Dopo l’annuncio della chiusura temporanea, dal 1° luglio, del servizio psichiatrico ospedaliero di Matera, si registra una nota dei
medici in servizio al Dipartimento salute mentale dell’Azienda Sanitaria Matera. Di seguito la nota integrale.
Medici DSM Asm: “Nè scontro politico, nè campanilismo, evitiamo strumentalizzazione ma i cittadini devono sapere”.
Le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dalla Direzione Generale ASM e dall’Assessore Regionale dott. Rocco Luigi Leone, pur avendo lo scopo di rassicurare i cittadini circa la chiusura temporanea, dal 1° luglio, del servizio psichiatrico ospedaliero di Matera (SPDC), rischiano di mettere in cattiva luce l’attività dei medici che operano nel servizio di Matera. In particolare nel comunicato di venerdì 21 scorso la Direzione Aziendale assicura che saranno potenziate le attività territoriali e motiva la chiusura del SPDC di Matera affermando che i dati di attività del servizio di Policoro “mostrano differenze significative nel numero dei ricoveri e dei trattamenti sanitari obbligatori (TSO), nettamente superiore nel polo di Policoro… nonostante il numero dei medici sia superiore a Matera”. Il giorno successivo l’assessore Leone in un’intervista a TRM, invocando addirittura Basaglia, fa allusioni sia sul fatto che negli anni scorsi “ci sarebbe stato un interesse personale a rimanere in pochi”, sia sul dato che “quasi il 50% dei medici che lavorano a Matera presenta limitazioni che non ne consentono la turnazione notturna”.
Sentiamo il dovere di prendere la parola per informare i cittadini, tutti quelli della Provincia di Matera, sul nostro punto di vista: se ne facciano loro un’opinione.
1. I medici mancano a Policoro e non a Matera, e questo è un problema storico che nel recente passato ha riguardato anche Matera.
2. I medici di Matera (anche quelli con l’esonero dalla turnazione notturna) sono impegnati sia nelle attività territoriali del Centro Salute Mentale (CSM), sia in quelle ospedaliere (SPDC), in una équipe unica e secondo un modello di gestione, questo si Basagliano, affermatosi da tempo nella storia della salute mentale nazionale.
In particolare dal CSM vengono gestite le attività ambulatoriali e domiciliari della sede di Matera, dei punti ambulatoriali dei comuni (Bernalda, Tricarico, Grassano, Montescaglioso, Ferrandina, Miglionico, Pomarico), l’attività ambulatoriale e di équipe presso la Casa Circondariale, la gestione del Centro Integrato Polivalente di Serra Rifusa e le attività di équipe presso le 5 strutture residenziali del territorio. In ospedale, oltre i ricoveri ordinari e urgenti (TSO) e in Day Hospital, vengono effettuate le consulenze presso il Pronto Soccorso e le consulenze intraospedaliere, secondo turni giornalieri e di reperibilità notturna e festiva, turni in cui sono coinvolti tutti i medici, anche quelli esenti dalle turnazioni notturne a norma di legge. Presso la sede ospedaliera è attivo, inoltre, il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare.
3. I RICOVERI. La Direzione Generale ha motivato la scelta di chiudere il servizio ospedaliero di Matera perché a Policoro ci sono più ricoveri (e più TSO).
E’ questa una questione di sostanza che bisogna chiarire subito.
Non per polemizzare, ma un basso numero di ricoveri e di TSO è indicatore di buon funzionamento, soprattutto se si tiene conto che il bacino di utenza di Matera è di gran lunga superiore, in termini di popolazione, rispetto a quello di Policoro e che su Matera gravitano le richieste provenienti dalla vicina Puglia (almeno altri 150.000 abitanti). In sostanza, si cerca di ricoverare il meno possibile attraverso le attività di consulenza presso il Pronto Soccorso (oltre 400 nel 2018) e le attività territoriali. Questo dato dovrebbe rappresentare un risparmio per l’azienda in termini economici, oltre che un buon indicatore di Salute Mentale.
4. se parliamo di dati parliamo di indicatori e non di prestazioni.
La SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica) ne individua tre per l’attività ospedaliera (basso tasso di ospedalizzazione, meno ricoveri in TSO, basso numero di riammissioni) e tre per l’attività territoriale (numero nuovi casi presi in cura, numero di prestazioni per utente, continuità assistenziale tra ospedale/residenzialità e territorio).
Fino ad oggi è stato possibile garantire questi risultati con l’applicazione del modello dipartimentale sopra citato, anche in carenza di organico.
Dispiace dover fare tali precisazioni di carattere tecnico, ma sono aspetti di cui deve essere messo al corrente ogni cittadino. Dispiace anche per le difficoltà che vive il servizio di Policoro, che ha sempre dovuto fare i conti con la scarsità di risorse, soprattutto di psichiatri. Del resto proprio il Direttore del DSM, dott. Domenico Guarino, nella nota dell’11 giugno scorso ha proposto la chiusura del reparto di Policoro per carenza di organico.
Evitiamo inutili strumentalizzazioni e non alimentiamo pregiudizi nei confronti dei “medici che non lavorano e che non ricoverano”.
La chiusura del spdc di Matera comporterà, inevitabilmente,
forti ripercussioni sull’attività territoriale e sulla gestione delle urgenze di pronto soccorso nel presidio ospedaliero di Matera.