La sfida della sostenibilità del sistema sanitario che in nove regioni italiane ha accumulato un deficit tra i 70 e gli 80 miliardi di euro complessivi si vince anche attraverso il decreto del Ministro Lorenzin sull’appropriatezza. Lo ha sostenuto il sottosegretario alla Sanità Vito De Filippo intervenendo alla giornata conclusiva dell’evento medico-scientifico organizzato a Matera dalla Radiologia dell’Ospedale Madonna delle Grazie, in collaborazione con Asm e il patrocinio della Sirm. De Filippo ha voluto fornire un dato: su 15 miliardi di euro di spesa complessiva di tutte le prestazioni specialistiche il decreto Lorenzin prevede un taglio di 100 milioni; nel 2017 il Fondo Sanitario Nazionale potrà contare su 2 miliardi di euro in più. Per il sottosegretario la strategia che il Governo intende perseguire riguarda con la lotta agli sprechi e alle inefficienze la tutela dell’universalità del diritto allo salute che – ha detto – oggi registra diversi e differenziati modelli regionali. Le ultime due Leggi di Stabilità – ha spiegato ad una platea di medici, esperti, titolari di strutture – vanno in questa direzione perchè quando giro per gli ospedali mi sento ripetere che “mancano i soldi” ed è innegabile. Solo che vogliamo recuperarli da dove sono spesi male e per rafforzare la prevenzione e la tutela della salute tenendo conto sopratutto dell’invecchiamento della nostra popolazione. Ma – è stato sostenuto nella due giorni di Matera – la ricerca dell’appropriatezza non può ridursi ad una mera questione di risparmio economico quanto piuttosto deve essere ispirata alla necessità di operare integrando varie competenze, allo scopo di sensibilizzare gli utenti e diffondere conoscenze sul corretto uso delle prescrizioni diagnostiche. Per Giuseppe Demarzio, Sanità Futura, impegnata da anni negli eventi Imaging nei Sassi, l’iniziativa ha centrato gli obiettivi di carattere specialistico, per la presenza qualificata di relatori ed iscritti e per l’attenzione istituzionale raggiunta con l’intervento del sottosegretario De Filippo. Le strutture private accreditate – ha aggiunto – intendono fare un percorso condiviso con Regione, soggetti del “mosaico” sistema salute per provare a cambiare realmente la sanità lucana. Alcuni provvedimenti contenuti nel Collegato alla Legge di Stabilità Regionale vanno in questa direzione. Bisogna innanzitutto – continua Demarzio – uscire dalla retorica politica e “sdoganare” il ruolo effettivo che i consumi sanitari privati hanno nel rispondere ai bisogni di salute. Al di là della qualità delle cure ricevute da chi riesce ad accedere al sistema, il tema dell’equità viene affrontato solo a livello superficiale nell’opinione pubblica e in maniera marginale nelle discussioni tecniche, dove prevale il tema della lotta alle inefficienze. Dobbiamo diventare per dirla con le parole di Ghandi – afferma il presidente di Sanità Futura – il cambiamento che vogliamo vedere.
Da Matera per due giorni capitale della cultura sanitaria infine un esempio di quando la medicina è al servizio della fede: il dr. Andrea Sacco, direttore sanitario Asm Matera ha riferito al convegno che un’equipe dell’Asm ha prelevato dalla teca contenente i resti di San Giovanni da Matera un frammento che sarà inserito in un’urna che verrà collocata nella Cattedrale di Matera presto riaperta al culto. Già nello studio della Sacra Sindone – sottolineano i radiologi – l’utilizzo dei raggi X e più recentemente di tecniche moderne sono ormai universalmente considerati un metodo insostituibile come per lo studio di molti reperti archeologici.
In sintesi alcune idee-proposte emerse: Migliorare l’appropriatezza prescrittiva per ridurre i tempi di attesa e favorire l’accesso all’esame, a chi ne ha maggiormente bisogno, in tempi garantiti; migliorare i risultati clinici, attraverso una erogazione rapida della prestazione, tale da incidere in tempi utili sulle decisioni terapeutiche; ottimizzare le scelte operative nell’interesse del paziente; garantire a tutti gli operatori lo stesso linguaggio; ottimizzare le risorse; correggere lo squilibrio esistente tra due esigenze: da un versante la pressante domanda di salute di una popolazione con progressivo e costante incremento dell’età, sempre più attenta al valore-salute e alle opportunità del progresso scientifico-tecnologico; dall’altro l’offerta di assistenza sanitaria pubblica contenuta in Italia, come in tutti i Paesi sviluppati, entro precisi vincoli finanziari; equità nella utilizzazione dei servizi sanitari e nell’accesso a parità di bisogni.
Feb 20