Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 18.391 nuovi casi di coronavirus e 59 morti. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. Con 192.108 tamponi processati nelle ultime 24 ore, fra antigenici e molecolari, il tasso di positività al Covid-19 registrato si attesta al 9,6%. In calo i ricoveri: nei reparti ordinari sono ricoverati 4.878 pazienti (-243 rispetto a ieri) e nelle terapie intensive 223 persone con un -25 rispetto a 24 ore fa.
La regione con il maggior numero di casi odierni è il Lazio con 2.489 contagi, seguito dalla Lombardia (+2.240), Campania (+1.947), Sicilia (+1.798) ed Emilia Romagna (+1.441). I casi totali dall’inizio della pandemia arrivano a 17.440.232. I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 29.248 (ieri 44.088) per un totale che sale a 16.604.567. Gli attualmente positivi sono 10.485 in meno (ieri -19.467) per un totale che scende a 668.909. Di questi, 663.808 sono in isolamento domiciliare.
Fiaso: “Netta riduzione ricoveri pediatrici, -45%”
Drastica riduzione per i pazienti positivi al Covid sotto i 18 anni ricoverati nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete dei sentinella Fiaso: in una settimana il numero dei ricoverati si è praticamente dimezzato, registrando un calo del 45%. È quanto emerge dal report degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere del 31 maggio
Agenas, occupazione reparti a 8% ma cala in 9 regioni. Intensive al 3%
In Italia, è stabile all’8% l’occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di ‘area non critica’ da parte dei pazienti con Covid-19 (un anno fa era all’11%), ma cala in 9 regioni: Abruzzo (al 14%), Basilicata (15%), Emilia Romagna (9%), Friuli Venezia Giulia (7%), Pa Trento (5%), Puglia (9%), Sardegna (9%), Umbria (15%) e Valle d’Aosta (9%). E’ ferma, a livello nazionale, in 24 ore, al 3% l’occupazione di terapie intensive (un anno fa era al 12%) e la percentuale sale solo in Umbria (al 5%). E’ quanto emerge dai dati pubblicati oggi dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e relativi al 31 maggio 2022. In particolare, in 24 ore, la percentuale di posti nei reparti ospedalieri di area medica o ‘non critica’ occupata da parte di pazienti con Covid-19 cresce solo in Campania (10%). E’ stabile, invece, in 11 regioni: Calabria (17%), Lazio (9%), Liguria (9%), Lombardia (6%), Marche (7%), Molise (6%), Pa Bolzano (7%), Piemonte (5%), Sicilia (15%), Toscana (6%), Veneto (4%). Nessuna regione provincia autonoma supera la soglia del 20%.
L’occupazione di terapie intensive, invece, cala in 4 regioni, ovvero Calabria (3%), Piemonte (2%), Puglia (2%) e Toscana (3%), mentre cresce solo in Umbria (5%). La percentuale è stabile in 16 regioni e province autonome: Abruzzo (al 6%), Basilicata (1%), Campania (3%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (3%), Liguria (4%), Lombardia (2%), Marche (2%), Molise (8%), Pa Bolzano (1%), Pa Trento (3%), Sardegna (4%), Sicilia (3%), Valle d’Aosta (0%) e Veneto (1%). Tutte le regioni o province autonome sono sotto il 10%.
Da oggi via il Green Pass per entrare in Italia
Da oggi, 1 Giugno, niente più certificazione verde covid-19 (green pass) per entrare in italia. Il 31 maggio è scaduta l’ordinanza del ministro della salute che imponeva l’obbligo di presentazione del green pass al momento di ingresso nel nostro paese. La misura non verrà prorogata. Il ministro del turismo Massimo Garavaglia esprime “apprezzamento” per la decisione del ministro roberto speranza di non prorogare la richiesta di green pass agli stranieri in arrivo in italia. “Una scelta quanto mai positiva ed opportuna – commenta il titolare del turismo – che mette gli operatori nazionali nelle condizioni di competere ad armi pari con i concorrenti europei, vista l’apertura della stagione estiva”. “L’eliminazione delle restrizioni – prosegue garavaglia – offrirà nuovo ed ulteriore stimolo ai turisti stranieri di venire a visitare l’italia”.
Da oggi anche in Vaticano si entra senza green pass. Cade anche l’obbligo di mascherine
Da oggi, primo giugno, anche in Vaticano “è consentito l’ingresso senza l’obbligo del possesso delle certificazioni” sul Covid. Il ‘green pass rafforzato’ resta obbligatorio solo per chi lavora nei settori della sanità e della sicurezza, compresa la Guardia Svizzera Pontificia. La Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano ha dunque aggiornato le misure in materia di emergenza sanitaria che nel piccolo Stato erano rimaste maggiormente prudenziali che altrove. Cade anche l’obbligo di mascherina ma “in tutti i luoghi chiusi ed in caso di assembramento è fortemente raccomandato l’uso dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie mentre permane l’obbligo di osservanza delle prescrizioni sanitarie quali: l’igiene delle mani; l’aerazione frequente degli ambienti e loro sanificazione periodica”. Le nuove disposizioni resteranno in vigore fino al 30 settembre 2022.