Domenico Antonio Buscicchio, referente associazione culturale Forza Civica Basilicata (medico gastroenterologo, psicoterapeuta sistemico-relazionale, esperto in medicina psicosomatica, nutrigenomica e nutrigenetica): “Urge una seria riforma del corso di studi universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia”. Di seguito la nota integrale.
“Chapeau, anche in Italia ai grossi passi avanti in campo delle ricerche in ambito neuroscientifico sperimentale e medico-genetiche di laboratorio, inoltre delle tecniche diagnostiche e terapeutiche strumentali non invasive (confermati dalla alta precisione di risultati). Quelli che sembrano in affanno, rispetto appunto alla ricerca sperimentale, sono gli studi universitari della Clinica e Semeiotica Medica (facoltà di Medicina e Chirurgia). Esse, ultime branche, segnano il passo e l’insegnamento basilare del rapporto medico-paziente, anche dal punto relazionale, creando inevitabilmente un handicap nell’approccio medico in primis e poi nel contesto del benessere mentale dell’ utente/paziente. Quest’ultimo avverte sempre più insomma il ruolo di animale da laboratorio, più che di essere pensante la cui la mente è in grado di controllare il benessere del proprio corpo. La burocrazia di un Sistema Sanitario Nazionale farraginoso e la cosiddetta medicina difensiva (il medico teme eccessivamente il tribunale ordinario e quello del malato ed agisce con il “freno a mano tirato”, quando una decisione coraggiosa e competente può invece spesso essere decisiva per salvare una vita) fa il resto. Tutto ciò appena evidenziato può essere considerato uno dei fattori più importanti nella genesi dell’aumento significativo del fenomeno mondiale, registrato anche dall’ OMS, che prende il nome di ” disagio mentale”. Questi fenomeni innegabili ormai possono avvantaggiarsi di una seria riforma del corso di studi universitari della Facoltà di Medicina e Chirurgia, che dia massimo approfondimento ad un più adeguato studio del metodo di rapporto fra il medico e il paziente”.