Gli operatori delle strutture sanitarie accreditate – in prima linea dall’esplosione della pandemia per contrastare il Covid e garantire prestazioni e servizi ai pazienti non Covid – sono in attesa del vaccino.
Covid e vaccino sono due parole che vengono pronunciate quotidianamente troppo spesso accostate fra di loro, perché inserite tra i vari contesti della quotidianità, ma che esprimono il desiderio e la speranza di tutti: vincere questa battaglia.
È il pensiero principale che l’associazione Sanità Futura tiene a mente ormai da mesi, instancabile nel portare avanti quell’ideale di fondamentale collaborazione con le strutture sanitarie regionali, messe in ginocchio da una pandemia con effetti mai registrati prima. Forte della sua coordinata organizzazione, del numero di strutture accreditate regionali che rappresenta, della volontà di essere parte attiva nella sanità regionale, l’associazione ha accolto – come segnale di riconoscimento al delicato ruolo che gli operatori degli ambulatori privati accreditati svolgono – l’appello della dott.ssa Maria Mariani, dirigente ASL, ad inserire il personale sanitario tra i primi beneficiari del vaccino contro il virus. “Considerato il difficile momento che si sta attraversando, che vede impegnate anche le strutture della specialistica ambulatoriale accreditata e convenzionata a garantire la continuità assistenziale nell’erogazione delle prestazioni sanitarie già contrattualizzate, si esorta caldamente a voler partecipare a tale iniziativa da ritenere assolutamente utile per gli effetti benefici che potranno derivare e come atto di grande senso di responsabilità”: queste le parole della dott.ssa Mariani dalla direzione UOC gestione strutture private accreditate. Un appello prontamente raccolto da Sanità Futura.
Mentre l’epidemia continua a mettere fuori gioco centinaia e centinaia di cittadini, stretti nella solitudine delle mura domestiche, restano in campo le necessità quotidiane. Tra i settori non colpiti dal lockdown, infatti – evidenzia l’Associazione – vi è proprio il comparto sanitario, che instancabilmente ha proseguito il suo essenziale impegno di assistenza al SSN: dai laboratori impegnati nella somministrazione dei tamponi, e quindi a contatto diretto anche con pazienti positivi, ai centri di radiologia che effettuano quotidianamente esami diagnostici, in molti casi complessi a pazienti positivi, fino ai centri di riabilitazione impegnati a dare continuità alle prestazioni. Si tratta pertanto di operatori che, come accade negli ospedali e nelle altre strutture sanitarie pubbliche, nel proprio lavoro sono esposti ad un altissimo tasso di rischio. Doveroso, pertanto, sottolineare quanto tutti i componenti del comparto sanità risultino essere “i più vulnerabili” nei confronti del virus. Senza dimenticare l’imprescindibile contributo che le oltre 60 strutture sanitarie private accreditate della regione stanno dando per il superamento delle liste di attesa del SSR e quindi per prestazioni e servizi ai pazienti non Covid. Da chi si ritrova catapultato nella infausta situazione di una indesiderata malattia oncologica, a chi suo malgrado deve fare affidamento con un sistema immunitario depresso, passando per quanti si sono rivolti ad un poliambulatorio accreditato, perché l’ospedale è stato convertito in reparto covid, fino ad un semplice controllo di routine, tutte le strutture accreditate hanno perseguito nel loro compito: dare assistenza tempestiva a chi ha bisogno, nella consapevolezza di poter dare il massimo, nella certezza di dover fare il possibile.
La gestione di questa epidemia – sottolinea Sanità Futura – ha consolidato una già forte collaborazione fra strutture private convenzionate e sanità pubblica, che certamente diventerà più solida con la somministrazione del vaccino a tutti gli operatori sanitari delle strutture accreditate, auspicabilmente in tempi brevi.