Con il convegno “La cultura tra le mani” promosso dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è stata inaugurata nel pomeriggio nell’ex ospedale di Matera la due giorni dedicata alla 12^ Giornata Nazionale del Braille. L’iniziativa è stata promossa per conoscere e approfondire uno straordinario strumento di accesso alla cultura e di emancipazione per le persone con disabilità visiva, che imparano a leggere e a scrivere sentendo le parole nascere sotto le loro dita. Un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni a mettere in atto iniziative di solidarietà e politiche che agevolino una reale inclusione sociale, civile e morale dei cittadini ciechi e ipovedenti. I lavori, coordinati dalla giornalista Fabiana Santangelo, sono stati aperti con la presentazione e il significato della Giornata Nazionale del Braille. Sono intervenuti Nicola Stilla, Presidente Club Italiano del Braille, Mario Barbuto, Presidente Nazionale U.I.C.I., Angelo Camodeca, Presidente Consiglio Regionale U.I.C.I. Basilicata, Giuseppe Lanzillo, Presidente Sezione Territoriale U.I.C.I. Matera, l’assessore regionale Roberto Cifarelli, il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri e il presidente della Fondazione di partecipazione Matera-Basilicata 2019, Salvatore Adduce. Dopo il primo intervento musicale affidato all’Orchestra del Conservatorio di Musica “Egidio Romualdo Duni” di Matera è arrivato il saluto dei Soci Fondatori del C.I.B. e dei rappresentanti delle Istituzioni mentre a seguire spazio al duo musicale composto dal soprano Anna Varriale, e dal pianista Fernando Russo. “Braille: scoprire la differenziazione inclusiva” è stato il tema scelto da Giancarlo Abba, Pedagogista, componente del Nis (Network Inclusione Scolastica)e della Commissione Nazionale Istruzione U.I.C.I. mentre i laboratori ‘Insoliti puntini’ a scuola di Braille sono stati illustrati da Maria Buoncristiano, Consigliera Nazionale U.I.C.I. e Donato Donnoli, Governatore Rotary distretto 2120 Puglia e Basilicata. Il secondo intermezzo musicale della coppia composta daal soprano Anna Varriale, e dal pianista Fernando Russo ha anticipato il dibattito su “Braille, il mio compagno di vita” con le testimonianze di Mario Dileo, Francesca Modena, Alfonso Guttieri. A seguire Emilia Fortunato di Hermes Teatro Laboratorio e Francesca Modena hanno letto alcuni brani dal libro “Filippo e Louis Braille” di Fabiana Santangelo. Le conclusioni sul tema sono state anticipate dall’ultimo intervento musicale affidato a Mario Dileo.
La Giornata Nazionale del Braille, istituita 12 anni fa con la legge 126 del 2007, è essenziale per tenere sempre accesa la luce della conoscenza di un sistema di scrittura ancora attuale e innovativo grazie al quale le persone cieche e ipovedenti possono ritenersi libere di agire e di essere cittadini.
La scelta di Matera non è casuale; la città, infatti, è un esempio tangibile del cambiamento della prospettiva di osservazione. I sassi considerati fino agli anni 50 “Vergogna nazionale” nel 1993 sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità, esattamente come il Braille dal principio osteggiato e ritenuto discriminante ma poi anch’esso annoverato come patrimonio dell’Umanità.
La giornata coincide con quella mondiale della difesa dell’identità linguistica promossa dall’Unesco.
Celebrare la giornata del Braille a Matera vuol dire essenzialmente sottolineare l’Universalità della cultura e il diritto di ciascuna persona ad apprendere e conoscere con metodi e strumenti differenti ma riconosciuti e condivisi dall’intera collettività.
La manifestazione è promossa dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e il Club Italiano del Braille con il patrocinio di: Matera 2019 Open Future, Università degli Studi della Basilicata e il Comune di Matera, in collaborazione con: Biblioteca Italiana per i Ciechi “Regina Margherita”, IAPB Italia Onlus, Confartigianato Imprese Matera, Confartigianato persone, Irifor, Helen Keller Scuola Cani Guida per Ciechi Messina, Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza, Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi, Istituto dei Ciechi di Milano, Sabapbasilicata ex ospedale s. rocco, Mibact Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio della Basilicata, Egidio Romualdo Duni Matera, Basilicata turistica, Pro Loco Matera, Museo Casa Grotta, Stamperia Regionale Braille Onlus.
“La giornata Nazionale del Braille è per noi – dichiara Mario Barbuto, presidente Nazionale UICI – l’occasione annuale più grande per ricordare ai cittadini e a noi stessi che i ciechi devono istruirsi e dotarsi degli strumenti adeguati per promuovere quel riscatto civile e quella inclusione sociale che sono la ragione stessa di esistenza della nostra Associazione. Dobbiamo tuttavia sottolineare che a oggi nessuna risorsa pubblica viene destinata alla promozione e alla diffusione del Braille in Italia. Quando Louis Braille duecento anni fa mise a punto l’alfabeto in rilievo, per milioni di ciechi nel mondo si sono aperte le porte dell’istruzione, del lavoro, della cultura e della conoscenza. Matera rappresenta dunque il luogo ideale per questa giornata grazie al ruolo che assume nel panorama italiano, rendendoci quindi orgogliosi di contribuire, nel nostro piccolo, a esaltarne il valore e l’importanza”.
La giornata nazionale del Braille sì è conclusa giovedì 21 febbraio con ncontro nell’aula magna dell’Unibas con accesso da via Castello a Matera. Dopo l’introduzione affidata a Nicola Stilla, Presidente Club Italiano del Braille, Mario Barbuto, Presidente Nazionale U.I.C.I. è stato avviato il dibattito moderato da Giancarlo Abba, Pedagogista, componente del Nis (Network Inclusione Scolastica)e della Commissione Nazionale Istruzione U.I.C.I., Domenico Milito, Professore Associato di Didattica e Pedagogia Speciale, corso dilaurea in Scienze della Formazione Primaria, Università degli Studi della Basilicata ha offerto al pubblico la Lectio Magistralis “Tutti diversi e uguali, indicazioni pedagogiche eapplicazioni possibili”.
Stefano Salmeri, Professore Associato di Pedagogia generale e sociale, Facoltàdi Studi Classici, Linguistici e della Formazione, Università degli Studi di Enna“Kore” ha relazionato sul tema “L’uso del Braille, oggi e domani”, Marco Condidorio, componente la Direzione Nazionale U.I.C.I. e coordinatore delle Commissioni Nazionali Istruzione e Formazione e Terza Età U.I.C.I. ha illustrato il tema Chi e perché può insegnare il Braille: la radice comune per unadidattica condivisa”, Franco Lisi, Direttore Scientifico della Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano ha offerto il suo contributo sul tema “Braille: dall’inclusione scolastica all’inserimento nel mondo del lavorooggi”, Antonio Quatraro, Presidente Consiglio Regionale U.I.C.I. Toscana e coordinatoredella Commissione Nazionale Studi Musicali U.I.C.I. ha relazionato su “Braille e musica: un connubio indiscutibile”
Infine sono arrivate le conclusioni di Mario Barbuto, Presidente Nazionale U.I.C.I. “Credo che il Braille si porti dietro una sorta di maledizione sin dalle sue origini poiché chi lo osteggiava lo riteneva segregante. Per imparare a leggere e scrivere, il Braille è invece un indispensabile e insostituibile strumento di conoscenza e di cultura. La domanda che mi pongo oggi come presidente nazionale U.I.C.I. è se dal punto di vista dell’istruzione stiamo facendo le azioni corrette. Secondo voi è normale arrivare in terza elementare senza saper leggere o scrivere, senza libri, senza poter fare attività fisica? Per questo oggi bisogna chiamare al confronto gli Stati Generali della scuola e chiedere loro se questo sistema scolastico aiuta a sviluppare autonomia, conoscenza, libertà personale per tutti i disabili visivi. Come presidente chiederò alla mia associazione di promuovere da subito un confronto ricco ed elevato che porti a risoluzioni concrete , in grado di garantire ai ragazzi e alle ragazze il diritto a saper leggere e scrivere. Cambiare la scuola deve essere l’appuntamento per il presente e il futuro del Braille”.
Che cosa è il Braille
Il Braille è il codice di lettura e scrittura più utilizzato dai ciechi. E’ stato inventato dal francese Louis Braille nel 1829. Si tratta di un sistema di scrittura basato su sei punti in rilievo in cui la maggior parte dei simboli è
universalmente riconosciuta e quindi può essere usato in molte lingue diverse. Il Braille infatti non è
una lingua di per sé, ma è un mezzo di scrittura internazionale. Con esso si possono rappresentare le
lettere dell’alfabeto, la punteggiatura, i numeri, i simboli matematici e quelli musicali.
I caratteri Braille sono basati su una cella formata da sei punti disposti in due colonne e tre righe.
Testimonianze
“Il Braille è un grande strumento di socializzazione e di integrazione. Mi consente di essere autonoma e uguale agli altri, quando leggo in chiesa per servire la comunità, quando utilizzo gli ascensori negli alberghi o quando posso individuare un farmaco leggendo sulla scatola.
Non riesco a descrivere solo con le parole la grande soddisfazione che ho provato quando, per la prima volta, sono salita sull’altare della parrocchia del mio paese, per leggere qualche passo del Vangelo. Anche io potevo leggere le letture sacre come gli altri. Quando le mie dita correvano veloci sul testo in Braille percepivo gli sguardi meravigliati, stupiti e nel contempo attenti dei fedeli. Al Braille confido segreti, consegno appunti e ricordi, ma soprattutto mi serve per leggere e studiare Arie d’opera, accordi musicali e brani. Mi sembra di volare sulle nuvole quando imparo un testo che devo recitare o cantare sul palcoscenico, in totale autonomia. È una gioia e una emozione indescrivibile. l Braille è la ragione della mia vita e ancora oggi continuo a studiarlo e soprattutto ad insegnarlo”. (Anita)
“Grazie al Braille sono riuscito ad intraprendere nuovi e fantastiche strade. Ricordo ancora il mio primo giorno di scuola nell’istituito di Napoli, quando la maestra mi mostrò per la prima volta la tavoletta il righello e il punteruolo. Lì per lì, pensai: Come farò per imparare a scrivere? Mi sembrava tanto difficile, ma poi la mia curiosità ebbe il sopravvento e lo imparai. Ero fiero ed orgoglioso e quando tornavo a casa in estate, non perdevo mai l’occasione di mostrare agli amici che ero capace anche io di scrivere e di leggere. E poi, sarebbe stato davvero terribile capire come si scrivono correttamente le parole se dovessi fare affidamento solo ai messaggi che si leggono sui cellulari. Penserei, infatti, che la parola perché si scrive xke o che la seconda persona dell’indicativo presente del verbo essere, tu sei si scrive con il numero 6 e così via. Sarei davvero un analfabeta.
Certo la tecnologia ci ha aiutati molto, ma ritengo che non potrà mai sostituire totalmente il codice, ma è solo di supporto. Grazie a Louis Braille per aver fatto di me un uomo, un lavoratore, un marito e una persona al servizio degli altri”. (Angelo)
“Il Braille mi ha permesso di apprendere, comprendere, formulare un pensiero critico e, quindi, mettere in relazione il pensiero con la scrittura. Una scrittura sicuramente più difficoltosa ma che mi consente di maneggiare i testi, di decidere il ritmo, di dare voce a me stesso, senza avere l’orecchio e la mente ingombrata da una voce artificiale. Per me è stato ed è di fondamentale importanza. Io ho imparato le regole grammaticali proprio leggendo il Braille; se qualcuno avesse letto per me, sono certo che avrei avuto molte più difficoltà, sia con l’italiano, sia con le lingue straniere, che per giunta, si leggono diversamente da come si scrivono. Il Braille mi ha permesso di studiare, e di sentirmi soddisfatto di me, di trovare la mia strada e di essere altruista, quello stesso altruismo che Louis Braille con sua genialità, ha messo a disposizione di tutti. Il braille ci fa capire che esiste sempre un’altra soluzione, un modo differente per affrontare la vita di tutti i giorni”. (Alfonso)
“Il Braille per me è una fonte importante perchè senza di esso non avrei potuto fare niente, non avrei potuto leggere i libri, non avrei potuto comunicare scrivendo, a scuola, E’il nostro modo di scrivere e di comunicare”. (Antonella).
“Il Braille rappresenta per me un compagno di vita, l’accesso alla cultura e all’informazione, la piena realizzazione in campo professionale ed in qualche misura anche in quello concertistico. E’ stato ed è un importante trampolino di lancio verso la sfera comune dove il confronto con i miei coetanei, i miei colleghi ed in particolare i colleghi musicisti, è stato inevitabile.
Per non parlare dei miei alunni ai quali insegnavo teoria e pratica musicale e proprio il Braille mi ha permesso di produrre insieme a loro, fianco a fianco delle esperienze emozionanti.
Anche in famiglia il Braille è stato lo strumento di gioco con mio figlio; ci ha consentito di divertirci insieme utilizzando oggetti per i quali sono stati adottati appositi accorgimenti. E per finire, una considerazione altrettanto importante. Si sa che il primo canale comunicativo è lo sguardo; ma quando esso manca, instaurare un rapporto non è sempre facile. Il Braille può contribuire a disinibire persone che, curiose di conoscerlo, riescono in tal modo a rompere il ghiaccio ed a instaurare perfino un serio rapporto con la persona non vedente”. (Fernando)
Recupero e valorizzazione del Fondo Braille della Biblioteca Musicale Governativa “Santa Cecilia” di Roma
Il patrimonio culturale italiano, in particolare quello musicale, è tanto ricco quanto a volte poco conosciuto e fruito. La Biblioteca Musicale Governativa “Santa Cecilia”, afferente all’omonimo Conservatorio di Musica, è depositaria del Fondo Braille proveniente dall’Istituto dei ciechi Sant’Alessio, già sezione staccata del Conservatorio medesimo; questo lascito si è andato arricchendo nel tempo e costituisce una raccolta che per varietà e completezza di musiche, per la preponderante presenza di manoscritti, ma anche di edizioni musicali provenienti dalla rinomata stamperia per i ciechi di Firenze, rappresenta un unicum nel panorama della biblioteche musicali italiane.
Si tratta di un patrimonio che racchiude in sé enormi potenzialità di inclusione e integrazione sociale, proprio per il fatto che la musica permette e privilegia il dialogo interculturale, la coesione e la conoscenza transnazionale.
Consci dell’importanza del Fondo Braille della Biblioteca Musicale Governativa “Santa Cecilia” quest’anno la dirigenza della Biblioteca, grazie a un progetto di alternanza scuola/lavoro portato avanti in partenariato con il Liceo Classico Visconti di Roma, ha raggiunto un primo parziale risultato di ricollocazione fisica e primo censimento del materiale, oltre alla diffusione dei risultati di questa esperienza attraverso un Convegno tenuto presso la Sala conferenze del Liceo stesso, al quale hanno partecipato personalità del mondo musicale e culturale con una significativa eco a livello giornalistico e di social. Da sottolineare il forte interesse dimostrato dai 23 studenti del Liceo Visconti che hanno lavorato con crescente impegno per raggiungere il risultato prefissato.
Visti i positivi risultati della valorizzazione appena avviata, si impone ora la necessità di aprire questa collezione a un circuito nazionale ed internazionale e avviare un insieme di attività che portino alla totale accessibilità e fruizione, anche da remoto, di questo strumento di diffusione culturale e supporto all’attività musicale.
Il pubblico di giovani e le scolaresche avranno avuto modo di toccare con mano un metodo di scrittura musicale diverso, imparare a conoscerlo ed apprezzarlo. Il pubblico degli specialisti sarà sensibilizzato verso aspetti di editoria musicale e storia della musica ancora poco o quasi per nulla indagati, aprendo il campo ad approfondimenti e investigazioni ulteriori.
A conclusione del progetto, che è stato ammesso ai finanziamenti dell’Anno Europeo della Cultura 2018, ci si attende che le musiche del fondo Braille di “Santa Cecilia” siano finalmente conosciute e per questo passibili di fruizione da parte degli studenti e musicisti ipo e non vedenti; queste musiche potranno essere oggetto di ulteriore valorizzazione attraverso l’attività di produzione artistica dei musicisti stessi.
Per la natura del progetto, la sua efficacia rimarrà valida ben oltre il presente Anno europeo, dato che il catalogo della musiche e la possibilità di accedere ad esse resterà a vantaggio anche delle generazioni future per prestiti con utenti remoti e biblioteche di tutto il mondo.