Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata da Claudio Vino riguardante un tema sensibile
e di interesse collettivo. E’ lo specchio di una battaglia a fianco di medici
che lavorano con passione e competenza e che sono un punto di riferimento per tante donne pugliesi e lucane.
Chi rema contro il SARIS del Policlinico di Bari?
Nell’ Italia degli spot e dei proclami politici ad effetto, dei talk show volgari e “violenti” e di Mafia Capitale, avviene anche che si decida lo smantellamento, di fatto, di un’efficiente realtà ospedaliera. E’ quanto sta avvenendo al Servizio di Senologia A. O. U. del Policlinico di Bari, fortemente voluto dal Prof. Vincenzo Lattanzio e condotto in questi anni, con straordinaria professionalità, dalla Dott.ssa Angela Maria Guerrieri e dalla sua equipe. Applicando criteri quantomeno opachi, si sta cercando di sostituire chi ha titoli e competenze per operare nella struttura e che da anni lavora con abnegazione e in armonia con il territorio. Si depotenzia così un prezioso servizio pubblico, fatto di competenze tecniche e di grande umanità, in cui le donne pugliesi e lucane , vedono un punto di riferimento insostituibile in un ambito medico così delicato. Una risorsa per la collettività che rischia di dissolversi , in un Paese sempre più “privatizzato” e bisognoso di presidi sanitari democratici e di qualità. E’ assolutamente necessario garantire alle donne, alle nostre donne, un’assistenza pubblica competente ed efficace; è un atto d’amore di cui la collettività deve farsi carico. Nonostante il TAR abbia per ben due volte confermato le ragioni di chi attualmente lavora nel SARIS, in barba alla legge, si continua a remare contro una struttura fondamentale per la medicina di base. Un affronto alla dignità delle donne, dettato dalla solita vecchia mistica del clientelismo lobbista, che se ne infischia del territorio e della sua gente. E’ un’ennesima vergogna da Prima Repubblica; ma la seconda dov’è? Le mie riflessioni sono dettate da un’esperienza diretta, che mi ha permesso di constatare concretamente la qualità di un pubblico servizio, come quello in cui presta la sua opera la Dott.ssa Guerrieri e la sua equipe, che riconcilia i cittadini con le pubbliche istituzioni. Io però, ho una speranza: la neoeletta Giunta regionale ed è al magistrato, al politico tenace, al caro amico Michele Emiliano, che chiedo , da cittadino, di fare ancora una volta ciò che è abituato a fare da sempre e cioè di battersi per il bene della cosa pubblica.
Claudio Vino
Da quanto esposto, sembra che siamo in presenza della solita logica da “piatto ricco, mi ci ficco”. Paradossalmente, raggiungere in Italia (e soprattutto al Sud) un livello di eccellenza porta coloro che l’hanno conseguito a dover temere per il loro futuro più dei mediocri, spesso inamovibili perché la loro presenza, non suscitando invidia e appetiti, in effetti non dà fastidio a nessuno. Occorrerà sempre far riferimento al Santo di turno, da cui invocare protezione, per trovare spazio, in uno Stato di Diritto?