Giuseppe Cisterna, membro del Comitato Difesa Ospedale di Tinchi: “Apriamo gli ospedali per affrontare l’emergenza Coronavirus”: Di seguito la nota integrale.
Ci troviamo in una situazione ben nota che sta diventando sempre più grave, certamente non stiamo con le mani in mano, ci stiamo impegnando in questa emergenza con tutte le nostre forze per garantire la sicurezza sia dei pazienti che degli operatori sanitari.
Questa mattina sono stato costretto a telefonare dopo svariati tentativi, la Direzione Generale della Asm, e a segnalare ancora una volta quanto sta accadendo all’interno del nostro nosocomio, circa la mancanza dei dispositivi di protezione per l’utenza, disinfettanti per l’igiene delle mani che l’azienda non ha ancora provveduto a fornire in tutte le aree di accesso.
Il direttore sanitario f.f. Giovanni Santarsia mi ha assicurato che l’azienda, oggi, ha effettuato l’ordine di acquisto del materiale protettivo e a fornire nei presidi territoriali non solo i dispositivi disinfettanti, ma tutto quanto è necessario per garantire i livelli di sicurezza per gli operatori e per le persone secondo le linee guida, e di fare una corretta e scrupolosa informazione sulla gestione della emergenza.
Dobbiamo provvedere anche ad adeguare possibilmente i locali del nostro ospedale in caso di peggioramento e di diffusione rapida del virus, anche da noi, ed è per questo che questa mattina ho telefonato l’ex Sindaco e Consigliere comunale Vito Anio Di Trani per congratularmi, parlando a lungo con lui per la sua iniziativa e per l’adeguamento delle sale operatorie, non solo a Tinchi, ma in tutti gli ospedali territoriali del materano compreso Stigliano e Tricarico e adeguare le strutture in sale intensiva, e non solo, abbiamo parlato anche della richiesta formale all’assessore regionale Rocco Luigi Leone inviata dal Comitato per l’accesso a tutti quei locali possibilmente disponibili per affrontare un eventuale aggravamento della problematica (possibilmente i locali a pianterreno e locali ex Dialisi-primo piano e sale operatorie) da impegnare ad una eventuale quarantena dei contagiati.
Prepariamoci e facciamo fronte comune perchè tutto può accadere, attrezziamoci perchè questo è il momento. Ormai le persone seguono tutte le limitazioni ad uscire di casa, con i divieti e le chiusure delle attività, tutti provvedimenti dei vari decreti ministeriali che si sono succeduti. Cittadini, azienda sanitaria, assessore, sindaci e presidente della regione, ognuno faccia la sua parte. Insieme!