Le strutture sanitarie private accreditate (una sessantina di poliambulatori specializzati con circa 600 unità lavorative a cui aggiungere decine e decine di liberi professionisti) che contribuiscono a soddisfare servizi e prestazioni per la tutela della salute alla vasta utenza lucana, con un peso sull’intero sistema sanitario regionale di appena il 2% (25 milioni di euro l’anno, il “resto” dei 160 milioni è “appannaggio” di altri soggetti specie nel settore della riabilitazione Don Uva, Centri Aias, Padri Trinitari Venosa, Centri di riabilitazione, Clinica Luccioni di Potenza) sono pronte ad affrontare una nuova fase di integrazione pubblico-privato alzando l’asticella del livello di qualità della nuova fase di concertazione. A partire dal rinnovo dei contratti con le strutture, entro la fine dell’anno, l’Anisap Basilicata da Matera – dove ha tenuto l’assemblea regionale – ha rilanciato la strategia in una prospettiva di integrazione e collaborazione (mai di sostituzione), dal momento che – ha detto Antonio Flovilla – la flessibilità e la snellezza organizzative e gestionali del settore consentono di ridurre i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie, nel rispetto delle esigenze di efficienza delle risposte, appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, controllo, coordinamento e razionalizzazione delle risorse, miglioramento degli standard di qualità dei servizi. E sono i temi centrali ripresi dall’assessore regionale alla Sanità Flavia Franconi che intervenendo ai lavori – in un ricco parterre di esponenti di Governo (il vice ministro Filippo Bubbico), sindaco e vice sindaco di Matera, Monsignor Liborio, dirigenti sanitari, presidenti di Sanità Futura (Cataldi) e FeNASP (Losacco), titolari di centri, strutture – ha annunciato un tavolo regionale su appropriatezza e liste di attesa, andando anche oltre l’annuncio con un’affermazione forte: “superiamo le barriere del passato per costruire, insieme, pubblico-privato, la buona sanità”. E lo stesso viceministro Bubbico non si è sottratto da un messaggio per nulla formale: “continuate con l’impegno che vi contraddistingue ad erogare servizi di qualità perchè la prospettiva non può che essere una sempre maggiore integrazione pubblico-privato nonostante la fase difficile del Paese che ci induce comunque ad avere fiducia con il Governo che lavora per recuperare risorse per investimenti e servizi primari”. Non è casuale – è stato evidenziato dai rappresentanti Anisap – che circa 6 lucani su 10 (in sintonia con i residenti delle altre regioni del Sud) ricorrono alla sanità privata. Una giornata intensa, aperta da relazioni scientifiche tenute dal dott. Vito Pafundi (A.O. San Carlo) su “strutture accreditate e controllo di qualità”, dal prof. Fabio Tortora (SUN Napoli) su “diagnostica per immagini e qualità” e dal dott. Michele Cannizzaro (Centro Fkt Genovese, Pz) su “linee guida della riabilitazione: valutazioni” con una “tirata di orecchie” alla Franconi: “parli di inapropriattezza di cure al servizio pubblico e faccia chiarezza sul tormentato percorso delle linee guida della riabilitazione adeguando la spesa ferma a nove anni fa”. Poi il faccia a faccia (moderato da Oreste Lopomo che ha invitato al superamento definitivo della “visione ideologica” del privato e al riconoscimento della “supplenza” di centri privati alla carenza del pubblico) tra il Presidente della quarta commissione Luigi Bradascio ed Antonio Flovilla. Per Bradascio -che ha ricordato di essere anche lui da professionista della salute “in trincea” -si impone di “superamento del peccato originale dei troppi ospedali. Raccogliere la sfida deve avvenire a partire dal comprendere il significato autentico di integrazione pubblico-privato, con ruoli e competenze fissati per ciascuno. La strada non è breve”. Flovilla ha ribadito “la candidatura delle strutture private accreditate ad integrarsi sul territorio con le credenziali – qualità, flessibilità, specializzazione, posti di lavoro – acquisite sul campo, diventando protagonisti di un cambiamento che senza di noi non può fare nemmeno un millimetro avanti perchè il pubblico è “ingessato”. Se questa consapevolezza come sembra emergere dall’iniziativa Anisap raggiunge i politici-amministratori cogliendo il Patto per la Salute come occasione per una svolta si può realmente cambiare. Altra occasione è l’imminente giro di nomine per affermare nei fatti il principi managerialità e professionalità senza ricorrere a nomine politiche”. Il presidente della quarta commissione ha infine rinnovato l’impegno ad individuare soluzioni sul cosiddetto risparmio di settore in materia di budget già superato da alcune strutture. In apertura, Vincenzo Panarella presidente FederAnisap – un universo dell’eccellenza sanitaria con 11mila strutture, 24mila dipendenti, un volume di oltre 500mila prestazioni erogate nel 2013 – ha sottolineato il ruolo e il contributo che il presidente regionale Flovilla svolge a livello nazionale e ribadito l’esigenza di evitare il rischio di nuovi tagli nella sanità.