Riceviamo e pubblichiamo la nota di Giuseppe Spera, direttore della U.O.C. Gestione Tecnico Patrimoniale dell’A.O.R. “San Carlo” in merito alla nomina del nuovo direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, Massimo Barresi.
In riferimento alla vicenda relativa alla nomina del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, che ha interessato di recente i mezzi di informazione, sento l’esigenza di fornire alcune precisazioni, volendo scongiurare la possibilità che passi l’errato messaggio di una battaglia per una “poltrona”.
Di battaglia si tratta, ma per principi e valori.
Innanzi tutto la trasparenza.
In qualità di titolare di funzioni pubbliche, quotidianamente impegnato a garantire detto valore, non posso tollerare che si calpestino le più elementari regole di correttezza amministrativa e si faccia di tutto per impedire la tutela di diritti: una deliberazione di Giunta che, presumibilmente datata 28.12.2018, non risulta tuttora disponibile nell’albo pretorio regionale per evitarne l’impugnazione, una stipula di contratto già programmata senza la preventiva pubblicazione dei presupposti provvedimenti (DGR e Decreto Presidenziale), un accesso agli atti consentito soltanto un’ora dopo la sottoscrizione del contratto con il prescelto.
In secondo luogo la meritocrazia.
Risulta incomprensibile che in una Regione in cui la Sanità è sempre stata riconosciuta dal mondo politico come virtuosa – è di questi giorni l’inaugurazione della Risonanza Magnetica del Presidio di Villa d’Agri e del Centro Risvegli di Pescopagano, con parole di elogio spese dal Presidente ff Franconi – si decide di orientare la scelta del nuovo management delle Aziende del SSR verso nominativi esterni alla Basilicata, con requisiti pari se non inferiori rispetto ad aspiranti interni, quasi a voler far credere che il nostro territorio non sia in grado di autogestirsi e di governare la Sanità.
E che ciò venga fatto da un Presidente ff che lucano non è, pur inspiegabilmente supportato da quattro assessori locali, rende ancor più umiliante la situazione.
È uno schiaffo non soltanto nei miei confronti, ma anche nei confronti delle professionalità che quotidianamente operano nel Sistema Sanitario regionale per garantire ad ogni cittadino il sacrosanto diritto alla salute.
E le sorprendentemente numerose manifestazioni di stima, di affetto, di solidarietà e di condivisione, ma anche le incitazioni a non demordere, che ho ricevuto negli ultimi giorni sono una dimostrazione evidente del desiderio di riscatto diffuso.
È per me, ma anche per tutti costoro, che ho deciso di oppormi con tutte le mie forze a questo sconcertante disegno, pur consapevole di possibili ritorsioni, e che porterò fino in fondo, nelle sedi opportune, le mie recriminazioni.