Consigliere comunale Angela Bisogno (M5s): “Continua l’opera di ridimensionamento e depotenziamento dell’ospedale di Melfi”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
È giunto, purtroppo, il turno del punto nascite la cui chiusura, nei piani dell’Azienda Ospedaliera San Carlo, è fissata per fine dicembre.
Lo stesso reparto che Pittella ed il fedele Valvano hanno inaugurato ben 3 volte in 2 anni, si appresta, ormai, a chiudere i battenti con la scusa dello scarso numero di nascite.
Una scusa figlia della scellerata politica sanitaria regionale, con conseguente calo dei servizi, che ha costretto e costringerà le partorienti del Vulture Melfese ed AltoBradano a rivolgersi alla struttura di Potenza o addirittura a quella di Foggia.
Così, con la scusa fornita dal Decreto Ministeriale 70 del 2015, poiché non si arriva alle 500 nascite all’anno, l’AOR San Carlo chiuderà il punto nascite di Melfi in un reparto nuovo nel quale sono stati investiti soldi pubblici e cercherà di far ricadere la colpa sul governo attuale.
Come se non bastasse, continua a piovere sul bagnato. Il reparto di radiologia è rimasto anche sprovvisto della risonanza magnetica. La vecchia strumentazione risulta ormai inutilizzabile e data la vetusta età del macchinario risulta anche antieconomico ripararla.
Nel frattempo il nuovo macchinario, acquistato nel 2015, rimane ancora abbandonato in qualche magazzino ad impolverarsi in attesa di diventare anch’esso obsoleto, con i pazienti dirottati verso altre strutture con notevole spreco di denaro pubblico.
Ai problemi della struttura si aggiungono quelli del servizio 118 che nell’area industriale di San Nicola di Melfi, nonostante la presenza di oltre 8 mila lavoratori, risulta presente con una sola ambulanza oltretutto non medicalizzata.
Tutto questo nell’imbarazzante silenzio dell’amministrazione regionale, comunale e dello stesso AOR San Carlo.
Il disegno di trasformare l’ospedale di Melfi in un Pronto Soccorso e poliambulatorio continua inesorabile con il beneplacito di questa amministrazione regionale indagata per abuso d’ufficio proprio in riferimento alle nomine dirigenziali nel settore sanitario e nel silenzio complice dell’amministrazione comunale di Melfi.