è che i gravi fatti verificatisi che hanno causato danni e sottrazioni di tali dispositivi salvavita non accadano più, che sia chiaro per tutti che tali strumenti sono un bene comune al servizio della collettività poiché possono letteralmente salvare la vita. Noi come promotori del progetto “Matera cardiosicura”, finanziato dalla società Domar grazie alle imprenditrici Marika e Debora Lorusso, ci occupiamo di preservare la rete che abbiamo messo in campo cercando di assicurare la disponibilità e il buon funzionamento dei defibrillatori nelle postazioni scelte.
Sta però ad ognuno di noi, membri di questa comunità, collaborare, essere partecipi nel salvaguardare questi che sono strumenti letteralmente di vitale importanza. Sottrarli o danneggiarli per chissà quali scopi, se non addirittura per cieco vandalismo, oltre al fatto che potrebbe ritorcersi contro chi commette questi atti, è un oltraggio alla propria comunità, al mondo del volontariato. E’ un’offesa ad un bene comune, che è lì per essere a disposizione come mezzo di fondamentale importanza quando si è tra la vita e la morte.
Come associazione ci prodighiamo tra mille sforzi e sacrifici per mettere in piedi progetti che abbiano un impatto sociale positivo, per fare in definitiva qualcosa di buono per tutti. Non cerchiamo elogi o celebrazioni, ma perlomeno ci aspettiamo che quello che realizziamo non diventi bersaglio di qualche sconsiderato. Altrimenti è la barbarie.