Il gastroenterologo materano Nicola D’Imperio in una nota fornisce il suo contributo rispetto alle norme da rispettare per l’igiene, le mascherine, i guanti e il distanziamento sociale per l’emergenza Coronavirus in vista della fase 2. Di seguito la nota integrale.
Ritengo sia utile conoscere alcune norme elementari, ma indispensabili per la popolazione specie nella prossima “Fase 2”. Voglio ricordare che, anche se ci sarà una fase discendente, che non è ancora iniziata (v. articolo precedente), il problema del Covid andrà avanti per molto e, se tutto andrà bene, solo tra 1 anno potremo tornare a vivere come abbiamo fatto sino a due mesi fa. Tutto dipenderà non solo da come si comporta il virus e dal lavoro dei medici, degli infermieri e di tutti coloro che sono impegnati in questa guerra, ma soprattutto da noi, se sapremo mettere in atto queste norme elementari.
Voglio ricordare che la pandemia della Spagnola di un secolo fa, molto simile a questa, a giugno, luglio ed agosto del 1918 ebbe una fase calante, la gente abbassò le difese e come conseguenza il contagio riprese a settembre, ottobre e novembre in modo ancora più violento, fece molti più morti e scomparve completamente solo nel 1920! Cerchiamo di prendere insegnamento dal passato!
Queste sono ulteriori dettagli delle regole per la popolazioneperchè quelle dei posti di lavoro sono state dettate dal DCPM del 28 aprilee dalle peculiarità specifiche dei singoli settori.
Molti già conosceranno queste norme, ma voglio insistere e metterle in evidenza per coloro che non le conoscono e per chi sottovaluta il problema.
LE REGOLE IGIENICHE
Lavaggio delle mani, accurato per la durata di 1 minutocirca, almeno dieci volte al giorno, oppure frizionare tra le mani soluzioni antisettiche come l’amuchina, o anche il semplice alcol etilico denaturato tra i 90 e i 97 gradi, e così faretutte le volte che si tocca qualcosa che si ritiene possa essere un potenziale veicolo del contagio, cioè toccato da altri.E’ importante che ciascuno di noi quando va in giro si porti in tasca o nella borsa una bottiglietta con un disinfettante.
Quando si va fuori casa, anche se si indossano i guanti, evitare di toccare maniglie, corrimano, apriporta, scale mobili, se possibile per aprire una porta usare il gomito. Importantissimo: un ricettacolo di virus è sicuramente l’ascensore per questo va usato il meno possibile, se proprio non se ne può fare a meno, nel condominio ci si può organizzare per una sua disinfezione più volte al giorno.
Se si è andati in giro, per esempio a fare la spesa o in un ufficio, anche se non si è venuti a contatto con nessuno e si sono mantenute le distanze di sicurezza, al rientro a casa è buona norma cambiarsi d’abito o almeno portare un soprabito da lasciare all’ingresso. Anche le scarpe vanno lasciate all’ingresso e spruzzate, soprattutto sulle suole, con soluzione disinfettante. Questo è importante soprattutto se in casa ci sono delle persone anziane. Anche tutto quello che si compra, nei limiti del possibile, va disinfettato sulla superficie esterna o con disinfettante spray, o passandoci su un panno imbevuto con disinfettante, meglio se tutti e due.
LE MASCHERINE
Le FFP2 e le FFP3 sono da riservare agli operatori sanitari, forze dell’ordine, protezione civile, che vengono a contatto con pazienti sicuramente o potenzialmente affetti da Covid.
A tutta l’altra gente basta la mascherina cosiddetta chirurgica che può essere, secondo il DCPM del 28 aprile, monouso,o lavabile,o autoprodotta, in materiale multistrato, che abbiano requisiti di confort, respirabilità, adattabilità e aderenza dal mento alla radice del naso compresi. La mascherina è d’obbligo in luoghi chiusi aperti al pubblico.
Ricordo che una mascherina ha una durata limitata ed è proporzionale al tempo di utilizzo, una normale mascherina chirurgica dopo 6 ore di utilizzo va buttata via e sostituita con una nuova. E’ consigliabile l’uso di mascherine lavabili e riutilizzabili, a più strati (le pieghe ne aumentano notevolmente gli strati) che possono essere anche di cotone (perché non irrita la pelle e lascia traspirare) e possono essere fatte in casa. Una mascherina di cotone, dopo l’uso è lavabile a 90 gradi con ipoclorito di sodio (la banale candeggina), dal forte potere disinfettante per cui eventuali tracce di virus vengono cancellate, e riutilizzabile per decine di volte, quindi più economica e non c’è il problema del suo smaltimento.
Per verificare che una mascherina funzioni come schermo protettivo è molto semplice, si fala prova dell’accendino: se dopo aver indossato correttamente la mascherina si riesce a spegnere, soffiando, la fiamma di un accendino, allora vuol dire che è troppo sottile e non funziona, al contrario va bene. Si ricordi che una mascherina con elastici che si agganciano dietro le orecchie in genere non hanno una buona forza di adesione. L’ideale è la mascherina o con elastici robusti che si legano sul capo e sul collo, oppure quelle tradizionali a cui sono cucite quattro fettucce di stoffa, le due superiori che si legano sul capo e le inferiori che si legano sul collo e sono modulabili sulla conformazione fisica.
Come fare una mascherina in casa: prendere due pezzi di cotone, tipo federa o lenzuola, di dimensioni di 22 cm (altezza), x 19 cm (larghezza), con macchina da cucire fare un bordo di 1 cm unendo i due pezzi. Sull’altezza, che ora è di 21 cm.,fare 7 segni di 3 cm su entrambi i lati, che saranno 7 pieghe di 3 cm l’una. Il tutto viene cucito ai lati. Sui 4 angoli cucire 4 fettucce di cotone della lunghezza di 30 cm l’una, che andranno allacciate sul capo e al collo.E’ consigliabile nel foglio interno della mascherina, fare un taglio verticale, cioè parallelo ai lati, di 5.6 cm attraverso cui si potrà inserire, come ulteriore protezione, un fazzolettino di carta o un pezzo di assorbente intimo. Nel confezionamento delle mascherine si può esprimere anche l’estro creativo: ne ho viste di molte belle anche da donna con paillettes e strass.
Come si indossa una mascherina? Va coperto tutto il naso, la bocca e il mento e deve aderire alla pelle del viso. L’aderenza è importante perché dagli spazi aperti può entrare o uscire il virus. Per verificare la tenuta basta fare una espirazione e un’inspirazione profonda, se il tessuto segue questi atti respiratori allora vuol dire che funziona. Se non va indossata nel modo giusto è come non averla!
Purtroppo andando per strada in questi giorni ho notato che più del 50% delle mascherine sono indossate in maniera impropria: o sotto il naso o non aderente alla pelle o addirittura sotto il mento. Il DCPM del 26 aprile rende obbligatorie le mascherine nei luoghi chiusi, io consiglio di usarla sempre in città e di metterla quando si esce di casa e toglierla al ritorno, se la si indossa solo prima di entrare nel locale chiuso lo si può fare in modo approssimativo.
I GUANTI
Quando si esce di casa io consiglio di indossare dei guanti da togliere quando si rientra in casa. Basterebbero i semplici guanti che si usano quotidianamente per fare le pulizie oppure quelli che si trovano nei self service dei benzinai o nei supermercati (più scomodi), possono essere in lattice, in nitrile, in polietilene. Il problema dei guanti è che andrebbero cambiati tutte le volte che si tocca qualcosa e non è pensabile andare in giro con decine di paia di guanti (per non pensare all’impatto ambientale!). Purtroppo si continua a vedere, specie negli esercizi pubblici, guanti con cui gli operatori fanno di tutto, toccano merci, buste di plastica, maneggiano denaro, registratori di cassa, ecc. e per più volte, sempre con gli stessi guanti per ore intere Questo non solo ne vanifica l’uso, ma li rende pericolosissimi! Se non possono essere cambiati ad ogni operazione, il commerciante, o l’impiegato e anche i clienti debbono avere a portata di mano una bottiglietta di disinfettante e tutte le volte, tra un’operazione e l’altra, debbonodisinfettarsi i guanti spruzzandolo sulle mani e poi sfregandosele accuratamente. Consiglio l’uso di guanti chirurgici, robusti, anallergici, sensibili, che possono essere indossati all’inizio del lavoro, disinfettati dopo aver toccato qualcosa e tolti solo al termine del lavoro e, se sono ancora integri possono essere usati anche per i giorni successivi. Anche per i guanti c’è il problema dello smaltimento! Andrebbero tutti trattati come rifiuti speciali e non gettati nella normale spazzatura, per quanto differenziata possa essere. Se si usano i guanti chirurgici, questi, una volta usurati si spruzzano con un po’ di alcool e quindi si smaltiscono nei normali rifiuti plastici. Questo impedirebbe anche l’inquinamento globale che si avrebbe alla fine della pandemia da parte di centinaia o migliaia di miliardi di guanti monouso.
Una raccomandazione: si vedono sempre più frequentemente mascherine o guanti usati gettati addirittura per strada, per favore non fatelo, oltre a danneggiare l’ambiente, se fossero infetti potreste diffondere il contagio!
IL DENARO
Quello del denaro è un problema difficile da risolvere. A Milano, nella peste del 1630, prima di venire passate da persona a persona, le monete erano immerse in acqua ed aceto, (all’epoca non esistevano le banconote che sono state inventate ai primi dell’ottocento), noi potremmo fare lo stesso con i nostri spiccioli, versandoci su un po’ dei nostri disinfettanti che sono molto più efficaci dell’acqua ed aceto. Ma il problema serio sono le banconote: dove possibile usare bancomat o carte di credito che sono disinfettabili, altrimenti le banconote vanno toccate solo coi guanti, ma nel momento in cui si inseriscono nel portafogli o in tasca possono sempre essere veicolo di contagio.
IL DISTANZIAMENTO
Il distanziamento è sicuramente il metodo di prevenzione più efficace, ma è necessario che io esprima il mio parere, che ritengo non sia dell’ultimo arrivato (www.nicola dimperio.it): il mezzo estremo che si sta usando in Italia, quello di imprigionare in casa 60 milioni di cittadiniè quanto di più antidemocratico un governo possa fare, senza parlare dei danni alla salute psichica e fisica! Neppure il più reazionario dei regimi nella storia ha mai preso un provvedimento così turpe. Tutt’al più andava caldamente consigliato lo stare a casa ma non reso obbligatorio con metodi coercitivi, in parallelo si sarebbe proceduto, con l’obbligo di mascherine sempre, guanti, regole igieniche e il divieto di assembramenti.L’Italia per prima e poi tutto il mondo ha seguito l’esempio della Cina che non è un paese democratico,, quasi a volere approvare un regime totalitario globale!La gente lo sta tollerando perché terrorizzata da questa nuova ed inaspettata pestilenza, ma per quanto? In particolare in Italia, dove la repressione è ancora più cattiva e totale, più che in Cina, consiglio ai “governanti” di non tirare troppo la corda… ma è un altro discorso, non voglio uscire fuori tema perché qui si sta parlando d’altro.
Poiché non c’è ancora uniformità sulle distanze, in quanto il Covid è un virus nuovo, prodotto di laboratorio, e nessuno sa chiaramente come si comporta, consiglio di essere prudenti ancora di più di quello che viene raccomandato e quindi non meno di 1,5 m., se possibile anche di più perché più è grande la distanza e meglio è. In particolare le distanze vanno aumentate negli ambienti chiusi o nei mezzi pubblici, all’aperto si può essere più tolleranti.
Purtroppo anche nel DCPM del 28 aprile, viene confermata la distanza di 1 metro, insufficiente, così come si parla in modo generico di assembramento senza specificare il numero massimo che non dovrebbe essere superiore a tre persone. E così ancora: se si permette alla gente di entrare nei supermercati a debita distanza perché non si può fare lo stesso nelle chiese e riaprire così le cerimonie religiose?
Nelle disposizioni del 26 aprile non è cambiato molto sulle restrizioni della libertà individuale, che sono ancora quelle di uno stato totalitario; qualche passo in avanti è stato fatto permettendo di fare jogging o walkinge ogni altra attività all’aperto nei parchi o in campagna, forse perché qualcuno si è ricordato che l’attività fisica e il benessere fisico contrastano l’infezione, io aggiungo,se necessario, indossando mascherina, guanti e mantenendo sempre almeno 2 m. di distanza. Io consiglierei anche di non essere più di due.
A mio parere si potrebbe concedere la libertà nell’uso di palestre con adeguata aereazione, risanamento giornaliero anche più di uno al giorno, mascherine, guanti, distanti 2 metri, ma senza consentire l’uso di spogliatoi o docce, cioè si viene da casa già con tuta o altro e si torna a casa nello stesso modo, la vestizione e la svestizione non deve avvenire nei locali comuni delle palestre ma a casa propria.
Infine, così come la campagna dello stare a casa è stata martellante con controlli rigorosi, lo stesso si dovrebbe fare per rispettare queste 4 regole: igiene, mascherine, guanti, distanziamento: numerosissimi spot televisivi, le forze dell’ordine dovrebbero andare in giro per strade e negozi a controllare, e se necessario sanzionare, i trasgressori.
Se tutti noi seguiremo queste regole forse potremmo tornare alla vita normale, altrimenti continuerà questa vita da reclusi e rischieremo di perdere questa guerra!!!