Sono 18.896 i nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore, contro i 40.757 di ieri e i 24.878 di lunedì scorso: un calo su base settimanale di quasi il 25%. I tamponi processati sono 122.444 (ieri 287.601) con un tasso di positività che sale dal 14,2% al 15,4%. I decessi sono 124 (ieri 105): le vittime totali dall’inizio dell’epidemia salgono così a 163.736. Tornano ad aumentare i ricoveri, come spesso succede dopo il weekend (quando sono molto poche le dimissioni): le terapie intensive sono 2 in più (ieri invariate), con 32 ingressi del giorno, e salgono a 368 totali, mentre i ricoveri ordinari sono 56 in più (ieri -88), e sono 9.794 in tutto.
Agenas: occupazione intensive al 4% e reparti al 15%
Dopo il calo di un punto percentuale registrato domenica, resta ferma al 15%, nelle ultime 24 ore, l’occupazione dei reparti di ‘area non critica’ da parte di pazienti Covid in Italia che, esattamente un anno fa, era 29%. Sono 6 le regioni che superano la soglia del 20%: Umbria (32%), Calabria (25%), Abruzzo (24%), Sicilia (23%), Basilicata (27%), Molise (22%). E’ stabile al 4%, in Italia, l’occupazione delle terapie intensive (un anno fa era 28%) e nessuna supera la soglia del 10%. Questi i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 1 maggio 2022, pubblicati oggi.
Omicron: per guariti scarsa protezione da BA.4 e BA.5
Chi si è ammalato di Covid-19 contraendo Omicron BA.1 ha solo una piccola protezione nei confronti delle sotto-varianti BA.4 e BA.5. Specie se non è vaccinato. È quanto emerge da uno studio coordinato dall’Africa Health Research Institute di Durban in Sudafrica e pubblicato su medRxiv, piattaforma che rende disponibili le ricerche prima della valutazione da parte della comunità scientifica. Ciò fa pensare, secondo i ricercatori, che “BA.4 e BA.5 abbiano il potenziale per provocare una nuova ondata di infezione”. Almeno in Sudafrica, dove il picco l’ultima ondata si è verificata ormai da più di 4 mesi ed è stata dovuta proprio alla sotto-variante BA.1. Al momento non è ancora nota, invece, se la stessa riduzione di protezione si verifichi anche nelle persone che siano state infettate dalla sotto-variante BA.2.
Il presidente dei calciatori italiani: “Il 98% di noi è vaccinato”
Il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Umberto Calcagno, ha detto: “Con il 98% degli atleti immunizzati, siamo stati la categoria più vaccinata in Italia. Se il nostro Paese si fosse vaccinato al 98% avremmo risolto prima e meglio i problemi di convivenza con le varie ondate. Tra controlli e tamponi, è stato un sacrificio economico importante quello che il nostro sistema ha dovuto sopportare. È stato un comportamento davvero responsabile da parte di atleti e atlete che ci ha permesso di essere tra i mondi che meglio hanno saputo reagire e convivere con il Covid”.