Diventare protagonisti del processo di cura attraverso le proprie storie mediante una metodologia d’intervento clinico e assistenziale basta sulla narrazione, da parte del paziente, di quelle che sono le problematiche alla base della malattia o del trauma subito, ricostruendo un percorso di cura personalizzato.
E’ in sintesi l’obiettivo del progetto di “psichiatria narrativa” istituita presso l’Azienda Sanitaria di Basilicata del comprensorio potentino, con cui si garantisce al cittadino-utente un intervento clinico-assistenziale in grado di mettere al centro dei processi decisionali il paziente stesso in un’ottica di personalizzazione della cura ed attraverso un percorso di umanizzazione e di rispetto della dignità del malato.
L’Azienda Sanitaria di Potenza ha quindi avviato dallo scorso mese di marzo uno spazio di Psichiatria Narrativa presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) di Villa d’Agri dove vengono gestite le acuzie e l’emergenza/urgenza psichiatrica. La struttura ha un ruolo centrale nella valutazione clinico-diagnostica, nell’impostazione delle terapie farmacologiche e nello sviluppo di condizioni favorevoli alla presa in carico da parte delle strutture territoriali. A ciò si aggiunge il recupero funzionale e cognitivo dell’utente ricoverato, l’attenzione agli aspetti riabilitativi e di reintegrazione sociale, l’informazione agli utenti e ai loro familiari. La maggioranza degli utenti che giunge al ricovero è costituita da pazienti psicotici acuti, pazienti gravi, quasi tutti portatori di circostanze individuali, familiari, sociali, drammatiche e intensamente dolorose.
Basandosi sul principio fondamentale di umanizzazione, assistenza e cura integrale della persona, il Dipartimento Salute Mentale della Asp di Potenza ha delegato proprio
all’Unità Operativa Complessa dell’Ospedale “San Pio di Pietrelcina” di Villa d’Agri- diretto da Andrea Barra- il progetto di Psichiatria Narrativa con l’intento di stimolare il processo di ‘recovery’ e quindi di sostenere il paziente nella gestione della malattia.
Per Giovanni Razza, Dirigente Psicologo Clinico e Psicoterapeuta presso la struttura valligiana, quello della psichiatria narrativa “è un intervento clinico assistenziale innovativo applicato alla Salute Mentale, basato su una specifica competenza comunicativa”. Si attribuisce grande importanza alla ‘narrazione’ che diventa- prosegue Razza- “lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura giungendo alla condivisione di un percorso di cura personalizzato in base proprio alla storia clinica del paziente”.
Per il Direttore del DSM della ASP di Potenza, Pietro Fundone, “aver introdotto per la prima volta in Basilicata una metodologia simile, consente di mettere la persona ricoverata al centro del suo processo di cura, destigmatizzando le patologie mentali e i servizi psichiatrici. L’Unità operativa di riferimento ha un ruolo fondamentale che svolge attraverso l’utilizzo di metodi di integrazione terapeutica utili a consentire al paziente di passare da uno stato di sofferenza ad una percezione soggettiva di benessere grazie alla conoscenza profonda degli stati mentali”.
La psichiatria narrativa- spiega il Direttore dell’U.O.C. di Villa d’Agri, Andrea Barra- “si integra con l’Evidence-Based Medicine (EBM) e con la capacità di rendere le decisioni clinico-assistenziali più complete, personalizzate, efficaci e appropriate”. La narrazione del paziente e di chi se ne prende cura- conclude Barra- “è un elemento imprescindibile della medicina contemporanea, fondata sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nelle scelte. Le persone, attraverso le loro storie diventano protagoniste del processo di cura che diventa più efficace e duraturo”.
Entusiasta del progetto il Direttore Generale della Asp di Potenza Giampaolo Stopazzolo per cui la “psichiatria narrativa va a completare la già vasta gamma di prestazioni offerte dal DSM e quindi va ad aggiungere ulteriore valore ai servizi di psichiatria, Serd e neuropsichiatria infantile già presenti presso le strutture dell’Azienda Sanitaria di Potenza”.
Nell’ambito del progetto vanno evidenziate le differenti metodologie di analisi, diagnosi e terapia che partono dall’ambito narratologico per giungere a quello socio-antropologico mediante un aspetto fenomenologico, psicoterapeutico, psicopedagogico, neurologico e psichiatrico. La base d’approccio tende a lasciare libero il paziente di esternare il proprio disagio mettendo in atto, da parte dell’equipe medica, il procedimento di ascolto della storia personale di ogni paziente a cui non verrà dato solo un indirizzo terapeutico, ma soprattutto nuova dignità.