L’assessore Regionale alla Salute, Attilio Martorano, in una nota inviata al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria di Matera, Rocco Maglietta, ha chiesto di predisporre ogni utile iniziativa finalizzata ad elevare la possibilità di accesso dei cittadini alle prestazioni sanitarie, con particolare riferimento all’abbattimento dei tempi di attesa, al Madonna delle Grazie di Matera, e al servizio di collegamento con il Crob.
Martorano ha evidenziato che “in una stagione caratterizzata da una così alta complessità; gestionale, tutte le iniziative utili a determinare percorsi virtuosi tali da ridurre i costi del sistema sanitario sono quanto mai apprezzate e da perseguire con viva determinazione”, ma, al tempo stesso, “ciò che non deve mai venir meno è la garanzia dell’accesso alle prestazioni”.
Sulla nota inviata da Martorano si registra l’intervento del Consigliere comunale dell’UDC, Giovanni Angelino, che riportiamo integralmente.
Finalmente anche l’assessore regionale alla Salute Attilio Martorano si accorge dei disagi a cui sono sottoposti numerosi pazienti della nostra regione che hanno la necessità di raggiungere con un bus navetta il Crob di Rionero. Apprendo con soddisfazione dalla stampa locale che l’assessore Martorano in una nota inviata al Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria di Matera, Rocco Maglietta, ha chiesto di predisporre ogni utile iniziativa finalizzata ad elevare la possibilità di accesso dei cittadini alle prestazioni sanitarie, con particolare riferimento all’abbattimento dei tempi di attesa, al Madonna delle Grazie di Matera, e al servizio di collegamento con il Crob di Rionero.
In particolare proprio sui tagli che avevano interessato il bus navetta avevo chiesto un pronto intervento dell’assessore Martorano per ripristinare in tempi rapidi un servizio indispensabile per i pazienti che non possono prenotare visite mediche a pagamento oppure per coloro che hanno la necessità di raggiungere il Crob di Rionero per usufruire dei servizi di nefrologia e dialisi.
Sia pure con qualche mese di ritardo finalmente il massimo ente regionale prende atto delle difficoltà oggettive a cui sono sottoposti centinaia di pazienti e pertanto mi auguro che i dirigenti dell’Asm possano garantire in tempi rapidi l’accesso alle prestazioni sanitarie e lavorare per una progressiva riduzione dei tempi di attesa, nota dolente della Sanità lucana.
Giovanni Angelino, Consigliere comunale UDC
Sulla nota inviata da Martorano interviene anche il consigliere regionale dell’IDV Nicola Benedetto.
Piano Salute, Benedetto: “Riduttivo pensare solo a reintroduzione navetta Asm per Crob Rionero.
“Alla vigilia della discussione in Consiglio Regionale del Piano Salute concentrare ogni sforzo per favorire da parte dell’ASM la reintroduzione del servizio navetta per il Crob di Rionero, come sta facendo l’assessore Martorano in pressing nei confronti della dirigenza ASM, “applaudito” da qualche consigliere regionale del Materano, mi pare sicuramente utile ma decisamente un’iniziativa riduttiva”. E’ il parere del consigliere regionale di IdV Nicola Benedetto per il quale “nel Piano ci sono troppe enunciazioni di principio e poche indicazioni chiare e concrete specie su cosa deve essere il sistema sanitario nel Materano.
Prendiamo il caso del “Madonna delle Grazie” di Matera. Non credo – aggiunge – sia sufficiente scrivere che è confermato l’impianto del PSR 97/99, vale a dire di presidio ospedaliero di media-elevata complessità, sede di dipartimento di I livello di emergenza, con unità operative di chirurgia generale e medicina generale con orientamento specialistico diversificato. E poi elencare i servizi e le prestazioni già disponibili perché – continua Benedetto – più che un documento di programmazione dei servizi alla salute che dovrebbero proiettarsi nei prossimi anni, con l’auspicio che non si ripeta l’esperienza del precedente Piano che nonostante le profonde trasformazioni intervenute in tanti campi è in vigore da quasi 15 anni, sembra un quadro dell’esistente, o meglio per usare le parole dell’Assessore Martorano una “cornice”.Tra le strutture ospedaliere per acuti, sede di PSA, c’è la conferma delle funzioni per Policoro, anche in questo con l’elencazione burocratica di cosa c’è già al servizio dell’utenza, mentre per gli ospedali distrettuali prevale la genericità più assoluta e si fatica a comprendere qual è il destino a loro affidato”.
Secondo Benedetto inoltre “è quanto meno discutibile l’individuazione di almeno tre fasi di attuazione del Piano: 2012, durante il quale il fabbisogno standard corrisponderà a quanto già determinato dall’intesa Stato – Regioni 2010 – 2012, fase che dovrebbe essere caratterizzata dalla rilevazione dei valori di costo, computati per macrolivelli di assistenza collettiva, distrettuale ed ospedaliera, in tre Regioni di riferimento; 2013 o, più probabilmente, dal 2014 con l’applicazione a tutte le Regioni dei valori di costo rilevati nelle Regioni di riferimento e la conseguente determinazione del fabbisogno sanitario standard regionale; la terza fase (senza previsione temporale) corrisponderà all’applicazione a regime del nuovo assetto, caratterizzato dalla determinazione del fabbisogno nazionale standard, costituito dall’ammontare delle risorse necessarie ad assicurare i livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza ed appropriatezza e cumulativamente corrispondente alla determinazione dei fabbisogni regionali standard.
Se non vogliamo che lo slogan “ammalarmi meno, curarsi meglio” non resti solo uno slogan accattivante – continua – la nuova sanità ha bisogno di una seria e realistica riconversione del ruolo e delle funzioni dell’esistente, con precisa indicazione delle strutture e dei territori coinvolti. Occorre, altresì, che tale trasformazione sia preceduta da una valutazione di impatto ex-ante, anche economico, poiché trasformare/convertire non vuol dire chiudere o limitare servizi. Anzi, è probabile che per migliorare il rapporto con il territorio e seguire un percorso il più condiviso possibile, sia necessario avvicinare altri e nuovi servizi alla comunità e alla persona, con l’investimento di ulteriori risorse, soprattutto nella fase di passaggio da un sistema “ospedale-centrico” ad un ritrovato protagonismo del territorio tanto più necessario in quanto a distanza di quattro anni non si realizzano i Distretti Sanitari”.
Nicola Benedetto, Consigliere regionale IDV