Riceviamo e pubblichiamo il testo della lettera aperta sottoscritta da Rossana Musacchio Adorisio, sindaco pro tempore del comune di Maschito e da altri 21 sindaci, indirizzata al Ministro della Salute, Roberto Speranza e al Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
Stante l’ulteriore diffusione del virus Covid-19 e le conseguenti disposizioni in fase di attuazione nella nostra regione, nell’ottica del contenimento della pandemia, appare doveroso sottolineare che il riconoscere ogni comune lucano quale “zona rossa” sia pressoché improprio e sommario, considerato anche che la circoscrizione di zone rosse all’interno di una regione di colore diverso sia già stata attuata in varie regioni come ad esempio la Toscana, la Lombardia, l’Umbria, la provincia di Bolzano.
Da svariati mesi enti pubblici, territoriali ed esercenti sono chiamati, loro malgrado, ad adottare ogni misura che possa garantire la massima sicurezza e serenità lavorativa, con tutto ciò che ne consegue in termini di sforzi economici da profondere.
Ogni Sindaco ha sempre ottemperato alle richieste di collaborazione fattiva, onorando le proprie facoltà e cercando di predisporre ogni iniziativa volta alla tutela del cittadino e della salute pubblica.
Non si può non riconoscere e non sottolineare, ora, che l’impennata dell’indice RT in Basilicata sia dovuta fondamentalmente ad una diffusione di focolai abbastanza circoscritti.
Ne consegue, pertanto, che le nuove misure volte al contenimento del contagio risultino essere quantomeno generalizzate, inique, vessatorie e mortificanti per molti comuni, interi territori e svariati comprensori.
In queste ore di metabolizzazione della notizia di rientro in “zona rossa”, i Sindaci stanno già toccando con mano l’impatto negativo, tanto sul benessere psicofisico delle comunità da essi rappresentate quanto sul senso di timore e sconforto che si registra nel tessuto sociale e tra comparto commerciale-imprenditoriale.
Ancora una volta si è vittime della mancanza di pianificazione preventiva e della scarsa flessibilità nell’individuare soluzioni efficaci ed efficienti, di natura organizzativa e logistica, che si traduce irrimediabilmente in conseguenze non più sostenibili da coloro che stanno facendo il possibile per una parvenza di normalità.
Per quanto esposto in premessa, chiediamo alle SS.LL. che:
– si proceda con una capillare valutazione degli indici di contagio di ogni Comune, considerando scrupolosamente le variabili geografiche e demografiche, affinché si possano limitare le restrizioni che vedrebbero nuovamente penalizzati gli studenti, gli esercizi commerciali, le piccole realtà economiche;
– si concerti una massiva campagna di vaccinazione contro il Covid-19, con una calendarizzazione puntuale e attendibile, che venga implementata in maniera capillare, così da interessare tutti i Comuni della nostra regione in maniera equa ed omogenea. Affinché ciò avvenga è necessario che il Governo regionale si carichi l’onere di rappresentare completamente e rigorosamente tale istanza al Governo centrale nazionale.
Si confida nell’accoglimento pieno e incondizionato di tale istanza, che nulla vede se non il bene per ogni comunità rappresentata.
Dalla Residenza Municipale, lì 27 febbraio 2021
Il sindaco di Maschito Rossana Musacchio Adorisio
Letto e sottoscritto dai Sindaci:
Antonio MURANO, BARILE
Antonio RUBINO, MOLITERNO
Costantino DI CARLO, BALVANO
Filippo SINISGALLI, MISSANELLO
Filomena GRAZIADEI, ANZI
Francesco FIORE, SAN SEVERINO LUCANO
Franco GALLUZZI, CIRIGLIANO
Gerardo LAROCCA, BRINDISI DI MONTAGNA
Giovanni RUGGIERO, CASTELLUCCIO SUPERIORE
Giuseppe Arturo DE FILIPPO, CALCIANO
Leonardo SABATO, BELLA
Luigi DI TORO, RIONERO IN VULTURE
Maria Anna FALVELLA, CALVELLO
Maria Felicia BELLO, ARMENTO
Nicola MOREA, IRSINA
Pasquale CAMPANELLA, CASTELLUCCIO INFERIORE
Pasquale De LUISE, SPINOSO
Rocchino NARDO, SASSO DI CASTALDA
Rosa BALDASSARRE, SAN CHIRICO NUOVO
Salvatore COSMA, TURSI
Vincenzo LACOPETA, CRACO
Consigliere regionale Polese (Iv) su lettera 22 sindaci: “Condivisibili timori su una ‘zona rossa’ penalizzante per troppi territori”
Potenza, 1 marzo 2021. “Esprimo la mia più convinta condivisione alla nota di 22 sindaci lucani sulle ultime disposizioni di contenimento del contagio da Covid 19 che ha determinato il riconoscimento dell’intera Basilicata quale regione a ‘zona rossa’”. Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che spiega: “La repentina ‘ricaduta’ della nostra Regione da “gialla a rossa” rappresenta un colpo durissimo per la popolazione, per l’economia e per il sistema sociale e scolastisco che ad un anno dalle prime misure di contenimento del virus sono già molto provati. La scelta di sottoporre tutta la Regione a restrizioni così severe appare eccessivamente penalizzante”.
“E’ evidente che – prosegue Polese – si tratta di una questione estremamente delicata in cui prevale, a livello ministeriale e regionale, il sentimento di salvaguardia preventiva. Allo stesso tempo però, non si può non prestare la massima attenzione all’appello dei sindaci che definiscono le nuove misure restrittive in vigore da domani ‘generalizzate’ e penalizzanti per interi territori e svariati comprensori”. E ancora, continua il vicepresidente del Consiglio regionale Polese: “Così come non va taciuto che ad un anno dall’esplosione della pandemia molte cose potevano essere fatte meglio, sia a livello centrale che a livello regionale. Due i punti di debolezza a mio avviso: il primo è che scarseggiano immotivatamente i vaccini sebbene il precedente Governo nazionale avesse sempre assicurato il contrario, con l’aggravio della mancanza di un piano vaccini anche a livello regionale; il secondo è che le misure di sostegno alle imprese e ai lavoratori fino a ora sono state non sufficienti e puntuali. Questo ha comportato un sentimento di sfiducia che oggi con la dichiarazione di ‘zona rossa’ rischia di creare una vera e propria frattura tra livelli istituzionali”. “Per questo mi associo ai sindaci, sia per la richiesta al ministro Speranza e al presidente Bardi di procedere con la valutazione degli indici di contagio Comune per Comune al fine di limitare le restrizioni, sia per l’istanza di concertare una massiva campagna di vaccinazione con una calendarizzazione puntuale e attendibile”, conclude Mario Polese.