In Italia nelle ultime 24 ore 6.415 nuovi casi di Coronavirus e 33 morti. Con 57.519 tamponi eseguiti il tasso di positività si attesta all’11,2% (-0,1%). Le terapie intensive scendono di 4 unità (ieri +7) ed ora sono 176 con 6 ingressi del giorno; salgono di 66 unità (ieri +13) i ricoveri ordinari, per un totale di 3.989. Sono i dati del ministero della Salute. I decessi totali da inizio pandemia sono 176.242.
La regione con il maggior numero di nuovi casi è sempre la Lombardia con 778 davanti a Emilia Romagna (+746), Lazio (+741), Veneto (+671) e Campania (+595). Il numero totale dei casi da inizio pandemia sale così a 22.054.443. I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 15.558 (ieri 25.371) per un totale da inizio pandemia di 21.415.532 mentre gli attualmente positivi diventano 462.669, in calo di 9.180 unità rispetto a ieri (quando erano scesi di 13.090); le persone in isolamento domiciliare sono 458.504.
Al via le prenotazioni per i vaccini aggiornati
Inizia in tutta Italia una nuova fase della campagna vaccinale contro il Covid-19: da oggi è possibile effettuare le prenotazioni per ricevere l’inoculazione dei nuovi vaccini bivalenti, adeguati o aggiornati, contro il ceppo originario del coronavirus e contro la variante Omicron 1. Prodotti da Moderna e Pfizer/Biontech, entrambi i vaccini sono sviluppati con la tecnologia dell’Rna messaggero. Per effettuare la somministrazione, sarà sufficiente prendere un appuntamento tramite i siti delle regioni, scegliendo tra farmacie e centri vaccinali. I nuovi vaccini sono offerti gratuitamente, senza preclusioni e su base volontaria, a tutte le persone dai 12 anni in su, anche se il Direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, ha spiegato che “la vaccinazione è raccomandata in via prioritaria a soggetti fragili con patologie croniche, over 60, ospiti e operatori delle rsa, oltre a loro personale sanitario e donne incinte”. Si tratta, comunque, di indicazioni che potrebbero essere modificate in base all’andamento dell’epidemia.
Aifa, monoclonali a 77.068 pazienti, cresce uso in profilassi
Dal 10 marzo 2021 al 7 settembre 2022 sono stati avviati 77.068 trattamenti con anticorpi monoclonali contro il Covid-19, di cui 69.397 in terapia precoce per pazienti contagiati da Sars-Cov-2 a rischio di forma grave di malattia e 7.671 come profilassi pre contagio in pazienti con sistema immunitario molto debole. È quanto emerge dal 59esimo report sull’uso dei monoclonali, realizzato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e relativo al periodo 1-7 settembre 2022. Confrontando i dati con quelli della rilevazione di 14 giorni prima, si nota un aumento delle prescrizioni dei monoclonali dell’1,69%, trainato soprattutto dalla crescita del 9,18% dell’uso in profilassi di Evusheld (la combinazione tixagevimab e cilgavimab), autorizzato da Aifa a fine luglio 2022. Mentre sono sostanzialmente stabili rispetto a due settimane fa le prescrizioni di monoclonali utilizzati in terapia (0,92%). Gli anticorpi monoclonali contro il Covid-19 sono ad oggi prescrivibili in 285 strutture in Italia, dislocate in tutte le regioni e province autonome. In numeri assoluti, il Veneto (con 10.786 prescrizioni fino a oggi) e il Lazio (10.456) sono le regioni che vedono un maggiore uso dei monoclonali in terapia. Lombardia (1.841) e Piemonte (835) sono quelle con il maggior uso in profilassi.
Pregliasco: in autunno oltre 150mila casi al giorno
“Ora c’è una buona situazione, direi però che bisogna pianificare possibili restrizioni da gestire e comunicare, il virus sta circolando abbondantemente. Mi aspetto delle onde di risalita in autunno e in inverno, torneremo a più di 100mila contatti al giorno, anche oltre 150mila”. A dirlo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano e presidente Anpas a Rai Radio1, ospite del programma ‘Un Giorno da Pecora’. “Secondo me bisognerebbe andare ai seggi indossando la mascherina e utilizzando le modalità di igienizzazione che abbiamo imparato” afferma il virologo in merito alle prossime elezioni, aggiungendo: “anche oggi sui social mi augurano una Norimberga 2 e non nascondo che talvolta mi sento a disagio ad andare in giro da solo…”. Sulla candidatura di Andrea Crisanti afferma: “Io continuo a fare politica a modo mio. E nessuno mi ha chiesto di candidarmi” e alla domanda se gli piacerebbe fare il ministro della Salute risponde: “Idea carina ma non credo me lo chiederanno, è un grosso impegno, non ci penso per ora”.