Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrati 58.861 nuovi casi di coronavirus (su 381.239 tamponi) e 133 morti. Ieri erano stati 69.204 i nuovi contagi, 131 le vittime. Sono 381.239 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 441.526. Il tasso di positività è al 15,4%, in lieve calo rispetto al 15,7% di ieri. Sono 371 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 11 in meno rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 38. I ricoverati nei reparti ordinari tornano ancora sotto quota 10mila: sono 9.942, ovvero 134 in meno rispetto a ieri.
La regione con il maggior numero di casi odierni è la Lombardia con 7.631 contagi, seguita da Campania (+6.662), Veneto (+6.121), Lazio (+5.595) ed Emilia Romagna (+5.379). I casi totali dall’inizio della pandemia salgono a 16.409.183. I dimessi/guariti delle ultime 24 ore sono 60.951 (ieri 55.773) per un totale che sale a 14.998.689. Gli attualmente positivi sono 1.689 in meno (ieri +14.130), arrivando complessivamente a 1.247.117. Di questi, 1.236.804 sono in isolamento domiciliare.
I vescovi: “Consigliamo di tenere le mascherine a messa”
“L’andamento dei contagi risulta costante da qualche settimana e tale dato porta a confermare le indicazioni” già diffuse dalla Cei a marzo “facendo tuttavia presente che l’uso delle mascherine resta, a rigore, raccomandato in tutte le attività che prevedono la partecipazione di persone in spazi al chiuso”, come le celebrazioni e le catechesi. Nel loro comunicato i vescovi italiani precisano che “resta obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 per gli eventi aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in locali assimilabili a sale cinematografiche, sale da concerto e sale teatrali”. A partire dal primo maggio 2022, informa inoltre la Cei, “non è più necessario il Green Pass per le attività organizzate dalle parrocchie. Parimenti non è necessario il Green Pass per l’accesso ai luoghi di lavoro dei lavoratori e dei volontari che collaborano”.
L’Anec protesta: “Assurdo mascherine in cinema e teatri e non nei musei o al bar”
La decisione di mantenere l’uso della mascherina nei cinema e nei teatri “sorprende e amareggia”. Mario Lorini, presidente dell’Associazione nazionale esercenti cinema (Anec), lamenta una mancanza di “coerenza” nelle misure adottate. Per alcuni settori, rileva, si registra un alleggerimento del sistemi di protezione dal contagio mentre per altri si sposa un principio di maggiore prudenza. “La presidenza dell’Anec da giorni sta chiedendo notizie, motivazioni, aiuto, comprensione. E non c’è risposta. Il minitro alla Cultura Dario Franceschini ci deve spiegare quale differenza ci sia tra un assembramento in una sala di un museo, in una sala aperitivi e un assembramento in un cinema o in un teatro”.