La bozza del nuovo dpcm che entrerà in vigore il 6 marzo, fino al 6 aprile introduce delle novità rispetto a precedente, attualmente in essere. E comprenderà anche Pasqua. Tra le modifiche più attese il via libera all’apertura di cinema e teatri dal 27 di marzo, in zona gialla, come aveva chiesto il ministro alla Cultura Dario Franceschini. I tecnici nella riunione di oggi hanno detto sì fissando una serie di paletti, ad esempio sulla capienza.
Altra novità è la chiusura in zona rossa di barbieri e parrucchieri, che invece finora rientravano tra i servizi alla persona che potevano rimanere aperti. Vengono definite meglio anche le limitazioni in zona bianca.
A decorrere dal 27 marzo 2021, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi. L’altra condizione è che “siano approvati nuovi protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento, approvati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e validati dal Comitato tecnico-scientifico, che indichino anche il numero massimo di spettatori per spettacoli all’aperto e di spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala”, si legge nella bozza.
“Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nei weekend” ha scritto oggi su Twitter il ministro.
Il confronto con il CTS e le integrazioni ai protocolli di sicurezza potranno consentire, in zona gialla, la riapertura di teatri e cinema dal 27 marzo, Giornata mondiale del teatro, e l’accesso ai musei su prenotazione anche nei week end. pic.twitter.com/xpNsLUfWE6
Il ministero aveva chiesto di aprire a un numero di persone che occupassero non più di un terzo dei posti fino a un massimo di 500 spettatori al chiuso e 1.500 all’aperto. Il Cts ha ridotto i numeri, indicando come possibile occupare il 25% dei posti e fissando il limite di capienza a 200 posti nei teatri e cinema chiusi e 400 all’aperto. Le riaperture sono possibili soltanto nelle Regioni in zona gialla. Il 27 marzo è la giornata mondiale del teatro e Franceschini aveva indicato questa data simbolica per ripartire. Il Comitato tecnico scientifico ha comunque detto che la riapertura va valutata 15 giorni prima, cioè il 12 marzo, per verificare l’andamento dell’epidemia.
Musei aperti anche nel weekend ma su prenotazione
I musei e i luoghi della cultura restano aperti in zona gialla non solo nei giorni infrasettimanali, come già accade, ma anche il sabato e i giorni festivi, a condizione che l’ingresso sia stato prenotato on line o telefonicamente con almeno un giorno di anticipo.
Zone bianche
In zona bianca cessa l’applicazione delle norme realtive alle zone gialle ma restano chiuse fiere, congressi e discoteche. Nella bozza si specifica: “Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”. Per ciò che riguarda le competizioni sportive agonistiche nazionali e i relativi allenamenti restano in vigore le limitazioni della zona gialla.
Nessuna novità per ciò che riguarda il capitolo ‘spostamenti’: su tutto il territorio nazionale è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, almenoché non ci siano comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute. È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. E in questa categoria rientrano anche le seconde case, per cui, come evidenziato in una delle Faq sul sito di Palazzo Chigi, si può far rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle cosiddette ‘seconde case’. Pertanto “è possibile raggiungere le seconde case, anche in un’altra Regione o Provincia autonoma (e anche da o verso le zone arancione o rossa), solo a coloro che possano comprovare di avere effettivamente avuto titolo per recarsi nello stesso immobile anteriormente all’entrata in vigore del Decreto-legge del 14 gennaio 2021, n. 2”.
La scuola resta in presenza per gli alunni dell’infanzia, delle elementari e delle medie mentre per quelli delle superiori la didattica è in presenza “almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%”. Nel testo si introduce un’ulteriore indicazione: “al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludersi qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa”.
Invariate le disposizioni per bar e ristorazione: “Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5 fino alle ore 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Dopo le ore 18.00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati”.
Restano sospese anche in zona gialla le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. “Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali.
Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Consentite le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche”.
Restano chiusi gli impianti nei comprensori sciistici fino al 6 aprile, data della scadenza delle nuove misure. E’ quanto si legge nella bozza del nuovo Dpcm che LaPresse ha potuto visionare. Gli impianti “possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni, nonché per lo svolgimento delle prove di abilitazione all’esercizio della professione di maestro di sci”.