“Come ogni anno, da 26 anni, LILT- Lega italiana per la Lotta Contro i Tumori- lancia nel mese di ottobre la Campagna Nastro Rosa per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce del tumore della mammella, l’occasione per ricordare l’importanza dell’istituzione di una Breast Unit regionale, vale a dire un Centro di Senologia in grado di garantire la cura del carcinoma mammario attraverso un approccio multidisciplinare, frutto del lavoro coordinato di diverse figure professionali( l’oncologo, ma anche il genetista, il nutrizionista, il radiologo, lo psicologo e l’infermiere specializzato) che collaborano tra loro per assicurare a quante sono affette da questo tumore cure appropriate e di qualità”.
A dichiararlo, in una nota, è il consigliere regionale Michele Napoli che ricorda come “La Breast Unit, la cui istituzione è stata da me proposta con una mozione presentata in Consiglio regionale e approvata all’unanimità, sia l’arma vincente contro il tumore al seno, perché è in grado di ridurre anche del 10% il tasso di mortalità delle donne affette dal questo male, che rappresenta il più frequente tumore tra le donne e rispetto al quale la sopravvivenza è fortemente influenzata da due fattori: prevenzione e terapie appropriate”.
“La Breast Unit regionale- prosegue il Vice presidente del Consiglio regionale- rappresenta una esigenza preminente della nostra regione, dove l’incidenza del tumore della mammella aumenta del 4,2%( a fronte di un incremento nel Mezzogiorno del 3% e in Italia dell’1%), mentre il tasso di mortalità diminuisce dello 0,9%, ma in maniera molto più lenta rispetto a quanto avviene a livello nazionale(- 2,8%) e anche nel Mezzogiorno(-1,4%)”.
“Se a questi dati si aggiungono quelli relativi all’emigrazione sanitaria, che con riguardo alle patologie tumorali( 29,1%) è nettamente più alta di quella che si registra per le altre patologie acute(22,4%),si comprendere quanto sia importante per sconfiggere questa malattia il lavoro di equipe tra le diverse professionalità che intervengono nel percorso di cura e la necessità di un dialogo costante tra le stesse sia in fase di diagnosi che di cura”.
“Momenti di sintesi del percorso terapeutico” -conclude Napoli- “Che solo una Breast Unit è in grado di garantire, consentendo non solo cure appropriati per le donne affette da carcinoma mammario, ma anche rispetto da parte delle strutture ospedaliere degli standard di esiti e di volumi delle attività, che la legge impone e che non sempre gli ospedali lucani riescono a rispettare”.
Ott 18