All’Ospedale di Tinchi i cittadini sono sul piede di guerra. Il Comitato chiama alla mobilitazione per il rilancio della struttura e la salvaguardia del Laboratorio di Analisi e chiede un incontro con la Direzione Generale dell’ASM e la Regione Basilicata. Di seguito la nota integrale del Comitato Difesa Ospedale di Tinchi.
Nei giorni scorsi il Comitato ha protestato per il mancato inserimento dell’ospedale di Tinchi nel piano strategico per l’emergenza COVID-19 presentato dalla Regione Basilicata al Ministero della Salute, escludendo l’unica struttura antisismica della regione, da poco rimodernata e costata tantissime risorse pubbliche. Ora torna alla carica e chiama i cittadini alla mobilitazione immediata per scongiurare la possibile chiusura del Laboratorio di Analisi.
”Giornalisti e fotoreporter di tutto il mondo, venite nell’ Ospedale di Tinchi e vedrete l’ossigeno scorrere dentro tubature perfette , ma per chi?. Vedrete videocamere nuovissime, poste davanti a sale operatorie vuote!” tuona sui social l’indomito prof. Pietro Tamburrano, presidente onorario del Comitato Difesa Ospedale di Tinchi. “Chi voglia chiudere anche il Laboratorio di Analisi a Tinchi abbia su di sé la più grande delle sciagure!”
Il laboratorio di analisi, dove fino a qualche anno fa lavoravano numerosi tecnici, ora ha un organico di solo 3 persone con un laureato a pochi mesi dal pensionamento (Novembre 2021). A tutt’oggi non pare ci sia da parte dell’ASM la volontà di rimpiazzare il laureato e tutto tace sul futuro del Laboratorio. Sembra esserci la volontà di chiuderlo. Significherebbe consegnare al privato la Diagnostica di Laboratorio che dovrebbe essere al servizio dei cittadini di Pisticci, Bernalda e l’intero territorio metapontino. Ci batteremo con tutte le nostre forze per impedirlo.
I cittadini della provincia di Matera, per sapere se il loro titolo anticorpale anti Sars Cov2 è idoneo devono necessariamente rivolgersi al privato pagando 33 Euro in quanto le strutture pubbliche (Ospedale di Matera, di Policoro, di Tinchi), pur avendo le apparecchiature idonee non eseguono questo esame. Di contro ai cittadini del potentino questo servizio viene garantito dalla struttura pubblica con accesso senza impegnativa al costo di soli 10,80 euro. Nel materano siamo cittadini di serie B, ma la pazienza è finita.
Inoltre il Laboratorio di Tinchi non ha mai utilizzato il servizio di prenotazioni per l’accesso agli esami, anche di sabato, garantendo le prestazioni a quanti, durante la settimana non potevano per motivi di lavoro.
E’ una vergogna intollerabile.
Il nuovo direttivo del Comitato resta in attesa di essere convocato nei prossimi giorni dalla direzione generale e dal governo regionale per capire cosa vogliono fare dell’Ospedale di Tinchi. In caso contrario chiamerà a raccolta le truppe, chiamerà alla lotta tutti i cittadini, farà appello al loro orgoglio in difesa del loro territorio.
Il popolo metapontino non ne può più:l’ospedale di Tinchi si deve riaprire per il bene di tutti, sia Ospedale Distrettuale come da impegni assunti dalla politica. “I politici che non ne sono capaci,o che non vogliono riaprirlo,se ne vadano a casa,prima che la rivolta popolare assuma forme molto serie” ha dichiarato il Professore Tamburrano.