La possibilità di conoscere di cosa ci ammaleremo e quindi di prevenire le malattie e di curarle anche con sistemi completamente nuovi, come trasferire geni sani in organi o tessuti malati o sostituire certe funzioni con le cellule staminali cambieranno la medicina. Non sappiamo quando accadrà, ma accadrà. Un’autentica svolta sintetizzabile nella “medicina personalizzata”. E’ il messaggio lanciato a Melfi da esperti immunologi, studiosi-ricercatori, biologi, nutrizionisti nel convegno su “Malattie immuno-allergiche e strategie di medicina personalizzata. Dalla complessità dei quadri clinici alla definizione di nuovi percorsi diagnostici e terapeutici”, organizzato dalla rete GVM e fortemente voluto dalla Polimedica (poliambulatorio di medicina specialistica operante appunto a Melfi), con il patrocinio dell’associazione Sanità Futura e l’Ordine dei Medici di Potenza.
L’idea di fondo – spiega il prof. Alfredo Tursi, tra i relatori – è che in medicina si dovrebbe prevenire l’insorgere di determinate patologie, piuttosto che tentare di curarle dopo che esse si sono manifestate. Inoltre, un altro presupposto è che ogni individuo ha le proprie peculiarità, pertanto la strategia di cura e di prevenzione deve essere mirata caso per caso, in una visione complessiva dello stato di salute del paziente. L’obiettivo è fare chiarezza su molti aspetti di questo nuovo orizzonte della medicina e fornire una consapevolezza maggiore e strumenti di ultima generazione ai medici che operano sul territorio, con conseguente ricaduta positiva sui loro pazienti, attuando la “massima di Voltaire” del 1770: “si usano farmaci che non si conoscono in un corpo che si conosce ancora meno”.
La nuova mappa dell’attività dei geni è dunque un passo avanti notevole per arrivare in futuro a starsene comodamente seduti sul divano di casa per ricevere sul proprio pc il responso di un singolare check up, per molti aspetti il test della vita.
L’esame consentirà di conoscere il rischio di sviluppare una patologia a componente genetica, di proteggere l’eventuale prole (si può essere portatori di geni ‘malati’, trasmissibili alla prole, pur essendo dei soggetti apparentemente sani e senza sintomi) e di prevedere la risposta a determinati farmaci (fortemente influenzata dal patrimonio genetico) così da personalizzare al massimo il trattamento ed evitare effetti indesiderati. Il futuro delineato a Melfi va nella direzione di dotare tutti i cittadini di una Carta-profilo di genetica come la carta sanitaria con la quale rivolgersi direttamente al farmacista.
’Anthea Hospital di Bari – Ospedale di Alta Specialità, parte del gruppo sanitario italiano GVM Care&Research – sottolinea il dott. Mauro Minelli, Responsabile del Dipartimento di Immunologia Clinica, Medicina Genomica e Personalizzata – propone il percorso di Medicina Personalizzata, un metodo all’avanguardia che permette di ottimizzare la scelta terapeutica per ogni paziente. In sintesi, un approccio mirato “paziente-centrico”. Analizzando particolari punti del genoma che caratterizzano in ciascun individuo le capacità metaboliche, si potranno individuare gli interventi preventivi e terapeutici più appropriati e efficaci per ciascun individuo. Una vera e propria rivoluzione, che il centro d’eccellenza pugliese insieme agli altri ospedali GVM presenti in Italia, sta attuando, nell’intento di fornire una svolta razionale e precisa alle diagnosi, alle cure ma anche agli aspetti di una migliore gestione della spesa farmaceutica.
La Medicina Personalizzata, infatti, tramite la caratterizzazione molecolare del profilo genomico del paziente, contribuisce a definire meglio le strategie di prevenzione determinando con maggiore precisione il livello di rischio di sviluppo o progressione di determinate patologie, la scelta personalizzata delle terapie e la conseguente riduzione delle reazioni avverse ai farmaci e dello stress fisico e psicologico, ponendosi come strumento per il risparmio delle risorse nell’ ambito del Sistema Sanitario Nazionale.
“Siamo orgogliosi di proporre questo rivoluzionario percorso nel nostro Ospedale – dichiara il dott. Mauro Minelli, – Con la medicina personalizzata, grazie alle analisi di farmacogenomica, è possibile classificare i pazienti e dare a ciascuno il trattamento più adatto e perciò maggiormente efficace; strategia che viene resa disponibile anche grazie alla collaborazione con il Centro di Medicina Personalizzata dell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma. Il percorso proposto si inserisce nel progetto culturale sviluppato, dal 2011, dalla Società Italiana di Medicina Personalizzata (www.simep.it).”
Al convegno (tra i relatori Dr. Emilio Serlenga, allergologo, dirigente medico ASL di Bari.; Dr.ssa Dominga Maio, biologa-nutrizionista, ricercatrice; Dr.ssa Laura De Santis, biologa-nutrizionista, ricercatrice) hanno partecipato medici di medicina generale provenienti anche da Puglia e Campania oltre agli specialisti, nonché ai biologi nutrizionisti.
C’è dunque una sanità d’eccellenza anche al Sud e in particolare in Puglia dove è una realtà un gruppo italiano fondato e presieduto da Ettore Sansavini, opera nei settori della sanità, della ricerca, dell’industria biomedicale, delle cure termali e dei servizi alle imprese, con obiettivi di assistenza specialistica, prevenzione medica e promozione del benessere e della qualità della vita. Il percorso proposto dall’Anthea Hospital – spiega Andrea Cipriani direttore operativo – è un percorso di prevenzione, diagnosi e cura creato su misura per ogni paziente. Esso è organizzato tramite l’erogazione di una serie di prestazioni che vanno dalla valutazione clinica preliminare del paziente all’esecuzione di specifici esami e indagini molecolari, alla valutazione dei risultati fino alla visita multi-specialistica di controllo e alla creazione di percorsi preventivi e terapeutici adatti al profilo e alle problematiche del paziente, seguito poi in tutte le fasi successive . Sono 17 i pannelli di analisi molecolare utili al processo di personalizzazione terapeutica proposti da GVM in ambito cardiocircolatorio, oncologico, psichiatrico e immuno-allergologico. L’esperienza e le competenze sviluppate negli anni hanno posizionato GVM Care & Research come polo d’eccellenza nel panorama sanitario italiano.
In chiusura dei lavori Michele Cataldi, presidente di Sanità Futura (22 strutture specialistiche ambulatoriali associate in Basilicata e 27 in Puglia) ha annunciato che è stato sottoscritto un protocollo di intesa con il Gruppo Villa Maria (28 ospedali in tutt’Italia, tra i quali l’Anthea Hospital di Bari) per dare una forte evoluzione ai servizi offerti all’utenza lucana, vale a dire non solo prestazioni erogate per conto del SSR. Ci candidiamo a diventare – ha detto – punto di connessione con il sistema dell’ospedalità d’eccellenza per seguire il paziente in tutto il suo percorso di cura e riabilitazione e avviare sul nostro territorio prime azioni di medicina personalizzata.