La Fials Basilicata chiede un intervento da parte dell’Assessore alla Salute . E’ la richiesta che arriva dalla Segretaria Regionale della Fials Luciana Bellitti per il mancato rilascio del nulla osta per mobilità e/o comandi tra le stesse Aziende Sanitarie delle Basilicata (in particolare l’Ospedale San Carlo, l’ASM di Matera e il CROB), nonostante la presenza di valide graduatorie o percorsi di reclutamento avviati non concedono ai dipendenti facenti richiesta i nulla osta.
La Bellitti dichiara che i meccanismi di rigidità in atto nel concedere i nulla osta da parte delle Aziende penalizza i dipendenti che manifestano la volontà di avvicinarsi al luogo di residenza (per motivi familiari ed anche professionali ecc.), perdendo occasioni che probabilmente non si ripeteranno più.
Stiamo assistendo anche blocchi difronte a richieste di assegnazione temporanea in entrata a sostegno della maternità e paternità (art. 42/bis d.lgs 151/2001); Si segnalano anche dinieghi o lungaggini inutili per i cambi compensativi.
I dipendenti appartenenti alle categorie protette, che per motivi di salute inoltrano domanda di mobilità compensativa per avvicinarsi alle proprie famiglie per essere più facilmente assistiti, sono sottoposti ad attese estenuanti poiché i dirigenti, pur di trattenerli in servizio, rimandano le responsabilità e le decisioni tra i vari uffici (ufficio legale e personale).
Il paradosso è che, le aziende spesso, sono già in possesso di graduatorie delle stesse figure professionali che ne fanno richiesta, per cui si potrebbero contestualmente provvedere alla sostituzione del personale in uscita o risolvere con altre procedure di reclutamento, purtroppo invece di fare rete in un Sistema Sanitario che attraversa mille difficoltà le Aziende citate viaggiano a senso unico senza un minimo di condivisione e supporto reciproco per il reclutamento del personale a garanzia di una sanità lucana che dia riposte ai cittadini.
“La Segreteria Fials della Regione Basilicata, afferma Luciana Bellitti, fa un appello all’Assessore Leone al fine d’intervenire per garantire ai lavoratori il diritto ad avvicinarsi alle loro famiglie, ai luoghi di residenza, tenendo conto anche delle spese economiche che mensilmente sostengono (fitti esosi, viaggi, ecc.) e problematiche familiari e di salute da affrontare.
Siamo fiduciosi che la Regione Basilicata porgerà la necessaria attenzione ai fini della tutela e del benessere dei lavoratori a servizio della nostra Sanità”.