La campagna promossa da Sanità Futura “Non siamo un numero” sui social in nemmeno 1 mese (tra il 16 maggio e il 12 giugno) ha raggiunto 88.664 persone con 9.886 interazioni; nell’ultima settimana si sono iscritti a Sanità Futura oltre 300 cittadini che ha aperto l’associazione direttamente agli utenti e lanciato la distribuzione di spillette con lo slogan “Non siamo un numero”. Sono questi alcuni dei dati più significativi della forte partecipazione popolare alla campagna di Sanità Futura che nel giro di poche settimane si è concretizzata con un messaggio diventato “virale” sui social per affermare il principio che il diritto alla salute non finisce mai e non può arrivare ad un numero limite oltre il quale negare le cure.
Un’iniziativa – che è anche una battaglia per la trasparenza e il rispetto delle leggi, in nome di tutti, medici, operatori, cittadini e della salute pubblica – che proseguirà in attesa di sapere se il Presidente Pittella e il Dipartimento Salute vorranno tradurre gli impegni assunti nell’incontro di qualche giorno fa con le associazioni delle strutture sanitarie private accreditate, in azioni concretamente riformatrici improntate all’eguaglianza e al diritto di libera scelta dei pazienti.
Che cosa vogliamo noi di Sanità Futura? Lo abbiamo scritto nella lettera aperta ai cittadini e ai consiglieri regionali: il sistema va riformato e non per finta, le risorse finanziarie pubbliche non devono essere elargite alle strutture, servono invece per pagare le cure ai cittadini, è cosa ben diversa.Le strutture sono un mezzo, si spera efficiente, per produrre le
prestazioni di salute, non possono essere proprietarie dei budget.Ai cittadini non deve essere concessa la carità delle cure ma il diritto alla cura, affermando nei fatti il diritto alla libera scelta.
Abbiamo bisogno del sostegno di tutti. Di qui il nostro appello: non giratevi dall’altra parte.Per il vostro interesse e quello dei vostri cari, per il futuro di questa Regione: alziamo tutti insieme la schiena dritta e aiutateci a portare il sole là dove altri vogliono portare la nebbia.Essere informati è un diritto di tutti. Al pari del diritto alla salute.
Giu 13