Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 30.526 nuovi casi e 18 morti. Ieri erano stati quasi 35mila (34.978), ma rispetto a domenica scorsa c’è stato un balzo deciso: erano stati 18.678. I decessi ieri erano stati 45. Con 160.211 tamponi eseguiti, la positività resta ancora molto alta: al 19,1% (+0,9% rispetto a ieri). Deciso aumento di terapie intensive (+6 posti letto, ora sono a 199) e ricoveri (+67, così raggiungono i 4.398).
La regione con il maggior numero di casi di oggi è il Lazio con 4.807 contagi, seguito da Lombardia (+4.253), Campania (+3.189), Veneto (+3.078), ed Emilia Romagna (+2.485). I casi totali dall’inizio della pandemia arrivano a 17.879.160.
I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 1.904 (ieri 45.956), per un totale che sale a 17.118.091. Gli attualmente positivi sono 32.333 in più (ieri -11.030) per un totale che sale a 593.348. Di questi, 588.751 sono in isolamento domiciliare.
Sebastiani (Cnr): curve in crescita, più forte in 3 regioni
Sia a livello nazionale che regionale siamo in una fase di espansione dell’epidemia sia per la circolazione del virus che per l’impatto sugli ospedali. In crescita la percentuale dei positivi al test molecolari ora al 12% circa rispetto a 2 settimane fa quando era al 5%. “E’ presto per dire se siamo in una fase esponenziale, per ora la crescita è accelerata, e serviranno altre due settimane per quantificare meglio questo andamento”. A dirlo è il matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
“L’aumento più marcato della percentuale dei positivi ai test molecolari – ha spiegato all’Ansa – è in tre regioni, Umbria, Marche e Toscana. Queste tre regioni d’Italia, l’Umbria in particolare, rappresenta un elemento ricorrente dove l’epidemia riparte prima (e questo è già avvenuto a fine dicembre 2021, ad inizio aprile e ora). Un altro elemento interessante sempre per quello che riguarda l’Umbria è che, è stata la prima regione dove, dopo il lockdown, l’incidenza di positivi è scesa a livelli bassi, con la velocità di discesa (che è sempre più lenta della salita) quasi uguale a quella del periodo dell’incremento”.