Il Presidente della Commissione d’Albo contesta l’aumento della Tassa OPI (Ordine Professioni Infermieristiche) di Potenza. Di seguito la nota integrale.
Egregi Dottori,
In qualità di Presidente della Commissione d’Albo dell’Ordine degli Infermieri di Potenza, intendo fare chiarezza su quanto sta accadendo circa la decisione unilaterale dell’aumento della quota annuale dell’OPI di Potenza.
A tal proposito faccio presente che la Commissione d’albo non è stata mai coinvolta in tale decisione e che l’aumento della quota portata a 70 € è stata deliberata solamente dalDirettivo e dalla Presidenza.
Anzi al contrario ci tengo a ribadire che qualora fossi stato coinvolto avrei da subito espresso la mia contrarietà a tale aumento, in quanto dopo un’attenta analisi del Bilancio consuntivo del 2021 è emerso che vi è un saldo in attivo,soldi che sarebbero bastatia mio avviso a coprire tutte le spese elencate successivamente per mezzo locandinalasciando in cassa un saldo comunque di tutto rispetto.
Infatti non si comprende come mai ci sia fretta di ristrutturare la sede con una spesa di circa € 40.000, sede che, come è noto a tutti, è un ex locale commerciale e che, probabilmente vale quanto i soldi che si vogliono spendere per ristrutturarlo (cosa che non sembra conveniente).
Appare paradossale anche la giustificazione di effettuare piani formativi ed eventi ECM FAD e Residenziali gratuiti, quando sappiamo bene che sono stati espletati corsi residenziali a pagamento (l’ultimo, in presenza, il 12 Novembre a Lagonegro e 13 Novembre a Potenza 2021 a fronte del pagamento di € 10 per gli iscritti all’OPI e di € 20 per i non iscritti e per le altre professioni sanitarie) senza dettagliare poi le tasse che dicono dovranno pagare.
Quindi in un momento di crisi con l’inflazione galoppante chiedere ancora sacrifici agli infermieri, che tanto si sono spesi in questa emergenza COVID mi sembra veramente troppo.
Chiediamo alla Presidente dell’OPI di fare un gesto nobile ed invece di chiedere sacrifici agli infermieri, di revocare il deliberato aumento ora che si è ancora in tempo.
Tassa OPI (Ordine Professioni Infermieristiche) aumentata a Potenza, Uil Fpl: “La paghi l’azienda”. Di seguito la nota integrale.
In questi giorni è arrivata la tassa dell’ordine degli infermieri e con un incremento della quota di ben 15 euro. A parere della scrivente tale aumento è intollerabile ed inaccettabile in un momento di forte crisi. Su questo tema c’è un‘ampia giurisprudenza per cui abbiamo dato mandato al nostro legale di tutelare gli interessi dei nostri iscritti attraverso una prima causa pilota. Successivamente la estenderemo a tutti gli operatori che vorranno aderire.
Come più volte scritto in tutte le occasioni, la tassa per l’iscrizione all’ordine OPI (ordine professioni infermieristiche) deve essere a conto dal datore di lavoro e non dall’infermiere dipendente di struttura pubblica o privata convenzionata con il SSN
La strategia adottata dagli OPI è divenuta quindi quella di trasferire direttamente al datore di lavoro l’incombenza di contestare la mancata oblazione della tassa a quel personale risultante non in regola.
Le aziende, dal canto loro, sollecitate dagli ordini provinciali hanno, attraverso controlli interni, intimato nell’immediato a tutti gli infermieri non in regola di ottemperare nel più breve tempo possibile, pena, il licenziamento per giustificato motivo soggettivo.
La scelta strategica adottata ha avuto da subito i propri effetti e molti infermieri messi alle strette sono stati costretti a regolarizzare la loro posizione debitoria con l’ordine onde evitare contenziosi con il proprio datore di lavoro.
Non tutti però si sono lasciati intimidire ed anzi, molti hanno preferito ricorrere al tribunale in veste di giudice del lavoro per contestare tale tesi.
Sono oramai molteplici le sentenze che hanno dato ragione a tanti operatori e, successivamente, ad altri ricorrenti; l’ultima in ordine di tempo è quella del tribunale di Pordenone (la sentenza n. 116 del 6 settembre 2019).
Ecco perché è ora di dire basta a questo sopruso.