Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 28.433 nuovi casi di positività al coronavirus e 130 decessi. Ieri erano stati accertati 31.703 nuovi casi e 145 morti. Il tasso di positività è sceso dal 15,7% al 15%. Stabile il numero delle persone in terapia intensiva, diminuisce di 234 unità quello dei ricoverati in reparti ordinari.
Ricciardi: “Preoccupato per l’autunno: rischio co-infezione con Covid”
“L’arrivo dell’influenza in autunno mi preoccupa molto. In Australia, dove è in corso l’epidemia stagionale, registrano una malattia più cattiva rispetto agli ultimi 2 anni, ma soprattutto stanno osservando, sia nei bambini che negli adulti, una contemporanea infezione Covid-influenza o, nei bambini, virus sinciziale insieme a quello pandemico”. Lo spiega Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e professore di Igiene all’università Cattolica, che ieri si è confrontato con i colleghi australiani sul tema. “In Australia stanno fronteggiando a fatica questa situazione che è inedita per tutti – sottolinea – Ed è, come sempre succede, un segnale di allarme per noi, perché quello che accade ora nell’emisfero australe si ripete da noi a ottobre novembre”. Necessario quindi “vaccinare contro l’influenza – esorta Ricciardi – riprendendo con forza la campagna vaccinale anti-Covid, in particolare per la prevenzione delle morti, che significa quarte dosi per le persone più anziane”.
Bassetti: “Quarantena light per asintomatici o in autunno si blocca il Paese”
Sulla mancata riduzione della quarantena per i positivi al Covid asintomatici “c’è il rischio di essere in ritardo, perché non si può pensare di arrivare in autunno, quando ci sarà una possibile ripresa dei contagi, con queste misure di isolamento. Finiamo per paralizzare il Paese”. Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ricordando che “sono passate ormai 3-4 settimane da quando avevo detto che sarebbe stato il caso di fare una quarantena ‘light'”. “L’immobilismo del ministero della Salute su questo fronte danneggia soprattutto gli italiani”, avverte.
“Rischiare di tenere a casa in autunno tante persone asintomatiche non è come farlo a luglio o agosto, c’è il rischio reale che tanti servizi fondamentali si blocchino”, rimarca l’infettivologo che rilancia la necessità “di cambiare ora le regole o comunque di discuterne e arrivare ad aggiornare le misure per i primi giorni di settembre”.
Quali potrebbero essere i nuovi parametri? “Si posso ridurre i giorni di isolamento basandosi molto sulla personalizzazione della quarantena – risponde Bassetti – quando finiscono i sintomi faccio un tampone e se negativo si può uscire. Oppure – conclude – alle fine dei sintomi, dopo 48 ore, a prescindere dal risultato del test si può uscire”.