Presentata alla stampa dai consiglieri Napoli e Castelluccio (Fi), Rosa (Lb-Fdi), Pace (Gm), Mollica (Udc) e Leggieri (M5s) una mozione per fare chiarezza sull’accaduto e ricondurre la vicenda nella giusta sede istituzionale
“Recenti fonti giornalistiche – si legge nella mozione – hanno riportato il verificarsi di un gravissimo episodio verificatosi presso l’Azienda ospedaliera S. Carlo di Potenza, risalente a tempo fa, che ha visto il decesso della paziente signora Elisa, sottoposta ad intervento chirurgico presso l’Unità operativa di cardiochirurgia, con modalità non riconducibili alle comuni ipotesi di responsabilità sanitaria ed i cui contorni sono ancora tutti da accertare sotto ogni profilo”.
I consiglieri di minoranza, nel sottolineare che la mozione ha ricompattato la minoranza su una questione di civiltà e di alto livello qualitativo della vita, costituisce uno strumento tecnico per portare la questione all’attenzione della massima Assemblea regionale, affermano nel documento che “in forza della normativa vigente le Regioni, attraverso le unità sanitarie locali e le aziende ospedaliere assicurano i livelli essenziali di assistenza nel rispetto dei principi della qualità ed appropriatezza delle cure, nonché dell’economicità nell’impiego delle risorse secondo una gestione trasparente ed efficiente”.
“Agghiacciante – hanno rimarcato i consiglieri – l’audio laddove si ascolta che ‘si può ammazzare un cristiano in tanti modi ma non deliberatamente’. L’episodio – hanno proseguito i proponenti la mozione – è oggetto di indagine da parte dell’Autorità giudiziaria competente e l’accaduto per come descritto dalla fonti giornalistiche e per il clamore suscitato è di una gravità tale che non può lasciare il Consiglio regionale inerte ed insensibile, ma necessita di una risposta immediata, non solo per individuare responsabilità ed omissioni, ma anche per lanciare un segnale di attenzione alla comunità lucana che chiede di fare piena luce sull’operato dei sanitari cui si affida la propria salute”.
Per i consiglieri “è evidente l’inerzia fino ad ora dimostrata dall’assessore alle Politiche alla persona, Flavia Franconi, che solo nella giornata di ieri ha chiesto al Dirigente generale dell’azienda ospedaliera di avviare una indagine interna con relativa commissione di inchiesta, venendo meno ai suoi compiti di indirizzo, controllo e monitoraggio delle attività sanitarie delle strutture presenti in Basilicata e della giustezza delle prestazioni, nonché omettendo di vigilare attraverso il suo Dipartimento sull’operato dei vertici del S. Carlo, a maggior ragione perché da tempo si era a conoscenza di una indagine giudiziaria e della una riesumazione di una salma, salvo che l’intera vicenda sia stata del tutto tenuta nascosta al Dipartimento. In ogni caso – sottolineano gli esponenti dell’opposizione – nella vicenda il comportamento del Direttore generale, del Direttore sanitario e del Direttore amministrativo del nosocomio potentino appare non soddisfacente rispetto agli incarichi ricevuti ed al criterio della trasparenza richiesto nell’esercizio delle funzioni gestionali loro attribuite”.
I consiglieri Napoli, Castelluccio, Rosa, Pace, Mollica e Leggieri “esprimono il non gradimento in relazione alle politiche sanitarie poste in essere, ovvero alla attività di monitoraggio e verifica dell’operato della dirigenza medica ed amministrativa, in particolare sull’accadimento che, è bene ribadirlo, non può essere ricondotto alle comuni ipotesi di responsabilità sanitaria. Si propone, pertanto – sostengono i consiglieri – un dibattito urgente in Consiglio regionale che faccia luce sulla vicenda e che, mettendo in evidenza eventuali responsabilità, porti all’adozione dei provvedimenti conseguenti”.
“Si tratta di tutelare il buon nome e la professionalità – hanno ribadito i consiglieri – di un reparto di assoluta eccellenza che può far divenire l’Ospedale di Potenza punto di riferimento per l’intero centro sud del Paese (già ci sono state emergenze provenienti dalla Campania affrontate con la giusta capacità operativa). Si tratta, altresì, di ristabilire il giusto rapporto tra le strutture medico-ospedaliere e la politica che ha il doveroso compito di fare chiarezza interrogandosi sullo stato della Sanità in Basilicata nell’ambito di una visione di insieme che non abbandoni l’intera politica sanitaria ad una mera gestione del potere. Il doppio obiettivo raggiunto: aprire un focus sul diritto alla vita ed alla salute da parte dei cittadini e l’istituzione di una Commissione regionale di inchiesta, deve far sì che il S. Carlo continui ad essere un patrimonio inestimabile per l’intera Sanità nazionale, governato e diretto con l’appropriata responsabilità istituzionale”.
VICENDA OSPEDALE SAN CARLO PZ: IDV, OPERAZIONE VERITA’ E TRASPARENZA
La vicenda relativa alla morte della paziente all’Ospedale San Carlo e all’operato del personale medico dell’Unità di Cardiochirurgia continua a creare allarme nell’opinione pubblica e nella vastissima utenza regionale ed extraregionale della struttura ospedaliera e pertanto richiede, in tempi brevi, un’ “operazione verità e trasparenza” per accertare quanto accaduto. E’ questa la sollecitazione della segreteria per la Basilicata di Italia dei Valori che aggiunge: in attesa degli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria e di quella del Ministero alla Salute, la Regione Basilicata e l’Azienda Ospedaliera San Carlo, che hanno deciso, autonomamente, di avviare proprie indagini, sono chiamate a svolgerle con la massima attenzione e la massima informazione per ristabilire il clima di serenità all’interno del San Carlo e di fiducia nell’utenza. La riorganizzazione della sanità lucana – a parere di IdV – ha troppi problemi da affrontare soprattutto per non abbassare i livelli di qualità, di garanzia di tutela dei diritti dei cittadini malati e di servizi sul territorio e pertanto la vicenda va chiarita il più rapidamente possibile accertando le responsabilità. Per IdV è anche questa l’occasione per rafforzare l’esperienza di tutela diretta dei cittadini, attraverso il Tribunale dei Diritti del Malato e le associazioni civiche, favorendo ogni forma di controllo e verifica sul funzionamento dei servizi ospedalieri. Le istituzioni e la politica sono però chiamate a dare una grande prova di responsabilità spazzando il campo da “veleni” e coperture ed affermando il principio della meritocrazia e della professionalità nelle nomine dei primari e responsabili delle Unità Operative ospedaliere come delle strutture della sanità pubblica.
Santarsiero su Ospedale San Carlo:”Una vicenda tutta da chiarire, emergono ombre tutte da esplorare e tutte da rimuovere”
Bene hanno fatto il Direttore Generale del San Carlo Maruggi e l’Assessore alla Sanità Franconi ad avviare rigorose indagini interne in sintonia con quelle del Ministero e ad offrire ogni disponibilità all’azione primaria della Magistratura. La vicenda necessita assoluta chiarezza. La Cardiochirurgia ha storicamente rappresentato un settore di eccellenza che ha anche consentito al San Carlo di offrire di sé una immagine di alta qualità e di efficienza.
Con questa assurda vicenda si corre il rischio di far compiere un passo indietro non solo all’Ospedale San Carlo ma all’intera credibilità della Sanità lucana esattamente come un decisivo passo avanti fu realizzato proprio con l’istituzione della Cardiochirurgia che ebbe una forza trainante sull’intero settore.
Una macchia alla Cardiochirurgia del San Carlo è un duro colpo a quella struttura che proprio all’Azienda ospedaliera aveva consentito di fare un decisivo passo avanti.
La vicenda assume una dimensione che va oltre il fatto in sé, dobbiamo farci carico di una approfondita e rigorosa analisi al di là del merito della stessa questione che, benché ancora tutta da chiarire, ha tuttavia prodotto danni di immagine e fatto emergere ombre che vanno del tutto esplorate e del tutto rimosse.
DC-LIBERTAS: ACCOSTAMENTO DC A VICENDA SAN CARLO E’ ATTO INQUALIFICABILE DI PURO SCIACALLAGGIO POLITICO
La Dc non è la “madre” di ogni “malaffare” e tanto meno di ogni caso di malasanità. Per questo l’operazione demagogica de Il Fatto Quotidiano con l’accostamento della Dc e persino dell’on. Emilio Colombo alla vicenda relativa alla morte della paziente dell’Unità di Cardiochirurgia del San Carlo è un atto inqualificabile di pure sciacallaggio politico. Lo afferma il segretario regionale della Dc-Libertas Giuseppe Potenza. Tirare in ballo “l’antichità immobile della Dc” in questa dolorosa vicenda che merita profondo rispetto per la famiglia della donna morta e per i principi garantisti che varranno fino a pronuncia di sentenza per tutti quelli che sono a vario titolo coinvolti – continua – corrisponde solo al folclorismo giornalistico che con la pretesa di un’analisi socio-politica di quarant’anni di storia del Paese e della Basilicata semplifica ogni cosa arrivando alla conclusione di attribuire alla Dc ogni colpa dei mali storici. Sarebbe il caso di ricordare com’è nata la moderna Azienda Ospedaliera San Carlo, cos’era e cosa ha rappresentato per decenni e per l’intera cittadinanza lucana il vecchio ospedale di rione Santa Maria-Verderuolo e quali Presidenti di Regione, dal sen. Verrastro ad Azzarà, Michetti e Boccia, tutti uomini della Dc, hanno lavorato per l’attuale struttura ospedaliera che è in grado di garantire elevati livelli di prestazione e cure perché medici, personale specializzato, infermieri svolgono con dedizione, impegno e passione il proprio compito. Ciò non significa che quanto è accaduto non allarmi anche noi ma – afferma Potenza – rivendicare chiarezza e l’individuazione di responsabilità sempre personali e mai collettive è altra cosa dall’alimentare campagne di informazione sulla cosiddetta omertà sino a mettere insieme storie che hanno segnato profondamente la nostra comunità senza alcun legame tra loro. Non vorremmo adesso che tra le tante commissioni di indagini annunciate ce ne sia una anche contro la Dc.