DONNA MORTA PER PARTO A POLICORO: BENEDETTO, MONITORARE SERVIZI ATTRAVERSO PIANO SANITARIO
”E’ sicuramente utile l’intervento della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, presieduta da Leoluca Orlando, per ricostruire le cause della morte di Vittoria Pasqualina, nove giorni dopo il parto avvenuto nell’ospedale civile di Policoro”. E’ il commento del presidente del Gruppo IdV in Consiglio Regionale Nicola Benedetto che ha riferito di aver avuto comunicazione dal presidente Orlando di una lettera inviata all’assessore alla Salute Martorano con la richiesta di informazioni dettagliate in proposito. Del resto – aggiunge – solo domenica scorsa il Presidente De Filippo ha avuto un confronto televisivo proprio con Orlando sottolineando la “buona sanità lucana” e il numero irrilevante di “vicende di malasanità” e morte di pazienti rispetto ad altre regioni”.
“Prendo atto che l’assessore Martorano, dando prova di particolare sensibilità, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta amministrativa che – aggiunge Benedetto – fa seguito a quella disposta dalla magistratura. Non possiamo dimenticare la vicenda della neonata morta a maggio scorso all’ospedale ”Miulli” di Acquaviva delle Fonti (Bari) dopo il trasferimento dall’ospedale ”Madonna delle Grazie” di Matera e di cui mi sono occupato con un’interrogazione a Martorano, di cui sono ancora in attesa di una risposta.Come in quella tragica occasione, non si puo’ sottovalutare – afferma ancora Benedetto – il clima di apprensione tra le donne in stato di gravidanza che si rivolgono alle strutture ospedaliere di Matera e del Metapontino (come di mariti e familiari), anche a seguito ad un altro doloroso avvenimento di morte di una giovane madre (Rosalba Pascucci, 32 anni, di Bernalda), l’8 settembre 2010, nell’ospedale di Policoro dopo un parto cesareo di due gemelli”. “Credo che il Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità 2011-2014 che è arrivato alla fase finale in Consiglio dopo una lunghissima “gestazione”, che si poteva sicuramente accorciare nei tempi, possa essere lo strumento per monitorare con particolare attenzione lo stato dei servizi e di tutela in particolare della salute della madre e del bambino anche per capire, una volta per tutte, le reali motivazioni dell’alta incidenza dei parti cesarei tra le madri lucane e le motivazioni che spingono ancora numerose donne lucane a rivolgersi per il parto ad ospedali extraregionali”.