Sono 83.643 i nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore, contro i 28.368 di ieri (ma il confronto è falsato dai pochi tamponi del fine settimana) e, soprattutto, in leggera discesa rispetto agli 88.173 casi di martedì scorso. I tamponi processati sono 563.018 (ieri 192.782) con un tasso di positività che sale leggermente dal 14,7% al 14,9%. I decessi sono 169 (ieri 115): le vittime totali dall’inizio dell’epidemia salgono a 161.032. In lieve calo i ricoveri: le terapie intensive sono 3 in meno (ieri +1), con 53 ingressi del giorno, e scendono così a 463 totali, mentre i ricoveri ordinari sono 49 in meno (ieri +218), 10.207 in tutto. E’ quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.
Sono 563.018 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati. Ieri erano stati 192.782. Il tasso di positività è al 14,8, stabile rispetto a ieri. Sono 463 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, tre in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate ed uscite. Gli ingressi giornalieri sono 53. I ricoverati nei reparti ordinari sono 10.207, ovvero 49 in meno rispetto a ieri.
Agenas: occupazione reparti risale a 16% e in 10 regioni
Dopo una leggera flessione nei giorni precedenti, nelle ultime 24 ore risale al 16% l’occupazione dei reparti di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid in Italia (esattamente un anno fa era al 41%) e cresce in 10 regioni: Abruzzo (al 23%), Basilicata (27%), Emilia Romagna (15%), Friuli Venezia Giulia (12%), Lazio (19%), Lombardia (11%), Molise (17%), Pa di Bolzano (9%), Sicilia (27%) e Valle d’Aosta (10%). E’ stabile invece l’occupazione delle terapie intensive al 5% (un anno fa segnava il 39%) e solo la Sardegna (al 13%) supera la soglia di allerta del 10%. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 11 aprile 2022.
Covid: Oms monitora nuove sotto-varianti Omicron BA.4 e BA.5
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato a monitorare due nuove sotto-varianti di Omicron: BA.4 e BA.5. Le due varianti, identificate per la prima volta in Sudafrica rispettivamente a gennaio e febbraio, per il momento hanno una diffusione molto limitata. Non è però chiaro se le mutazioni aggiuntive conferiscano loro un ulteriore vantaggio in termini di trasmissibilità o di capacità di eludere la risposta immunitaria. Le due varianti erano state inserite nei giorni scorsi anche nei monitoraggi della UK Health Security Agency e dell’ECDC.
Secondo i dati dell’agenzia britannica al 25 marzo la variante BA.4 era stata identificata in Sudafrica (41 casi), Danimarca (3), Botswana (2), Inghilterra (1) e Scozia (1). Della variante BA.5 sono stati isolati invece 27 campioni, tutti in Sudafrica. “Per queste varianti, sono disponibili prove sulle proprietà genomiche, epidemiologiche o in vitro che potrebbero implicare un impatto significativo sulla trasmissibilità, gravità e/o immunità; realisticamente potrebbero avere un impatto sulla situazione epidemiologica nell’Unione Europea o nello Spazio Economico Europeo. Tuttavia, le prove sono ancora preliminari o associate a grande incertezza”, si legge nel report ECDC.