Nelle utlime 24 ore in Italia ci sono stati 64.951 nuovi casi e 149 morti. Ieri erano stati 62.037. Le vittime sono invece in calo rispetto alle 155 di ieri. Sono 438.375 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 419.995. Il tasso di positività è al 14,8%, stabile rispetto a ieri. Sono 420 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 29 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate ed uscite. Gli ingressi giornalieri sono 35. I ricoverati nei reparti ordinari sono 10.075, ovvero 91 in meno rispetto a ieri.
Sono 1.227.662 le persone attualmente positive al Covid, 196 in meno nelle ultime 24 ore. In totale sono 15.533.012 gli italiani contagiati dall’inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 161.336. I dimessi e i guariti sono 14.144.014, con un incremento di 65.664 rispetto a ieri.
La regione con il maggior numero di casi odierni è la Lombardia con 8.780 contagi, seguita dal Lazio (+7.200), Veneto (+6.861), Campania (+6.627) e Puglia (+5.197).
Iss: in Italia Omicron al 100%, sottovariante BA.2 dominante
In Italia il 4 aprile scorso la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 100%, con la sottovariante BA.2 predominante e la presenza di alcuni casi di variante ‘ricombinante’ della stessa Omicron. Sono questi i risultati dell’indagine rapida condotta dall’Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.
Gimbe: calano contagi e decessi, stabili i ricoveri
Negli ultimi 7 giorni lenta discesa dei contagi Covid (-6,5%), stabili ricoveri ordinari (-0,4%) e terapie intensive (-1,7%), giù i decessi (-11,4%). Ma alla vigilia delle festività pasquali “se da un lato tutti gli indicatori certificano una fase di plateau, la circolazione del virus rimane ancora molto elevata: oltre 1,2 milioni di positivi, oltre 60 mila casi al giorno e un tasso di positività dei tamponi antigenici al 15,5%. Indispensabile evitare assembramenti e soprattutto utilizzare le mascherine al chiuso” Così il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, in occasione del monitoraggio indipendente 6-12 aprile.
Pfizer, terza dose nei bimbi 5-11 anni rafforza difese contro Omicron
Nuovi dati sul vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech nei bimbi di 5-11 anni dimostrano che somministrare una terza dose di prodotto (dosaggio 10 microgrammi) dopo circa 6 mesi dalla seconda aumenta la protezione anche dei più piccoli. In particolare – riassumono le due aziende in una nota – i risultati di una sottoanalisi condotta sui sieri di 30 bambini partecipanti allo studio di fase 2/3 sulla fascia d’età 5-11 indicano, con una terza dose di vaccino rispetto a due, un aumento di 36 volte dei titoli degli anticorpi neutralizzanti la variante Omicron di Sars-CoV-2. Inoltre, nel trial clinico di fase 2/3 su 140 bimbi, una terza dose di vaccino ha aumentato di 6 volte gli anticorpi neutralizzanti contro il ceppo originario di Sars-CoV-2. L’iniezione si è confermata ben tollerata, senza che siano emersi nuovi alert sulla sicurezza. L’americana Pfizer e il suo partner tedesco BioNTech intendono presentare nei prossimi giorni all’Agenzia del farmaco Usa Fda una richiesta di autorizzazione all’uso di emergenza (Eua) per una dose vaccinale booster nei bambini di 5-11 anni. Le compagnie prevedono inoltre di condividere il prima possibile questi dati con l’Agenzia europea del farmaco Ema e altri enti regolatori di tutto il mondo.